Lasse Schöne, dal ritiro del NEC Nijmegen, ha raccontato di aver parlato con Christian Eriksen a pochi giorni dall’episodio che ha spaventato e sconvolto il mondo del calcio. L’ex centrocampista del Genoa, in campo nell’estate del 2017 quando il giovane talento Abdelhak Nouri fu vittima di un’aritmia che causò danni cerebrali gravi e permanenti, ammette di aver faticato a dormire per due notti. Prima, appunto, di riuscire a parlare con l’amico Christian: “Ero appena arrivato a Ibiza, non ero presente sul campo ma l’episodio mi ha segnato molto. Purtroppo l’ho già vissuta una volta (ai tempi dell’Ajax con Abdelhak Nouri, vittima di un’aritmia che ha causato danni cerebrali gravi e permanenti, ndr) e ho avuto molti problemi ad affrontarla: solamente quando ho parlato con lui, dopo due giorni, mi sono un po’ rassicurato. E no, non sono stati due giorni belli. Parlargli è stato un sollievo. Ho giocato con lui per 10 anni, non solo nella Danimarca ma anche con l’Ajax, conosco la sua famiglia e sono contento che sia vivo. Il calcio ora è un fatto secondario, sono contento che sia a casa con i suoi cari”.

Schöne ringrazia, a nome della nazionale danese, per i messaggi di sostegno ricevuti da tutto il mondo…non solo del calcio. “La Nazionale era già molto unita, il fatto di Christian ha avuto un certo impatto sul gruppo di ragazzi. Devo dire che ammiro molto come l’hanno affrontato e ovviamente come hanno giocato l’ultima partita contro la Russia. Hanno saputo trarre molta forza dal supporto ricevuto da tutto il mondo. È molto bello come il calcio possa unire e aiutare le persone. È questa è la parte bella, anche se sono tutti ancora molto scioccati”. 


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