Dopo i video degli scorsi mesi, siamo tornati assieme a Franco Venturelli, in arte “Abbadie”, per farci raccontare ancora qualche aneddoto legato alla storia del Genoa e alle storie dei Genoani della Rametta. Uno in particolare legato anche alla prossima sfida contro la Juventus.

Comunque e ovunque è nato insieme al Genoa. Prima ancora che i tifosi si vedessero a De Ferrari, già all’inizio del Novecento, si vedevano a Corvetto, quando il Genoa giocava a Ponte Carrega, nella zona di Mangini. Lì c’era una sorta di tranvai trainato da cavalli, chiamata A’ Rebellea, per andare a Ponte Carrega. Già all’inizio, quindi, il Genoa è nato coi suoi tifosi: all’inizio erano parenti dei giocatori e amici dei parenti, ma rapidamente è esploso perché già nella prima decade del Novecento c’erano tifosi che andavano in trasferta”.

Qual è stata la prima trasferta? Basandomi su quanto sentivo raccontare e su quanto ho letto, la prima è riportata molto bene da Manlio Fantini, giornalista genovese della zona di circonvallazione a monte che si è occupato di tutto, qui era redattore capo della Gazzetta dello Sport. Sul suo libro si legge che nel 1906, esattamente 118 anni fa, ci fu un Juventus-Genoa dove successe tutto quello che è successo nel mondo del calcio. Un mio amico diceva: nessuno nasce orfano, riferendosi al fatto che quello che facciamo noi qualcuno prima lo ha già fatto. Anche in quel caso, in quel Juventus-Genoa, ci fu un rigore per il Genoa che l’arbitro non diede. Subito dopo venne dato un gol alla Juventus. Malgrado fossimo negli ultimi tempi del Genoa dell’epoca dei pionieri, che erano molto cavallereschi (nel Genoa c’erano tanti svizzeri e inglese, tutti dai modi molto misurati), in quel caso anche a svizzeri e inglesi saltarono i nervi: scoppiò una baraonda e dovettero sospendere la partita. La Federazione decise di rigiocare in campo neutro a Milano e da Genova partì il primo treno speciale della storia del calcio italiano, nel 1906. Già 118 anni fa c’erano Genoani che non si limitavano ad andare a Ponte Carrega, ma prendevano anche treni speciali. Va detto che la stessa cosa fecero i tifosi della Juventus: fu il primo treno speciale assieme a quello dei tifosi juventini. C’erano state risse in campo, treni speciali, cose che abbiamo vissuto anche noi. Ma 118 anni fa erano già state fatte”.

Si parla anche di un’altra trasferta, a Venezia, nella stagione 1950/1951: “Io avevo undici anni, perciò di certo non andavo in trasferta. Ma qui a De Ferrari c’erano dei Genoani che andarono. Uno di questi portò anche la foto per farmi vedere che, dal treno, c’era tutto questo folto gruppo di tifosi. A casa l’ho fatta ingrandire: ho un piccolo museo personale del Genoa. Si vede questo folto gruppo di Genoani e nelle loro espressioni cogli quell’entusiasmo che nei tifosi del Genoa c’è sempre stato. Non si sa perché, ma è così. Tutti i tifosi sono appassionati e viscerali, ma quelli rossoblù avevano un entusiasmo per il quale, in un certo momento, negli anni Cinquanta, giornali non di Genova scrissero che i Genoani erano i Napoletani del nord”. 


Genoa, la maglia rossoblù di Messias ad una star social brasiliana – FOTO