Al termine della sfida contro il Milan, Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, ha parlato ai microfoni di DAZN: “Sono molto soddisfatto, contento. Interpretazione ottima da parte dei ragazzi. L’avevamo preparata così e così è stata. Questa squadra ha un cuore grande e voglia di stupire. Questi tipi di sentimenti dobbiamo mantenerli e coltivarli e averceli sempre dentro. Siamo il Genoa e il nostro DNA deve essere questo. Per venire a Milano e fare una partita del genere abbiamo bisogno di questo tipo di sentimenti“.

Più soddisfatto del 3-3 o della serenità dimostrata nei primi 60′?

Siamo cresciuti settimana dopo settimana, partita dopo partita. Abbiamo acquisito consapevolezza e maturità sotto tanti punti di vista. Ribadisco che venire qui a giocare contro il Milan è da squadra esperta e che ha voglia di mettere in difficoltà chiunque. Sono felice di quello che hanno interpretato i ragazzi. Abbiamo sofferto tanto ma bisogna dare i meriti al Milan per le qualità che ha sia in mezzo al campo che in fase offensiva. Stasera sono felicissimo, avevamo mancanza di alcuni giocatori ma chi ha giocato e chi è entrato ha dato tutto“.

Su Retegui: “Margini di miglioramento importante, ha voglia di correre, sacrificarsi e lottare. Deve e può migliorare, ma è nelle sue corde e nella sua volontà. Oggi ha fatto una partita importante da giocatore importante qual è. Merito della squadra e suo che si è fatto sempre trovare pronto. E’ naturale che sia lui che Ekuban oggi ci facevano creare ogni volta che andavamo ad appoggiarci su di loro. Le richieste erano quelle: tenere botta, attaccare la profondità e lavorare fuori linea. Hanno fatto bene entrambi“.

Tre gol sono arrivati sulla fascia destra: Avevate studiato qualcosa?

L’avevamo preparata così per creare superiorità numerica nella corsia di destra in determinate situazioni. Sono venute tante situazioni pericolose, compresi i gol. Sono stati bravi i ragazzi a lavorare in queste situazioni. Anche a sinistra con Martin e con Haps abbiamo fatto molto bene, creavamo spazi per andare lungo e giocare dentro. Abbiamo lavorato veramente bene”.

Cosa l’ha convinta a rimanere al Genoa?

La volontà personale di crescere e di mettermi in discussione in un club che mi ha dato la possibilità di allenare e di fare bene grazie ai ragazzi e allo staff con cui lavoriamo quotidianamente. La volontà di proseguire in un percorso di crescita e di riconfermare quello di buono che abbiamo fatto quest’anno. Sarà molto difficile, ogni anno è sempre qualcosa a parte, ma molto stimolante. Questa è la verità. Qual è lo step successivo? La piazza può programmare un passaggio in più? E’ sempre  difficile pensare al futuro, è normale che bisogna essere ambiziosi. Bisogna però anche essere realisti e coscienti: è fondamentale mantenere sempre l’obiettivo chiaro in testa. Questo era il primo anno in A, abbiamo fatto qualcosa di veramente importante e il prossimo anno dobbiamo confermare quanto di buono fatto quest’anno, non è mai semplice. Le neopromosse il primo anno fanno sempre molto bene. Ci deve essere la volontà da parte di tutti, della società di mantenere certi tipi di calciatori e fare delle scelte sui nuovi e cercare di screscere tutti insieme per riconfermare quanto di buono abbiamo fatto, per raggiungere prima di tutto la salvezza e poi è naturale che si può pensare a qualcos’altro“.

Blazquez è ambizioso? Andrés è molto ambizioso, parlo sempre con lui e gli dico la verità: bisogna essere sempre realisti e tenere i piedi ben fissi a terra. Siamo in una piazza di grande entusiasmo e di grande amore per questa maglia. Non credo che tante persone si aspettassero un campionato del genere. La prima cosa quando ripartiremo e andremo in ritiro è riconfermare quanto di buono abbiamo fatto con grande abnegazione, sacrificio e voglia di migliorarsi tutti quanti“.


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