Il nono turno di campionato ha confermato le sorprese di questo inizio di campionato, che ormai dopo la sconfitta alla nona di campionato non sono più sorprese: Reggina e Bari. Alla ribalta c’è la Ternana di Cristiano Lucarelli solitaria al primo posto in classifica a 19 punti e inseguita da 4 squadre a 18 punti e altre due a 16. La  classifica di oggi sembra non rispettare i valori tecnici delle squadre. Del resto la Serie B non fa sconti a nessuno dimostrandosi, come nel passato, un campionato che dà e toglie da una giornata all’altra.

Se in Serie A emerge il Dna calcistico di Gasperini trovando sulle panchine  Juric, Thiago Motta, Palladino e Bocchetti che seguono le orme del maestro, in serie B aumentano gli allenatori Mondiali. L’ultimo è De Rossi.

Le due squadre che guidavano la classifica, Bari e Reggina, all’orizzonte potrebbero avere dei problemi. I Galletti non solo con la multiproprietà di De Laurentiis, anche se fatta la Legge è stata “gabbata” alla Lotito con la Salernitana, ma anche con il Campionato del Mondo che potrebbe portare via Cheddira, se convocato dal Marocco. La Reggina ha risolto i suoi problemi a pochi giorni dall’inizio del campionato iscrivendo la società sul gong della presentazione della domanda e delle fidejussioni, si ritrova nel mirino della Finanza per questioni del passato recente (e della passata gestione) non sistemate all’atto del passaggio di proprietà.

La spallata al modus operandi della FIGC nazionale prima dell’inizio della nona giornata di campionato è stata data dalla Lega di Serie B e dal Presidente Balata che, senza giri di parole, nell’ultimo Consiglio Federale ha chiesto le riforme necessarie del sistema calcistico  italiano con un cambiamento che langue nelle stanze romane e del Ministero dello Sport  dall’ottobre 2021. Riforma ritenuta dalla Lega di Serie B un progetto solido per avviare un veloce e approfondito confronto fra tutte le componenti. Una riforma dei campionati per il Presidente Balata non è più procrastinabile. La riforma già affrontata dalla FIGC è semplice e pragmatica, come funziona bene la Lega di Serie B: “In Italia non possono esserci 100 squadre professionistiche, al massimo 60/62. Oltre questo la FIGC e Gravina devono fare una revisione sul numero dei calciatori italiani nei campionati di Serie C, B e Primavera”. Buoncalcioatutti ricorda e conferma quello scritto varie volte: non basta averli solamente in rosa, ma soprattutto in campo in ogni giornata di campionato.

Ci saranno pianti di coccodrillo da parte dei dirigenti della FIGC davanti alle TV a novembre e dicembre invece di essere in Qatar, pianti solo per questo motivo. Finito il Mondiale, fine dei pianti e delle chiacchiere sulla volontà di fare riforme, stadi, settori giovanili e solo  riscaldamento delle poltrone in Via Vittorio Allegri a Roma in attesa di ciò che decide e vuole la Lega Serie A.

Venendo alle partite, nell’anticipo del venerdì il Frosinone vince a Venezia con un tris di gol dopo che la formazione arancioneroverde era rimasta in 10 uomini dal 75′ di gioco. Le ultime due reti costruite dai ciociari sono arrivate con l’uomo in più. Il Frosinone non vinceva in trasferta dalla prima giornata di campionato, i lagunari dopo aver dominato il primo tempo incassano la quarta sconfitta consecutiva su cinque gare tra le mura amiche.

Palermo-Pisa 3 a 3. La partita più pazza della nona giornata. Tante le cose strane al Barbera di Palermo. Se avesse vinto il Palermo nell’altalena dei risultati il commento più facile sarebbe stato che il Pisa gioca ma il Palermo vince. Pisa padrone del campo, ma va sotto due volte: bravo D’Angelo in panchina a portare a casa il pareggio con i cambi.

Parma-Reggina 2 a 0. Ducali con tante assenze per infortuni e squalifiche che risultato più forti della capolista alla seconda sconfitta in campionato che non conferma il ruolino di marcia. Partita confusa nel primo tempo e decisa nel secondo tempo dal cambio modulo di Pecchia, un 4-4-2 classico che ha bloccato le ripartenze dei calabresi autori di un solo tiro in porta pericoloso contro il portiere esordiente, parmigiano doc, Corvi. Per la Reggina una frenata preoccupante perché non sono mai stati in partita.

Cittadella-Spal 0 a 0. De Rossi, il quarto Mundial in panchina, è partito con il freno a mano tirato: solo tanti discorsi con il quarto uomo. Nulla di nuovo rispetto a Venturato e il solito 3-5-2, il nuovo Mister alla sua prima panchina non poteva fare di più. È stata la partita di De Rossi seguito da 800 tifosi estensi e otto fotografi a riceverlo sul terreno di gioco. Ma il gioco oltre i lanci lunghi non si è visto, un solo tiro in porta. Graziato dal Cittadella sempre attento, pur giocando in 10 per 50′ di gioco, che non ha sfruttato  l’azione più ghiotta per fare gol.

Modena-Como 5 a 1. Quattro gol incassati di testa dai lariani su calci d’angolo. Così il Modena saluta il fondo della classifica con la terza vittoria consecutiva. Como e Longo mai in partita come Fabregas fuori dal gioco. Quinta sconfitta per i lariani che alla fine chiedono scusa ai tifosi.

Cagliari-Brescia 2 a 1. L’Isola non c’è per il Presidente Cellino tornato in panchina nella sua Cagliari. La squadra di Clotet si è spenta dopo le sei sberle baresi e in tre gare ha fatto solo un punto. I bresciano regalano un gol e il primo tempo al Cagliari cercando di rimediare nella ripresa facendo sudare ancora di più, vista la temperatura, i tifosi sardi. Restano però a mani vuote. Tre punti importanti per Liverani che sale a 14 punti e vuole puntare come minimo la zona playoff. Liverani sorprende tutti lasciando in panchina Lapadula e Pavoletti e convince tutti con la sua scelta.

Bari-Ascoli 0 a 2. L’Ascoli fa il colpo e il Bari perde la vetta di fronte a 32.000 spettatori che aspettavano il quinto successo consecutivo. L’Ascoli messo in campo ordinatamente con un 3-5-2 varato da mister Bucchi. Il KO dei galletti dopo 8 risultati utili consecutivi è una mazzata, per di più contro una formazione che non vinceva da 5 turni. Il solito problema delle squadre prime in classifica è quello di non trovare spazi con le difese chiuse e concedere troppo alle ripartenze che non hanno fatto male come i gol incassati su palloni inattivi.

Benevento-Ternana 2 a 3. Rimonta e primato per le Fere di Lucarelli. Cinque vittorie di fila e record di risultati in Serie B. Come a Parma, altra candidata alla promozione, la Ternana ha ribaltato il risultato nel secondo tempo quando le forze delle Streghe sono scemate. La Ternana cresce nel secondo tempo e il Benevento perde colpi e affonda pur in vantaggio di due reti, di cui una con un calcio di rigore che ha visto protagonista l’arbitro, il VAR e Lucarelli che voleva lasciare la panchina. Calo e paura delle Streghe hanno fatto arrabbiare Cannavaro per la mancata attenzione: così i tifosi campani sono passati dagli applausi del primo tempo ai fischi del secondo.

Cosenza-Genoa 1 a 2. Il Vecchio Balordo sale forte e senza paura in questa Serie B dove tutti lo aspettano con il fucile della tattica spianato e con una sola preoccupazione: non farlo giocare fuori e dentro casa. Prova di forza con un uomo in meno dal 34’ del primo tempo, prova di carattere e di nervi saldi dopo il rigore farlocco concesso dal VAR al 46’ del secondo tempo.

D’accordo che gli spazi in Serie B sono piccoli sui quotidiani nazionali e che i cronisti sono locali, ma il Vecchio Balordo continua a non rubare l’occhio negli articoli di fondo dei quotidiani sportivi che sono redatti da firme antiche. Tutti d’accordo prima di ogni gara nel rappresentare il Genoa come una corazzata con la voglia di farla affondare, non tenendo conto che l’impianto di Blessin è aumentato con la qualità degli ultimi arrivati e che il tecnico e lo staff sono stati bravi a fargli recuperare la forza mischiandola con la corsa degli altri. Il Genoa gioca da squadra, ma i risultati arrivano perché è importante anche quello che gira intorno alla squadra fuori dal prato verde e dentro Villa Rostan.

L’ultima gara della nona giornata è stata Perugia-Südtirol finita 1 a 2. Botta di   Bisoli non solo al Perugia, ma anche al tecnico Baldini che ha dato le dimissioni: “Non voglio prendere in giro nessuno e non voglio mettere in difficoltà il Perugia. Questa è una squadra con buoni giocatori e bravi ragazzi ma non sono una famiglia. Ci sono egoismi creati nel tempo e creati dalle condizioni che non mi piacciono”. La partita sempre nelle mani degli altoatesini, Bisoli bravo anche con i cambi ad affondare i perugini e aggiungere un altro tassello positivo alla sua striscia positiva che dura da 6 giornate.