Terminata la sfida di questo pomeriggio tra Genoa ed Empoli (clicca QUI per leggere la cronaca del match), Aurelio Andreazzoli è intervenuto direttamente dalla sala stampa del Ferraris: “Sono soddisfatto, credo che il risultato esprima quello che è successo in campo. Una nostra caratteristica nel passato è avvilirci dopo esser andati in svantaggio, non lo facciamo più e ora reagiamo. Siamo molto soddisfatti, ho fatto i complimenti ai ragazzi perché uscire da questo ambiente contro questa squadra, con forza, qualità e sostegno dall’ambiente, non è semplice, specialmente quando si è sotto nel risultato. Invece siamo stati molto bravi ad un certo punto del secondo tempo a prendere il pallino in mano, giocare con qualità, cosa che mi piacerebbe fare in maniera costante e continua nel prossimo futuro. Abbiamo fatto un bel gol, di nuovo con i subentrati. Questo dimostra quanto la squadra sia coesa nell’obiettivo che si è posta in testa di raggiungere. Andiamo avanti alla ricerca di ulteriori passi che sicuramente avverranno, perché questo che si vede ora a sprazzi dovremmo continuare a farlo con più continuità“.

Su Maldini e su Kovalenko: “La scelta di Maldini è frutto della sua pazienza nel recuperare dagli infortuni e nel lavoro settimanale, oltre che alla qualità che ci fa vedere. E’ una conseguenza logica prendere in esame il comportamento dei ragazzi e dare loro soddisfazioni, che non si possono dare a tutti. Non può essere un caso che i tre entrati hanno confezionato il pari, come accaduto domenica scorsa e a Napoli. Significa che il messaggio è arrivato Kovalenko? Molto bene. Avrebbe meritato anche lui di andare in campo subito, però avevamo già Maldini che poteva giocare un’ora e metterne due che possono giocare un’ora è una limitazione che ti dai. Devi quindi fare i conti con queste situazioni, che sono fastidiose ma sono considerazioni che vanno fatte. A volte le indovini , spesso non le indovini perché ti vengono contro. Però funziona così”.

Nel primo tempo la squadra ha sofferto un po’ a centrocampo: la sostituzione all’intervallo è arrivata anche per questo?

Sì, c’era di mezzo anche l’ammonizione di Ranocchia che mi faceva stare in pena. Potevo farla anche a fine primo tempo, non per il suo comportamento ma per l’ammonizione. Quindi abbiamo pensato di farne una, in modo che non ci costasse uno slot. Poi abbiamo resistito abbastanza bene per quello che vedevamo in campo, poi alla fine qualche incertezza l’avevamo: Cambiaghi aveva avuto un accenno di crampi, Bereszynski pure e abbiamo aspettato un po’ a fare il quinto cambio“.


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