Intorno alle ore 20,30 è intervenuto in conferenza stampa il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha aggiornato il Paese dopo la giornata di incontri nella quale è stato impegnato per coordinare con Regioni e Comuni la riapertura dell’Italia dal prossimo 4 maggio. Su spostamenti e motivi che li giustifichino cambierà poco, almeno sino al 18 maggio: le uniche novità rappresenteranno lo spostamento per recarsi presso parenti, l’attività motoria che sarà possibile svolgere anche lontano da casa e la possibilità di svolgere cerimonie funebri fino ad un massimo di quindici persone presenti alla funzione.

“Grazie ai sacrifici sin qui fatti stiamo riuscendo a contenere la pandemia. Nella fase più acuta la pandemia ci sembrava sfuggire ad ogni controllo. Avete manifestato tutti, da Nord a Sud, forza, coraggio, senso di responsabilità e comunità. Adesso inizia per tutti la fase di convivenza col virus, consapevoli che la curva del contagio in alcune aree del Paese potrà risalire. Il rischio c’è e dobbiamo assumercelo, affrontandolo con metodo e rigore. Sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza un comportamento responsabile: se vuoi bene all’Italia devi evitare che il contagio si diffonda mantenendo almeno un metro di distanza e senza avvicinarti. Anche coi parenti e nelle relazioni familiari bisogna rispettare questa precauzione. Teniamo conto che scienziati ed esperti ci dicono che almeno un contagio su quattro trova la sua causa nelle relazioni familiari: tutti vogliamo che il Paese riparta e l’unica condizione per convivere col virus è non ammalarci e rispettare la distanza sociale. Se non rispettiamo le precauzioni, la curva risalirà e aumenteranno i nostri defunti e avremo danni irreversibili. Se ami l’Italia, mantieni le distanze.

Il Governo dovrà monitorare e vigilare affinché questa curva si mantenga sotto controllo e non risalga intervenendo tempestivamente e con efficacia laddove l’andamento della curva epidemiologica diventasse critica. Come terremo sotto controllo questa curva? Abbiamo elaborato un meccanismo per intervenire se ci fossero momenti critici. Nei prossimi mesi ci aspetterà una prova complessa e mi rendo conto che molti di voi, dopo settimane di rinunce e privazioni, vorrebbero un definitivo allentamento di misure e raccomandazioni. Possiamo anche reagire negativamente in questa fase, affidandoci al risentimento e cercando un colpevole prendendocela coi familiari, i politici, le Regioni, la stampa, il Governo, l’Europa. Possiamo però anche operare un’altra scelta: scacciare la rabbia e pensare a cosa ciascuno di noi potrà fare per risollevare questa comunità. Dipende da noi. Tutti indistintamente. Nei prossimi mesi dobbiamo gettare le basi per la rinascita del Paese e rimboccarci le maniche rispettando le indicazioni. Vi assicuro che il Governo farà la sua parte e sarà una stagione intensa di riforme per cambiare radicalmente tutte quelle cose che non vanno, e non vanno da tempo. Con la squadra dei ministri non ci tireremo indietro e continueremo a batterci in Europa e in Italia per cambiare tutto quello che non va. 

Il piano che adesso vi illustro partirà dal 4 maggio. Devo ringraziare la squadra di esperti, coordinata dal Dottor Colao, e il Comitato Tecnico scientifico. Nella convivenza col virus conviveremo e dovremo adottare tutti i dispositivi di protezione personale: abbiamo sollecitato il commissario Arcuri ad intervenire per calmierare i prezzi di mercato delle mascherine. Non vogliamo speculazioni di mercato su questo fronte. Avremo un prezzo equo per remunerare le imprese che lavoreranno in questo settore, con un piccolo margine di guadagno, con un prezzo di 0,50 euro per le mascherine chirurgiche. E c’è forte impegno ad eliminare anche completamente l’IVA, in modo tale che non vi sia da pagare.

In Europa, all’ultimo Consiglio Europeo, abbiamo fatto un passo importante in avanti. È stato affermato un principio molto importante: la reazione a questa emergenza deve essere comune, rapida e coraggiosa. Il Recovery Fund offrirà di percorrere una strada più rapida per la ripresa nel segno della solidarietà. Ciò è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra con diversi paesi europei e alla convergenza arrivata nell’ultimo Consiglio Europeo. Se l’Italia però non avesse posto con forza queste condizioni già nell’ultimo Consiglio di marzo, non avremmo mai ottenuto questo risultato storico e fondamentale. Un punto nostro favore. Abbiamo conseguito un grande risultato ed è il sistema Italia che ha ottenuto questa risposta: io sono la punta di questo sistema, ma se non avessimo dato una prova di orgoglio e dignità questo risultato non credo lo avrei mai conseguito. Adesso dovremo andare a traguardo: tradurre questo nuovo principio politico e confermarlo in termini di lavoro tecnico. Significherà riempire di consistenza economica questo strumento bilanciandolo bene ed evitando che si crei più debito pubblico per i Paesi già indebitati come il nostro, offrendolo subito nella disponibilità dei Paesi colpiti. 

Voglio anche dirvi che stiamo lavorando per le misure economiche. Alcuni di voi sono ancora insoddisfatti. Lo sforzo sin qui è stato straordinario: tra gennaio e marzo l’INPS ha raccolto 109mila domande in più di domande di reddito di cittadinanza e di pensioni di cittadinanza. Solo per il bonus di baby sitting ne sono arrivate 78mila. E abbiamo già liquidato quando 3,5 milioni di bonus da 600 euro per autonomi, professionisti, Co.Co.Co, agricoli e lavoratori dello spettacoli. Ci sono dei ritardi e di questi ritardi personalmente mi scuso. Stiamo però parlando di 11mila domande: è una situazione senza precedenti. L’INPS ha smaltito un numero di domande che smaltiva in cinque anni. Per chi ha già avuto il bonus da 600 euro stiamo pensando che possa riceverlo nuovamente senza fare domanda, con un semplice click, e potremo recuperare anche qualche ritardo

Poi c’è capitolo imprese. Questo Paese non riparte se non puntiamo sulle imprese. Col prossimo decreto da 55 miliardi abbiamo più fondi per gli autonomi, per le fasce più deboli. La nostra ripresa riparte da un sostegno poderoso alle attività d’impresa: non vogliamo più sussidiati, ma più occupati. Parliamo di finanziamenti anche a fondo perduto per le imprese con meno di 10 dipendenti (oltre un milione di imprese) con un contributo diretto per affitti commerciali e taglio al costo delle bollette. Non lasceremo da soli gli operatori del turismo, che sta subendo grandi danni e contribuisce con l’indotto a quasi il 13/15 per cento del nostro PIL. È settore che avrà bisogno di una robusta iniezione di fiducia da parte del Governo. Stiamo preparando un parallelo decreto che chiamerei “Sblocca Paese”: dobbiamo sbloccare questo Paese. Ci stanno guardando a livello europeo e internazionale. Anche con ammirazione, diciamocelo con orgoglio. Anche quello nuovo provvedimenti spero che possa dare regole studiate e già ci stanno chiedendo una copia di questo nostro decreto. Dobbiamo approfittare dei finanziamenti che arriveranno per fare correre il Paese.

Venendo al decreto, le misure entreranno in vigore dal 4 maggio. Per le prime due settimane, sino al 18 maggio, avremo una conferma generalizzata per le misure di distanziamento e gli spostamenti, che rimarranno all’interno della regione per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Soltanto aggiungiamo spostamenti mirati per fare visita a congiunti. Siamo consapevoli che molte famiglie sono state separate, così anche genitori con figli: vogliamo consentire visite mirate, fatte nel rispetto delle distanze e con adozione di mascherine e divieto di assembramento  Non sono consentiti party privati o ritrovi familiari. All’interno delle regioni sono consentiti spostamenti così come lo sono adesso, ma sono consentiti spostamenti tra regioni solo per assoluta urgenza, motivi di salute,  o per rientro verso residenza per lavoro.

Per chi presenta una sintomatologia di febbre superiore a 37,5 gradi scatta l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico. Non consentiamo party o assembramenti sia privati sia pubblici, neanche a giovani e persone adulte. Consentiamo l’accesso a parchi, giardine e ville pubblici, ma nel rispetto rigoroso delle distanze e di misure di contingentamento negli ingressi. I sindaci potranno disporre la chiusura di queste aree se non sarà possibile rispettare queste prescrizioni. 

Per le cerimonie funebri, c’è stata un’apertura della quale ringrazio anche la CEI: saranno concesse dal 4 maggio, ma solo fino ad un massimo di 15 persone e rispettando, con mascherine, il distanziamento sociale. Per l’apertura di altre cerimonie religiose confido di poter confezionare un pacchetto di restrizioni assieme al Comitato Tecnico Scientifico.  

Dal 4 maggio attività sportiva e motoria potrà essere svolta anche allontanandosi dal proprio domicilio, ma la si potrà svolgere – se sportiva – mantenendo sempre due metri di distanza. Se si tratterà di semplice attività motoria, anche rispettando la distanza di un solo metro. Saranno consentite le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, dalla data del 4 maggio. Saranno sempre consentiti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. A porte chiuse per gli atleti che praticano discipline collettive individuali. Per gli atleti che praticano discipline collettive si ripartirà in seguito: il 18 maggio abbiamo infatti idea di riaprire il commercio al dettaglio. Ancora, abbiamo in animo di riaprire musei, mostre e biblioteche e allenamenti delle squadre in ambito sportivo.

Dal 4 maggio sarà consentita anche una maggiore attività attività di ristorazione con asporto. Attenzione però: che nessuno pensi che davanti a bar e ristoranti ci possa essere un assembramento. Si entrerà uno alla volta, consumando il cibo a casa o in ufficio (non davanti al posto di ristoro) e rispettando le distanze. 

Per le attività produttive riapriamo dal 4 maggio tutta la manifattura, tutto il commercio all’ingrosso funzionale alla manifattura e alle costruzioni, altro settore che riaprirà. Tutto riaprirà nel rispetto dei protocolli di sicurezza sul posto di lavoro. 

Il 18 maggio abbiamo idea di riaprire il commercio al dettaglio. Ancora, abbiamo in animo di riaprire musei, mostre e biblioteche e allenamenti delle squadre in ambito sportivo. Il 1° giugno è la data per la quale vorremmo riaprire più ampiamente le attività di bar, ristoranti, parrucchieri, barbieri, centri estetici e di massaggio. Come vedete, è un percorso differito a tappe e ci prendiamo qualche giorno ancora per prendere una serie di cautele da prendere e da poter comunicare.

Noi vogliamo tenere la situazione sotto controllo e le Regioni, con le quali la collaborazione dovrà essere ancora pi integrata, dovranno, con cadenza giornaliera, informarci sull’andamento della curva epidemiologica e sulle condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. Avendo tutti questi e facendoli pervenire al Ministero della Sanità, all’ISS e al Comitato Tecnico-Scientifico. a tre giorni dalla data del 4 maggio, il Ministro della Salute indicherà delle “soglie sentinella” per intervenire quanto vedremo delle situazioni critiche e chiudere il rubinetto: perché non possiamo permetterci un contagio che vada fuori controllo e ci sfugga di mano. Ci assumiamo il rischio di una riapertura, ma con tutte le precauzioni del caso. 


Conte sulla Serie A: “Ripresa collettiva degli allenamenti dal 18 maggio. Poi valuteremo”