Nel primo giorno d’autunno per il calendario, ma non per le condizioni atmosferiche, il Genoa ha conquistato un buon punto in casa del Bologna.

Giusto il pareggio, più giusto l’uno a uno. Due rigori che in Europa è difficile vederli fischiare. In quello contro il Genoa il giovane Fourneau, il migliore visto dirigere in questo inizio di stagione, non ha tenuto conto della posizione del pallone che è passato almeno due metri sulla testa del difendente genoano, sul secondo non ha considerato l’inciamparsi di Bonifazi. Assegnando il rigore contro il difensore felsineo ha commesso piuttosto l’errore, come non aveva fatto in precedenza con Vannheusden, di non estrarre il secondo giallo. Ruolo importante in questi due rigori, in particolare sul secondo, il silent check di Banti, tra le due massime punizioni non sicuro del primo tiro dagli undici metri.

Mihajlovic ha fatto il diavolo a quattro e ha sputato parolacce all’indirizzo dell’arbitro. Se  non gli avessero dato due simili massime punizioni come quelle a favore del Genoa contro Napoli e Fiorentina sarebbe andato all’ONU?

La partita, ad ogni modo, ha dimostrato che il Vecchio Balordo non può giocare da attendista. Gli indizi dei secondi tempi precedenti rispetto a quelli della scorsa stagione a Bologna e Cagliari per salvarsi ne sono la prova. Il primo tempo di Bologna il più bello di questo inizio di stagione.

Al Genoa tutte le strategie, tutti i moduli da mettere in campo – e non da quest’anno, ma da 4/5 anni almeno – non sono stati possibili da attuare per qualsiasi allenatore più che altro per la mancanza di un mediano più mobile e strutturato nelle due fasi di gioco. Anche quest’anno, non seguendo le informazioni dello scouting, con l’approvazione di Marroccu ad inizio luglio non è stato ingaggiato Anguissa, quello del Napoli. Il  Fulham retrocesso lo dava in prestito con pochi euro. In mezzo al campo genoano ancora manca qualcuno che in una frazione di secondo di pensiero giochi il pallone di prima.

Qualcuno afferma, senza prove, che Ballardini sia più bravo a prendere le squadre in crisi che iniziare un percorso di lavoro dal primo giorno di ritiro. Ballardini rispetto agli allenatori che ha incontrato ha avuto a disposizione la rosa con i nuovi acquisti dal 2 settembre, non ha fatto gare amichevoli rispetto agli altri tecnici con 5/6 partite, in venti giorni con calciatori tutti svincolati ha dovuto rifare una preparazione. Il giudizio sul suo lavoro si potrà dare dopo la seconda sosta per la nazionale. Non può allenare sul campo una rosa di 34 calciatori, tutti convinti di essere calciatori di Serie A e ingiustamente in panchina, in tribuna o neanche convocati. Balla quando avrà soppesato il materiale a disposizione  dovrebbe chiedere di poter allenare la lista presentata in FIGC, con qualche correzione in corso d’opera, e gli altri con un allenatore professionista prepararsi a parte per essere pronti al calciomercato invernale. Al palo per adesso, oltre Caicedo, Vasquez e Galdames: entrambi potrebbero dare una  svolta al gioco pur non essendo top.

La strategia tattica di Ballardini potrà funzionare quando anche i difensori non dovranno solo distruggere, ma impostare per avere in campo tanti calciatori nel cuore del gioco, il trequartista bravo a fare l’elastico tra centrocampo e porta avversaria, cioè un dinamismo di gioco che dopo venti giorni è difficile da vedere perché tutto si ottiene quando tutti correranno bene e non a vuoto. Tutto può riuscire, come fatto vedere in Europa, anche se non viene interpretato da calciatori top, ma che potrebbero diventarlo se seguiranno i principi di gioco di Balla e del pallone moderno.

Ballardini ha idee. La domanda è con chi le confronta in società adesso che anche Marroccu è uscito?  Marroccu, colui che grazie alla sinergia con il tecnico ha salvato il Genoa lo scorso anno con lusinghiera classifica. Nessuno vuole discutere serietà e professionalità di Taldo e Mesto, catapultati da qualche settimana in un ruolo non facile.

Ballardini non è un giochista ma neanche un italianista da catenaccio e contropiede, gli piacerebbe solo che la fase offensiva fosse abbinata alla difensiva ricercando un equilibrio. I suoi principi non sono diversi dagli altri allenatori: recupero pallone nella metà campo avversaria con il pressing e la difesa alta, azioni rapide, un tocco o due tocchi, pallone avanti, pallone indietro, movimento senza pallone, verticalizzazioni quando occorrono. Chi pretende che Ballardini con la rosa a disposizione dal 2 settembre in 20 giorni abbia fatto la ciambella con il buco del gioco e dei risultati è fuori strada e capisce poco del gioco del calcio: il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico e le squadre fanno risultati dopo due o tre anni di lavoro comune.

Oggi conta poco il risultato con il Bologna perché oggi è un’altra giornata per i tifosi da aspettando Godot.

Aspettando Godot tante volte lo abbiamo usato per indicare una situazione che riguardava il Genoa e i risultati, oggi invece è rivolto al bonifico americano.  Aspettare qualcosa che in tutte le trattative del Genoa è apparso imminente, non capendo se si fa qualcosa perché si realizzi o si muova, farà ancor più male del passato. “777” al Casinò esce, ma “77777”, la combinazione che ti fa vincere molti gettoni e soldi, non esce facilmente.

La trattativa c’è, si aspettano notizie ufficiali e la data per le ufficialità potrebbe essere il 23 settembre. Anche  Sean Sogliano nella sua intervista lo ha confermato precisando: “so che questo fondo sta trattando il Genoa e visto che è una piazza che conosco immagino anche che comprare un club storico con un presidente come Preziosi non sia facile”. Parole che hanno alimentato dubbi in particolare se gli americani dovranno scegliere tra Preziosi , che vuole esserci, e Sean Sogliano.

Va bene l’attesa: importante che il futuro, come è successo tante volte con i bonifici, non si presenti a mani vuote.

Altro appello: Genoani, riempite la Nord, fate casino, non lasciate Ballardini da solo sabato sera contro il Verona. Un diciassettesimo protagonista in campo viste le cinque sostituzioni che è mancato nelle precedenti gare giocate nel Tempio. Se il Vecchio Balordo è dei Genoani non può essere lasciato solo.