Il collaboratore tecnico di Sinisa Mihajlovic Emilio De Leo ha commentato la sconfitta del Dall’Ara contro il Genoa (clicca QUI) in conferenza nella sala stampa del Dall’Ara. Poco prima, ai microfoni di Sky Sport, De Leo aveva definito giusta l’espulsione di Schouten per il fallo ai danni di Behrami: “Ho rivisto adesso l’episodio e devo dire che la gamba del mio giocatore era eccessivamente tesa: ci poteva stare l’espulsione”.

Di seguito, in sintesi, le sue dichiarazioni in sala stampa: “La partita era lunga, ci sono stati diversi momenti salienti che avremmo potuto gestire meglio. Andare a riposo sotto di un gol è diverso che andarci con due. Nel primo tempo stavamo facendo la gara come l’avevamo preparata, ma dall’altra parte c’era una squadra organizzata e che si difendeva bene. Dobbiamo prendercela solo con noi stessi se abbiamo perso con un passivo così pesante”. 

Sulla gestione della gara da parte dell’arbitro, gestione su cui all’intervallo ha avuto da ridire anche mister Mihajlovic: “Questo lo lascio giudicare a voi. Sicuramente è stata una partita tanto spezzettata, e facendo così a volte fai il gioco della squadra più esperta che vuole far sì che la partita si metta su un piano più sporco. Detto questo non mi va di giudicare più di tanto la prova arbitrale. In alcune circostanze poteva venire gestirla meglio, ma non mi va di addentrarmi nell’argomento. Non so precisamente di cosa stessero disquisendo (Massa e Mihajlovic, ndr): non lo so ma sicuramente a proposito della conduzione di gara e del fatto che fosse stata troppo spezzettata. Sinisa lo conoscete, è una persona diretta e focosa ma tolti quei 30 secondi è tornato con la massima concentrazione e lucidità negli spogliatoi, dove ci ha detto che eravamo ancora in partita e potevamo ritrovare gli equilibri, equilibri che anche con un uomo in meno nel secondo tempo mi sembrava avessimo ritrovato. Ci ha detto che iniziava un’altra gara e avevamo il dovere di vincerla”.

Su Barrow ed Orsolini: “Entrambi erano presenti, fino a tutto quel che poi si è susseguito. Forse potevamo essere più efficaci e giocare palle più semplici piuttosto che provare a partire uno contro uno in campo aperto, cosa che ha facilitato in parte le ripartenze degli avversari. Potevamo mettere a punto la posizione di Barrow, che nella prima parte di gara avrebbe potuto entrare dentro al campo per facilitare il lavoro a Svanberg e Palacio. Potevamo migliorare alcune cose, sicuramente, ma entrambi si erano calati bene nella parte”.


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