GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – La rosea propone la prima di due interviste odierne a Josep Martinez, il portiere rossoblu che non ha preso gol in 16 partite sulle 26 giocate in questo campionato. Non si parla soltanto della serenità trasmessa al gruppo e alla squadra da mister Gilardino, ma anche del campionato di Serie B. “Non è mai facile vincere una partita, che sia contro la prima o l’ultima della classe. Sono i piccoli dettagli a fare la differenza” specifica Martinez, che non nasconde la sua speranza di tornare in nazionale spagnola. Non si può prescindere da una domanda legata alla voglia di riportare in Serie A il Genoa. Domanda che nasce dal parlare del portiere che per lui ha tutte le caratteristiche dell’estremo difensore moderno, ossia Maignan del Milan.

Fa parte del mio contratto: se il Genoa è promosso resto qui ed è appunto il mio obiettivo. La città mi piace, e poi il vostro Paese è il più simile alla Spagna. In Germania non era così. E poi, lo stadio…se devo descrivere cosa voglia dire difendere la porta con la Nord alle spalle, dico: speciale. Se in casa non abbiamo ancora preso un gol nel 2023 – prosegue Martinez – vorrà dire qualcosa. Io credo che così come le squadre che giocano al Bernabeu in Champions provino rispetto, così chi gioca a Marassi contro di noi avverte il clima di una tifoseria fantastica“.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica propone un’altra intervista, ma questa volta ad Albert Gudmundsson. Oltre a parlare della sua famiglia, fatta interamente di sportivi e calciatori, motivo in più per spingerlo fin da piccolo a percorrere questa strada, il numero 11 rossoblu incomincia a parlare di Genoa dal suo acquisto lo scorso gennaio. “L’idea era di arrivare a fine stagione (2021/2022, ndr) e vagliare con calma le proposte, ma abbiamo ceduto davanti all’insistenza di Spors e Blessin. Il progetto era molto interessante e mi hanno convinto a venire subito anche se il Genoa era ultimo in classifica. Problemi di ambientamento? Nessuno, qui non fa mai freddo e il cibo è ottimo. Io adoro l’Italia. L’unico problema è la lontananza dalla famiglia e dagli amici. Dopo Leo è nata anche Maja, sicuramente la prossima stagione mia moglie e i bambini verranno a stare a Genova”. 

E se quest’ultimo passaggio getta lo sguardo già alla prossima stagione, il focus è tutto sul presente e sulle ultime tappe di un campionato che vede il Genoa vicinissimo all’obiettivo finale. “Ho sempre creduto in questa squadra, ero convinto che avesse margini di crescita. Ora i risultati lo stanno confermando. Siamo un mix perfetto di anziani di straordinario carisma e giovani che hanno fame. La nostra forza è il gruppo“.

SECOLO XIX – All’interno dell’edizione odierna del Decimonono la seconda parte dell’intervista a Josep Martinez, portiere rossoblu. “Portiamo il Genoa dove merita: in Serie A. E il Ferraris fa l’effetto del Bernabeu“. Questo è il titolo che apre al colloquio con l’estremo difensore spagnolo, arrivato in prestito con obbligo di riscatto in estate dal RedBull Lipsia. Dopo aver parlato proprio delle precedenti esperienze, Martinez si concentra sia sull’aspetto tecnico che lo vede utilizzare tantissimo i piedi in fase di impostazione (“questo è quello che fa la squadra. Se la squadra gioca, io posso farlo. Casomai altre squadre non giocano in questo modo perché non hanno la qualità o la mentalità per farlo. Se abbiamo la fortuna di andare in Serie A, dobbiamo continuare con questa mentalità: ci può dare buoni risultati alla lunga“) sia sul tema delle molte clean sheet mantenute (“all’inizio è stato un po’ difficile, venivo da due anni senza giocare in partita. Ma il calcio è la vita, devi lavorare e continuare con la mentalità giusta. E col passare del tempo ho iniziato a capire di più cosa voleva la squadra“).

E se il Genoa è stato scelto da Martinez fra molte offerte “per l’idea di gioco” che gli ha prospettato, il portiere rossoblu spiega come la squadra arriva a quest’ultima volata finale. “Stiamo bene e i risultati ci hanno dato fiducia. Bisogna puntare al massimo e mettere il Genoa dove merita: al primo posto e andare in Serie A. Il Bari a -6 non molla? Non puoi guardare dietro, altrimenti iniziano i problemi. Devi guardare solo alla squadra che è davanti: se vinciamo le quattro partite che restano chiudiamo al primo posto. Bisogna essere ambiziosi e arrivare prima dell’ultima partita, o delle ultime due, con la promozione in tasca“. Oltre all’intervista, si parla anche di Matturro e della sua convocazione con l’Uruguay per il Mondiale Sub20: partirà, ma solo dopo la gara con l’Ascoli. Molto dipenderà anche dalle condizioni di Ilsanker, che starà ai box per due settimane.


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