Kevin Strootman si è presentato alla stampa nelle vesti di nuovo giocatore del Genoa. Il centrocampista olandese, il cui arrivo in prestito dal Marsiglia è stato ufficializzato nella giornata di ieri, ha già svolto due sedute di allenamento sotto gli occhi vigili di Ballardini e del suo staff. Di seguito le prime dichiarazioni di Strootman da giocatore genoano (in grassetto le domande): “Sono pronto. Nell’ultimo anno non ho giocato tante partite, forse mi manca un po’ il ritmo partita ma mi sono allenato e credo di essere pronto per giocare. Devo conoscere la squadra ma fisicamente sto bene, manca solo il ritmo partita ma lo riprenderò giocando”. 

L’esordio in conferenza stampa è del direttore sportivo del Genoa, Francesco Marroccu. “È l’occasione di presentare Strootman, nuovo acquisto che arriva qui per dare una mano al Genoa e riprendere un’avventura che aveva già iniziato in Italia qualche anno fa. La trattaviva è partita una settimana fa e in cinque giorni si è definita. Colgo l’occasione per ringraziare il Marsiglia nella persona di Pablo Longoria, nonché il calciatore e la sua agenzia, perché durante la trattaviva ci sono stati inserimenti di altri club e loro hanno dimostrato grande professionalità e mantenuto l’impegno preso col Genoa. Il presidente nel giro di tre minuti ha dato il via ad una operazione durata pochissimi giorni: la scena la lascio a lui, essendo la sua presentazione”.

Tanto affetto anche da parte della Roma, oltre che dai tuoi ex compagni. Perché sei così amato anche fuori dal campo?

“Non lo so, dovresti chiedere a loro. Io do tutto per il club con cui gioco. Alla Roma, dopo aver perso in coppa, abbiamo vinto subito le prime 10 partite e per questo sono rimasto nella testa della gente. Voglio ringraziarli ma ringrazio anche quelli del Genoa che mi hanno scritto tanti messaggi. Voglio dimostrare sul campo di poter essere ancora un giocatore e dare una mano a questa squadra che – come ho visto nei primi allenamenti – ha giocatori fortissimi. Il 7 marzo? Giochiamo contro la Roma, ho visto e me  l’hanno scritto, ma per noi la prossima partita è la più importante. Stasera guardo il derby, ma penso come tutti gli italiani”.

Il motivo principale che l’ha spinta a tornare in Italia senza avere dubbi nella sua scelta? È per un discorso interrotto con questo calcio che voleva riprendere?

“È soprattutto per una mancanza di partite. Come detto non ho giocato tanto. siamo in un momento difficile in tutto il mondo e anche per il calcio, ho parlato con il mio agente e la famiglia: volevo trovare una squadra e il Genoa ha fatto di tutto per prendermi dal primo momento. Ho detto subito di voler venire qui: conosco il campionato e la squadra. Vado in prestito? È difficile andare per 4 mesi e mezzo in un campionato che non conosci, quindi hi pensato fosse meglio il campionato italiano”.

Arrivi in un momento in cui il Genoa si sta rialzando piano piano, in fondo alla classifica dove ci sono anche altre squadre come Fiorentina e Torino. Che idea ti sei fatto?

“Il Genoa non rispecchia la classifica in cui dovrebbe stare perché è un grande club. Ballardini ha fatto bene, nell’ultima partita anche ha fatto molto bene. La squadra si sta riprendendo e voglio aiutarla: ci sono tante squadre vicine, ma pure il Genoa ora è in quella posizione di classifica anche per i tanti problemi legati al Covid. Ora sta facendo molto meglio. Voglio aiutare la squadra, anche solo con l’1% in più. Sto lavorando per questo, cominciamo subito da domenica”.

Com’è stato l’impatto con mister Ballardini e cosa ti ha detto?

“È contento che sia arrivato qui, abbiamo parlato un po’, ma le cose più importanti sono quelle che chiede in campo. Sono pronto per questo. Non abbiamo parlato per due ore, pochi minuti e poi subito in campo”.

Si parlava di leader e tu sei un leader a centrocampo. Sei stato definito “lavatrice”, ma anche tuttocampista. Ti senti di entrare in questa parte del leader per i tuoi compagni?

“Non voglio parlarne subito di leadership. Io voglio solo giocare. Ho visto tanti giocatori con esperienza, non ci sono solo io in questa squadra. Voglio conoscere subito la qualità dei giocatori, quello che mi chiede il mister e prima di tutto entrare fra i titolari. Aiutare la squadra e farla vincere ora è la cosa più importante”.

Hai giocato con grandi giocatori e allenatori, come Van Gaal. Qual è il calcio di Strootman?

“Devo parlare di me adesso? Voi guardate le partite, lo sapete meglio di me. Non lo so, l’unica cosa che posso dire è che gioco per vincere. Voi scrivete dopo la partita, poi io leggerò se siete contenti di me o no”. 

Nel tuo ruolo hanno giocato tanti giocatori, come Thiago Motta e Jan Peeters. Per te questa è una sfida? Cosa ti aspetti, non ti ha spaventato un po’ la classifica?

“È una grande sfida, questo è certo, ma il Genoa non è dove merita di essere. Nelle prime partite è stato molto difficile avere tanti giocatori fuori per il Covid, ma è un bel gruppo. Tante squadre sono in difficoltà. Tanti giocatori nel mio ruolo hanno giocato qui, io la vivo come una sfida importante. Se posso aiutare e dare l’1% in più a questa squadra, io sono contento. Vogliamo portare il Genoa dove merita di essere. Non ho paura di questa sfida: ho giocato nello Sparta Rotterdam, in queste posizioni. Sono molto contento che il Genoa si sia interessato a me e mi abbia preso per questi 4 mesi e mezzo e voglio ripagare la fiducia”.

Conosci ambiente e passione intorno a questo club. Cosa vuoi dire ai tifosi che, in Italia come nel mondo, non possono essere allo stadio?

“Ho giocato tante partite qui. L’altro giorno abbiamo parlato di questo, il fatto che il Ferraris sia fra i pochi stadi all’inglese, uno stadio veramente caldo. Al Genoa si sente questo, ma oggi i tifosi sono con noi – anzi dietro di noi – Ci guardano alla televisione e noi dobbiamo lottare con loro. Quando finirà il Covid potranno tornare allo stadio e noi dovremo dimostrare di lottare e far di tutto per vincere”.

Cosa ti ha spinto a scegliere il Genoa, rispetto al Cagliari, che so che ti voleva perché ti voleva Di Francesco per ricomporre la coppia con Nainggolan?

“Perché il Genoa? Perché si è interessato dal primo minuto. Sono stato subito convinto dopo aver parlato con il presidente e il direttore. Hanno dovuto sistemare il contratto con il Marsiglia, ma è bastata la mia parola. Quando l’ho data, tutto è finito. È stata una cosa semplice”.

Volevo sapere se stavi già pensando al 7 marzo, all’incontro con la Roma. Quanto pesa quell’addio alla Roma, che ti sei portato dietro non volendotene andare? Quanto ci hai ripensato?

“So che giochiamo il 7 marzo a Roma, quando spero che in classifica saremo messi meglio. Lì ho vissuto 5 anni al meglio, ero molto contento. Ho deciso io di andare via. Pensavo fosse meglio andare in Francia. I tifosi mi scrivono ancora, ora sono del Genoa e voglio vincere tutte le partite con il Genoa. Anche quella contro la Roma. Ho parlato con Juan Jesus, Dzeko e qualche magazziniere: mi ha fatto l’in bocca al lupo”.

Pensi che questo Genoa possa essere l’inizio di una nuova avventura, che possa andare oltre il tuo contratto col Genoa? Può essere un’occasione per gettare le basi di un’avventura più lunga?

“Inizio di un nuovo percorso? Sì, ma penso che adesso debba pensare prima a giocare. Non ho ancora giocato neanche una partita. Come ho detto, se la gente è contenta che sia qui adesso voglio che lo sia anche a fine stagione. Voglio che tutti – da tifosi e società – Lo siano anche alla fine. Questa è la cosa più importante”.

A centrocampo hai giocato in tanti ruoli, davanti alla difesa come più avanti o mezzala. Dove ti vedi in questo centrocampo del Genoa?

“Dove mi mette il mister. Per me non preferisco una posizione, il mister mi deve dire dove mi vuole e io questo faccio. Se mi vuole poco più alto, come mezzala, io non lo preferisco adesso: dove gioco è dove mi vuole il mister”.

Che tipo di spogliatoio hai trovato e che morale?

“Penso che il morale sia buono: le ultime partite hanno fatto bene. Peccato non aver vinto con la Juventus, ma hanno fatto una grande partita. Non sono contenti, ma positivi sì, e in campo questo l’ho visto. Così come tanti giocatori d’esperienza, che hanno giocato qua negli ultimi due anni e conoscono bene città, club, tifosi e società. In campo ho visto un gruppo positivo, pronto a dare il meglio e a continuare a dare il meglio”.

Stasera c’è il derby di Roma senza tifosi. Pensi che la Roma quest’anno possa lottare per lo scudetto?

“Un derby senza pubblico è brutto, strano, ma loro giocano e possono continuare a lavorare. È la cosa più importante per i giocatori. La Roma è forte e può lottare per lo scudetto, ma in Italia ci sono tante squadre forti ed è difficile. La squadra è buona e spero che vincano il campionato. Solo il 7 marzo devono perdere, le altre possono vincerle pure. Anche stasera”.


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