In grigio la prima di campionato per il Vecchio Balordo. Il grigio bello è stato solo quello della terza maglia.

Grigio con tendenza al fumo di Londra scuro, ma non elegante e di classe visto l’atteggiamento e l’approccio molle che non avrà soddisfatto non solo i tifosi, ma anche Ballardini e la Società.

Due gol presi in 13 minuti hanno calato il sipario rossoblù a quarti alla Scala del calcio. Squadra friabile, sperduta, modesta che non si dovrà più rivedere in futuro.

Non si può scrivere che dovranno essere altri i campi dove raccogliere punti salvezza: è vero, si può perdere a San Siro, ma con altre caratteristiche e di certo non arrivando secondi sulle seconde palle, senza fare falli e senza metterci “cazzimma”. In discussione la sottigliezza del gioco, l’utilizzo di calciatori fuori ruolo e di altri che hanno fatto vedere le loro caratteristiche e che difficilmente aiutano ad arrivare ai fatidici 40 punti.

Tutto in otto giorni. Preziosi dovrà fare mercato perché la squadra e la rosa a disposizione di Ballardini in questo momento non possono neanche ripetere lo scorso campionato. I ruoli scoperti sono tanti – e non da sabato scorso – ma dalla fine dello scorso campionato quando i prestiti sono tornati alla base. Si parlerà quest’ultima settimana molto più di una nuova trattativa per la cessione della società. La notizia, che abbiamo verificato, ci è stata comunque confermata. Si parla di un fondo americano, ma non si è capito se faccia capo ad una cordata oppure ad una persona singola. Le domande rimangono comunque molte e la situazione ci lascia comunque perplessi e sull’attenti. Quale l’utilità di una trattativa fatta uscire in pieno calciomercato? A questo punto cosa farà Preziosi che è l’unico chiamato a fare il calciomercato da qui al 31 agosto e completare la squadra? 

L’Inter ha giocato 100’ al gatto con il topo. Attaccava in campo largo, non difendeva neanche in campo stretto, non giocava basso in fase difensiva, non attirava gli avversari nella propria area per colpire in ripartenza alle spalle di Criscito e compagnia perché il Genoa era una coperta corta in fase difensiva e in quella offensiva si è visto la prima volta al 44’ del primo tempo.

A Ballardini piacerebbe come nel secondo tempo fare del rock, ma nelle fasi di possesso genoane si aprivano voragini dietro. Tanti cambi modulo, pochi risultati. Tutto si è visto anche contro il Perugia in parità di uomini: a questo punto il giudice non sarà il campionato, ma un calciomercato non facile da completare in 8 giorni.

Contro il Biscione a strisciare è stato il Grifone per mancanza di un difensore che comandi la difesa con qualità di comando, capacità di gestire i difensori, centrocampisti che abbiano muscoli e forza d’impatto. L’unico a fare una discreta figura è stato Vanheusden spostato da Ballardini centrale nella difesa a tre.

Contro il Biscione a strisciare sul prato del Meazza è stato il centrocampo. Badelj non è stato in grado di dirigere la manovra e non per colpa sua, Hernani troppo lento (si sapeva dai tempi del Parma) per risolvere il problema dello scorso anno. L’unico a salvarsi Rovella con la dinamicità.

Ballardini è stato giudicato male perché ha fatto giocare tanti giovani. Se non l’avesse fatto sarebbe stato ugualmente giudicato male perché avevano giocato troppi vecchi. Per i giovani, fra l’altro, esordire al Meazza di fronte a 30.000 spettatori li farà crescere e il Vecchio Balordo non ha lasciato le piume sul prato verde per loro colpa.

Al Vecchio Balordo occorrono subito, anche da domani, un esterno di difesa e di centrocampo che abbia capacità di salire pallone al piede, cercare l’uno contro uno per trovare superiorità, facendo la differenza negli ultimi venti metri di campoServe anche un mediano in grado non solo di interdire ma anche di essere utile in fase di possesso.

Serve un centravanti o prima punta che faccia salire la squadra, senza è difficile attuare qualsiasi modulo, almeno che non si pensi di giocare alla Guardiola con il falso nueve facendo girare il pallone , qualità che non si compra al calciomercato . Ai giocatori del Genoa manca l’abc del calcio, non nei fondamentali, ma il tempo e lo spazio. Fattori fondamentali nelle due fasi del gioco che l’allenatore può spiegare ma dopo in partita sono sensazioni spazio-temporali proprie del giocatore in quel momento e in quella situazione di gioco.

Non bisogna giocare contro l’Inter per capire che gli errori, visti da tempo, e non si potevano ritenere scontati. Adesso tocca Preziosi e agli uomini mercato assimilare la lezione degli ultimi campionati . Simili lezioni devono contare per qualcosa  e se non saranno messe a frutto allora non si può che temere il peggio come non sarebbe né onesto né ammissibile.

Occorrono almeno i tre elementi citati in precedenza. Durante la sosta toccherà a Ballardini  e al suo staff costantemente osservare, analizzare, valutare e considerare il gioco di squadra, producendo e programmando un tipo di intervento utile per il singolo calciatore o per il gruppo con le combinazioni di coppia, di catena, reparto, squadra.

Operazioni che Balla al suo arrivo al Genoa ha sempre fatto bene analizzando e valutando non solo le variabili del gioco, capendo alla svelta dove risiede l’errore: a volte non era in un solo calciatore ma era causato dall’atteggiamento non positivo dei compagni.

Non si è capito perché Destro non è stato convocato per Milano e messo sul mercato 24 prima dell’incontro. Se fosse stato oggi sarebbe stato una cosa diversa? Gli equilibri nello spogliatoio creano anche risultati non sul campo, ma pure psicologici.

Una chiosa sul silenzio stampa del Genoa. Dell’operazione si era già a conoscenza da almeno  tre ore prima dell’inizio della gara da spifferi di DAZN. La prima domanda che ci siamo fatti appena saputa la notizia è stata quella di conoscere il perché. La seconda se, laddove il Genoa avesse vinto a San Siro, ci sarebbe stato lo stesso il silenzio stampa.

Tutte domande che non hanno avuto una risposta perché il silenzio della Società genoana non è padre della meditazione, ma madre della critica e questa, a sua volta, è matrigna del pessimismo. La verità con il Grifone di mezzo è sempre tutta nuda, ognuno può vestirla come gli pare.

Nella nottata di sabato è stato spifferato che il silenzio stampa era nei confronti di DAZN. Aspettiamo ancora un comunicato per capirne le motivazioni, non solo dal Genoa ma anche d parte di DAZN.