Ad analizzare i risvolti dell’emergenza sanitaria per il coronavirus sulla Serie A è stato, ai microfoni di Buon Calcio a Tutti, il giornalista Enrico Currò, firma de La Repubblica.

Come interpreti la situazione che stiamo vivendo? Si poteva gestire meglio?

“Tutto si può gestire meglio, ma credo che non sia opportuno in questo momento dare opinioni su una cosa molto più grande di noi, per cui bisogna avere competenze che francamente io non possiedo. Credo sintetizzando che, se la vicenda viene gestita a livello di Lega Serie A, sia abbastanza inevitabile che ognuno cerchi di salvaguardare i propri interessi. Qui, aldilà degli interessi, c’è la necessità di prendere una decisione che secondo me deve essere presa ai livelli più alti del calcio: in altri termini deve essere il Governo a decidere e il calcio si deve uniformare alle decisioni del Governo. Credo che la lettura sia unicamente questa. Speriamo che l’emergenza passi presto, ma non credo sia legittimo in questo momento fare del ‘bar sport’ come purtroppo spesso avviene su qualsiasi argomento in questo Paese, in particolare su quelli dei quali non siamo in grado di avere un’opinione supportata da basi scientifiche come in questo caso è necessario”.

Nella gestione dell’emergenza ci sono queste nove gare da recuperare. Secondo te come incideranno psicologicamente sulla lotta scudetto, Europa e salvezza? Si profila un’ipotesi di recuperarle già il prossimo weekend con slittamento della 27° giornata 

“Chiaramente siamo in una situazione in cui si naviga a vista, per cui quello che diciamo ora può cambiare domani o dopodomani. Se ragioniamo nella prospettiva abbastanza pronosticabile che l’emergenza ad un certo punto finisca, bisogna pensare alla regolarità del campionato. A me sembra che se si dovessero recuperare le partite alla fine del campionato non sarebbe un campionato regolare, perché intanto si deve salvaguardare il criterio che almeno nell’ultima giornata ci sia una parvenza di contemporaneità delle partite, poi ovviamente un conto sarebbe giocare queste partite adesso – o comunque abbastanza alla svelta -, un conto sarebbe recuperarle quando la situazione di classifica delle squadre può essere molto diversa e le lotte per salvezza, Europa e scudetto potranno già essere parzialmente decise. Quindi credo che la prima necessità sia quella di fare in modo che le squadre siano tutte messe il più possibile nelle stesse condizioni. A me sembra che, per esempio, questa idea di recuperare adesso le partite che devono essere recuperate al più presto e di fare slittare eventualmente l’ultima giornata di una domenica, di una settimana, sia alla fine una scelta che limiterebbe abbastanza i danni e metterebbe più o meno le squadre nelle stesse condizioni“.