Roberto D’Aversa è intervenuto in conferenza stampa, alla presenza dei giornalisti, alla vigilia della stracittadina contro il Genoa.  “Prima di rispondere alle vostre domande voglio fare delle riflessioni – ha dichiarato l’allenatore della Samp – C’è la volontà da parte mia di vedere le cose a colori. Spero che la situazione di Massimo Ferrero, per cui provo stima professionale e umana, si risolva velocemente. La seconda considerazione è per la Sampdoria, che è una società compatta e organizzata e lo sta dimostrando. Sono orgoglioso di esserne l’allenatore. La terza è per i miei ragazzi. Sappiamo quanto è dura la partita, il derby, ma dobbiamo essere bravi a lasciare tutto fuori. Il derby non va giocato, il derby va vinto. Spero che tutti abbiano la determinazione di andare in campo ed essere protagonisti, abbiamo una grande opportunità di entrare nella storia del club vincendo e dobbiamo farlo. La quarta considerazione è nei confronti dei tifosi: c’è bisogno di unità e colori anche allo stadio. Siamo nella tempesta. Ognuno deve remare nella stessa direzione per poter uscire dalla burrasca tutti assieme. È un momento difficile, ne usciremo e dobbiamo iniziare vincendo il derby”. 

Ancora D’Aversa, ancora sul derby: “Non va preparato troppo. La differenza la fa come interpreti la partita: per portare a casa un risultato non conta l’aspetto tattico ma contano voglia di vincere duelli e contrasti. In questo periodo ci sono state tante situazioni particolari, si è parlato più di altro che di campo. Non c’è partita migliore per far parlare di noi: dobbiamo vincere il derby e far parlare il campo”.

Sul Genoa di Shevchenko: “Non mi piace entrare in casa loro, mi piace ragionare sui nostri. Domani non è una partita tattica o di sistema di gioco. Il Genoa è una squadra che con l’arrivo di Sheva ha giocato 5-3-2, ma noi ragioniamo su noi stessi. Le difficoltà, se le hanno, le vedremo domani sera. Da parte loro c’è sempre da sottolineare che gli mancano diversi calciatori, ma noi non abbiamo mai cercato alibi pur avendo avuto gli stessi problemi. Non lo abbiamo mai fatto. Dato che giocheranno in casa probabilmente partiranno forte, ma non ricordo un derby attendista da parte di una o dell’altra squadra. Noi siamo consapevoli di come vogliamo scendere in campo per un risultato pieno”.

Nell’aprile del 2001 l’attuale allenatore della Sampdoria è sceso in campo, per un tempo e con la maglia blucerchiata, nel derby perso con il risultato di 2-0 (reti rossoblu di Stroppa e Mutarelli): “Purtroppo si è perso la partita – ricorda – ho avuto l’occasione per pareggiare ma non sono stato fortunato. Mi ricordo lo stadio pieno ed è una partita bellissima da giocare. Non posso nascondere che invidio un po’ i miei giocatori. Pagherei per giocarla”


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