Nell’ambito delle trasmissioni di Radio Sportiva, il centrocampista del Genoa, Morten Thorsby, è intervenuto telefonicamente per parlare del suo momento in rossoblù, del nuovo tecnico Vieira e del neo azionista di maggioranza Dan Sucu, entrato nel club poco più di un mese fa.
Al Genoa sono cambiate tante cose quest’anno?
“Sì, ci sono stati un po’ di cambiamenti in questa stagione, ma il gruppo è lo stesso. Stiamo molto bene assieme, da quando sono venuto qui due anni fa siamo stati molto insieme. Per un giocatore la cosa più importante è il gruppo e nell’ultimo periodo stiamo godendo anche di risultati positivi. Dobbiamo continuare così”.
Quest’anno sta giocando tanto, è uno dei pilastri di questo Genoa. A Vieira ha chiesto qualche segreto essendo stato un ex centrocampista?
“È stato un grande giocatore, giocava anche nell’Arsenal che era la squadra di cui ero tifoso quando ero bambino. Se avevo il poster di Vieira? No, lo avevo però di tutti i giocatori. Per un centrocampista è importante avere un allenatore che ha giocato nel tuo ruolo, che ti può aiutare a migliorare. Ho tanto da imparare da lui. Sono molto contento”.
Avete un modo di giocare molto conservativo, ma non avete paura di attaccare l’avversario. Ti piace il tuo ruolo?
“Il ruolo in cui gioco mi piace tanto. Mi piace fare la mezzala a tutto campo. Faccio un grande lavoro in fase difensiva, ma posso anche aiutare coi miei inserimenti e le mie corse. È un ruolo che mi sta bene, sto crescendo e mi trovo bene”.
Il tifo genoano vi dà tanto…
“Assolutamente sì. I tifosi genoani sono il nostro dodicesimo uomo in campo, ci aiutano tanto e ci danno quell’energia in più di cui abbiamo bisogno. È una stagione molto complicata perché ci sono tante squadre forti e tutte le partite sono equilibrate. poche cose ti cambiano le partite come il tifo. Per noi è importante averli sempre vicini i tifosi”.
Su Dan Sucu: “Se abbiamo parlato? Sì, lo abbiamo fatto quando è venuto qua dopo l’acquisto. Ci ha parlato delle sue idee, di chi è e da dove viene. Lo abbiamo visto anche prima delle partite che è venuto a vedere. È uno che ci sta vicino e siamo contenti che la situazione si sia risolta”.
Su Morten Frendrup, amico e compagno di reparto: “Lui, anche come persone oltre che come giocatore, è incredibile. Sta crescendo tanto, ha un grande futuro davanti a lui. Voglio solo il meglio per lui“.
In questi giorni dagli Stati Uniti, con la nuova presidenza, è arrivato uno stop al Green Deal e alle auto elettriche. Lei ha fatto dell’impegno ambientale un punto di forza. La ha colpita?
“Sì, come fermo ambientalista la situazione in America non è molto buona. È una cosa complicata, ma la mia idea è che ognuno di noi possa fare qualcosa. Nel mio ruolo, cerco di fare sentire la mia voce per le cose che credo siano importanti. Sul resto, purtroppo, non possiamo fare niente. Da parte mia voglio continuare a farlo. Se in Europa c’è sensibilità per il tema oppure c’è ignoranza? Abbiamo bisogno di più sensibilità e consapevolezza, e questo vale anche per Europa e Italia, ma anche in Norvegia da dove vengo io. È una questione globale: abbiamo bisogno di più sensibilità per affrontare i temi ambientali. La consapevolezza sta crescendo, però dobbiamo spingere. Stiamo cambiando, ma troppo lentamente: dobbiamo alzare la velocità per cambiare i nostri obiettivi per il futuro”.
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