Inizia una settimana importante non solo per il calcio, ma per la vita di tutti noi. La maggior parte delle persone, non solo lavandosi le mani spesso, ha evitato di fare cazzate rimanendo tra le mura amiche con impegno e coraggio, impegnandosi minuto dopo minuto nel cercare di seguire le regole.

Tutti auspicano che alla svelta si possa tornare alla normalità. Gli ostacoli continueranno a tutti i livelli, ma saranno superati alla fine  con una bomba di sollievo, di creatività e di riscatto se si continuerà a fare un esame di coscienza cercando di capire quello fatto di sbagliato prima dell’esplosione del virus.

Un grazie particolare a tutti quelli che ci permettono di non vivere come in tempo di guerra o di carestia che tengono i negozi di alimentari aperti, agli operatori dei supermercati, a quelli della logistica, che sono gli unici a sfrecciare sulle autostrade portando merci, e un grazie agli edicolanti.

Grazie a tutti quelli che sono impegnati nella Sanità: Professori, scienziati, medici, infermieri, protezione civile, 118, forze dell’ordine che giorno dopo giorno provano a salvare la vita non solo degli infettati, cercando la soluzione migliore per combattere la Pandemia.  

Quasi tutto si è trasferito on-line. E detto da me che sono poco social e utilizzo il computer o i mezzi telefonici solo per lavorare, è qualcosa di rilevante e importante del nostro tempo amputato dal Covid-19 .

Peccato che il Web in questo particolare momento del mondo continui ad essere usato male e alle solite fake news dei soliti idioti si sia anche aggiunto qualche anti-scientifico virologo che vuole distruggere, demolire in modo disonesto il lavoro fatto da altri colleghi per cercare di venire a capo del virus.

Bene che la rete possa far lavorare in un modo diverso, continuando a fare didattica e far studiare scuole e università  ancor più bello se agisce da antidoto contro la paura in un momento di solitudine.

Altra considerazione che dà fastidio è che la comunicazione sul coronavirus sia in pasto a talk- show radiotelefonici con interviste (anche se qualche volta sono d’accordo solo  sul numero degli ammalati e dei morti e quasi impotenti aspettando risultati dalle loro indagini) oppure ad importanti scienziati e conduttori più amanti di gossip e altre piacevolezze per  fare spettacolo su tutto rendendo tutto superficiale per drammatizzarlo solo in chiave sentimentale. Anche il calcio in questa settimana dovrà avere una cura choc sul suo futuro.

Dopo una settimana passata tra contagiati anche sui prati verdi, la polemica dei medici sportivi e delle associazione calciatori che hanno accusato le società scriteriate che volevano  riprendere gli allenamenti questa settimana denunciando  che in serie  B club convocano i calciatori solo per misurargli la febbre,  è arrivato il momento di decidere cosa fare dei Campionati di calcio, delle Coppe Nazionali, di quelle europee ma soprattutto se si giocherà o no il Campionato d’Europa il prossimo giugno.

Si inizierà domani nella riunione plenaria della UEFA dove prima parlare di partite si affronterà il problema degli sponsor, diritti TV, prenotazioni albergherie in caso di cancellazione delle competizioni europee e dopo delle necessità delle Leghe di far finire i campionati. Il calcio europeo dipende economicamente dagli introiti che rimpinguano i bilanci dei club che rischiano la sopravvivenza.

Euro 2020 vale da solo più di 2,2 miliardi di euro: 700 milioni di spese, 371 milioni di premi per le 24 finaliste, 775 milioni per lo sviluppo del movimento calcistico e 200 milioni da dare ai club come compenso per il rilascio dei giocatori. Gli altri sono spese.

L’Europeo salterà per salvare le Coppe, se lo permetterà il Virus, che valgono più di 3,3 milioni all’anno, di cui 100 vanno alle squadre eliminate nei playoff, 130 alle Leghe calcio, 1,4 miliardi ai club. Non finir e non giocare la Champions sarebbe una disgrazia, un disastro.

Il calcio italiano aspetta con ansia la riunione di domani dell’Uefa: hanno già calcolato senza la sospensione di Euro 2020 quali sarebbero i guai con una futura battaglia se non si portasse a termine il campionato con i diritti TV, risarcimento degli abbonati e commerciali che si avvicinerebbe al miliardo di euro, perciò confidano  che Euro 2020 sarà spostato.

L’obiettivo di FIGC e Lega di Serie A è ripartire e finire la stagione a giugno anche se il Presidente Gravina continua a sciorinare diverse opzioni inutili  che scatenerebbero solo litigi tra le società e Lega. Show, come  scritto  in precedenza, senza costrutto con tempi sbagliati: meglio aspettare quello che succederà domani a Nyon.

La  FIGC  ad oggi ha chiesto aiuti al Governo, operazione che sarà come nei fallimenti, quello che sta succederà nell’Italia del lavoro come ultima operazione tenuta in considerazione dal Governo,  anche se il Presidente Gravina ha  chiesto alle Leghe   di preparare e quantificare i danni attuali per fare una  relazione dettagliata  al Ministero dello Sport.

Dal Governo per adesso hanno ottenuto lo slittamento del pagamento di ritenute e contributi a fine aprile. Tutto ciò, leggendo i quotidiani sportivi, probabilmente interessa poco se si continua a parlare di calciomercato.

Per il calcio è arrivato il momento della resa dei conti dalla scorsa settimana con i tempi del Covid 19  non si bisticcia più solo per i diritti TV e bisognerà coordinare, amministrare bene il momento e il futuro prossimo sia sanitario  in primis,  sportivo, economico.

Il Programma, se la UEFA sposterà (non rinuncerà a Euro 2020) e se il Covid-19 abbasserà la presa, è già bello che pronto e fatto, ma non sarà messo nero su bianco il 23 Marzo prossimo nella riunione di FIGC e Lega perché l’Assembla è stata rinviata questa mattina a data da destinarsi.

La 27° giornata in campo il venerdì 1 maggio, giorno festivo, con proseguimento il 2 e 3 maggio. La settimana successiva turni infrasettimanali per recuperare le partite mancanti e le squadre impegnate nei recuperi in campo il giorno della festa dei lavoratori.

Dopo di che ci sono 11 gare da giocare con 4 weekend lunghi da venerdì alla domenica compresso quello di Pasqua: nessuna gara più al lunedì per sfruttare in simbiosi con l’Uefa 4 turni infrasettimanali dal martedì al giovedì per soddisfare i diritti TV. Nel mese di giugno sono 4 i weekend da utilizzare come quattro i turni infrasettimanali  prima del 30 giugno giorno che non si potrà superare assolutamente con la fine di assicurazioni, contratti della stagione agonista.

Tutto quello scritto sono sussurri e grida e speranza dal mondo della FIGC e della Lega. Questa volta non si potrà affermare  “chi ha avuto  ha avuto, chi ha dato ha dato, senza scordarsi il passato e non continuare ad  andare avanti con le fregature per tutte le squadre che devono finire il campionato.