Diego Perotti, ufficialimente svincolato e sul mercato, è tornato a parlare a Radio La Red, emittente argentina. Primo argomento il perché della sua rescissione col Fenerbahce. Perotti ha ammesso di non aver sentito l’appoggio del club dopo l’infortunio, malgrado una proposta di rinnovo. “Non è stata una bella esperienza prima di tutto a livello calcistico, per la rottura del tendine da cui ho recuperato, e a partire da questa lesione sono iniziate una serie di situazioni negative col club, che mi ha fatto sentire abbastanza abbandonato. Mi è toccato recuperare per conto mio e sono dovuto tornare a casa per continuare a lavorare”.

Mi sono sempre comportato in maniera professionale e ho recuperato per conto mio – ha precisato l’ex Fenerbahce – anche perché le lesioni fanno parte del nostro sport. Anche tornando non avrei giocato, quindi la cosa migliore era rescindere: ho trentatré anni, ho recuperato per conto mio, e vediamo se esce qualche opportunità per fare nuove esperienze“.

Sul futuro calcistico, considerato che Perotti spiega più volte di sentirsi pronto per tornare in campo. “Se sono disposto ad andare negli Emirati Arabi o ritornare al Boca? Diciamo la verità: noi calciatori siamo molto egoisti durante tutta la nostra carriera, la nostra famiglia ci accompagna dove ci tocca giocare. Oggi non potrei farlo: arriva un momento in cui devi pensare che hai persone vicino, che ti hanno accompagnato, seguito e aiutato. Oggi mi tocca vederla da un altro punto di vista, prendere coscienza che poco a poco si procede verso la fine. Mia moglie in piena pandemia ha aperto un centro estetico a Roma, e nonostante tutto mi ha accompagnato in Turchia. Siamo giunti alla conclusione che di andare in un paese esotico non c’è più la possibilità, mentre se esce qualche opportunità in Italia o Spagna, quella opzione si può considerare“.


Genoa, sesta rimonta da doppio svantaggio (con vittoria). L’ultima volta fu nel 1967