Quello che c’è al Genoa è un filo diretto che ha unito tutti durante il campionato di Serie B e questo filo deve continuare: società, allenatore, tifosi. Tutti non vogliono essere solo una favola itinerante sui campi della prossima Serie A.

Una sola frase da tenere a mente, quella di “Only One Year”, che dovrà essere con la pazienza di tutti coniugata anche nel prossimo futuro per cercare di porsi un altro traguardo. Con la promozione in Serie A è scoppiata ed esplosa una grande festa in gran parte della città: bandiere in ogni angolo, in ogni zona, feste nei club, una voglia di scrollarsi di dosso i soliti pregiudizi sul futuro del Vecchio Balordo, anche da parte dei maniman e degli over 50/60/70.

La felicità è incontenibile dai cinque anni ai cento e tutti adesso godono la promozione e non pensano agli altri. Ma nell’elettrizzante gioia sorge una domanda: perché si continua  a gettare ombre, non bombe, sul futuro della panchina genoana?

Mentre la Serie B sta vivendo i playoff – ed è una bellezza non parteciparvi considerato come arrivano i risultati e quanto il gioco centri poco in questi stessi risultati – in casa Genoa si è in attesa spasmodica di notizie sulla nuova rosa, su chi resta, su chi va via.

La nuova rosa del Grifone al 75/80 per cento sarà pronta per il primo allenamento di Moena, il 20% mancante sarà colpa del calciomercato che finisce dopo aver giocato due gare. Il primo tassello sarà prossimamente quello del contratto di Gilardino.

Le indicazioni positive arrivano dalla stima reciproca che c’è tra mister, dirigenti a  Pegli  e direttore sportivo e sono tutte rivolte ad un prosieguo anche per la prossima stagione. Ma fino a quando non ci sarà l’ufficialità, anche se scontata, si darà fiato ai tromboni che sfiatano nel creare altri scenari, tra l’altro impossibili viste le linee di ingaggio dettate dai 777.

Proprio per questo è assai difficile che i 777 e i dirigenti a Pegli si perdano un allenatore “normalizzatore”. Un maniaco quieto, curioso, attento. Tutti lo vedono nelle interviste rilasciate da quando si è seduto sulla panca del Vecchio Balordo, che ne hanno fatto un uomo per molte situazioni, non avendo voglia di protagonismo e sapendo reggere i momenti difficili e quelli facili.

Gilardino si è assunto sempre la responsabilità e in fondo ad ogni decisione c’era solo il calcio. Non aveva vendette da portare avanti, non ha vanità personali, solo quella  di lavorare cercando di arrivare ad essere tra i tecnici più bravi nei prossimi anni, con una caratteristica principale per il Genoa che deve crescere non solo sul prato verde ma anche economicamente annullando debiti pregressi e cercando di risolvere i problemi della società, non certo crearne di nuovi con richieste roboanti e fuori bilancio.

La sua forza, in sintonia con Ottolini e Spors, è quella di essere un “normalizzatore” nel cercare e trovare sempre un equilibrio alla squadra con giocatori disciplinati e fantasiosi. A Buoncalcioatutti piacerebbe andare in ferie, ma non si può fare per il rispetto delle migliaia di persone non solo genoane che ci seguono in tutto il mondo.

Il calciomercato della testata giornalistica di Buoncalcioatutti darà notizie quando saranno certificate non solo dal Genoa, perché continueranno i nostri contatti in tutta Europa, come le scorse sessioni di calciomercato.

Quando escono nomi e cognomi di calciatori in orbita Genoa sempre controllare se possono essere utili e quale sia l’ingaggio percepito.

Calma, bisogna stare tranquilli perché Spors, Ottolini, lo scouting conoscono meglio la Serie A che la Serie B appena passata e hanno le idee chiare avendo già disquisito sul lavoro da fare.