Nella partita di ieri tra Genoa e Juventus la svolta è arrivata all’intervallo, quando Alberto Gilardino ha deciso di mandare in campo Ekuban al posto di Vasquez, dando maggiore peso al reparto offensivo e grande fiducia all’attaccante classe ’94. Se il suo ingresso in campo era risultato positivo con il Milan (con lo scatto in profondità che aveva portato all’espulsione di Maignan), lo stesso non era accaduto nel match contro la Salernitana, quando – sempre all’intervallo – aveva preso il posto dell’infortunato Retegui.

Qualche controllo sbagliato e un paio di contropiedi cestinati avevano fatto un po’ rumoreggiare il Ferraris, con lo stesso Ekuban apparso sconsolato al triplice fischio. In quel caso era stato Gudmundsson a consolare l’attaccante, avvicinandosi a fine partita e motivandolo, dando la dimostrazione di una grande unità e compattezza di gruppo.

E ieri, quasi come un segno del destino, è stato proprio lo stesso Gudmundsson a raccogliere i frutti (e l’assist) dell’ottimo ingresso in campo dell’attaccante in maglia numero diciotto, decisivo in due occasioni: prima a rendere giocabile un difficile pallone sulla destra ricevuto spalle alla porta da Sabelli, poi ad addomesticare un ancor più complicato suggerimento di Frendrup, servendo all’islandese il pallone del pareggio. A quel punto l’esultanza rabbiosa, quasi a scacciare via i cattivi pensieri e l’ultimo periodo poco fortunato, condizionato da diversi piccoli problemi fisici che l’attaccante si porta dietro ancora dalla scorsa stagione, dopo la doppia operazione al tendine d’Achille che gli aveva fatto saltare più di metà campionato.

Si è rinnovato, quindi, l’asse Ekuban-Gudmundsson, già vista nella trasferta di Brescia della passata stagione. In quel caso l’ex calciatore del Trabzonspor servì due perfetti palloni in profondità all’islandese, abilissimo sotto porta a freddare Andrenacci. Al Rigamonti il Genoa trovò un successo fondamentale in trasferta, che ne lanciò ancor di più le ambizioni promozione. La speranza è che anche la partita di ieri possa rappresentare un punto di svolta.


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