Altra partita da “c’ero anch’io” domani al Ferraris. Non per festeggiare, ma per portare a casa tre punti fondamentali per il futuro della classifica e, anche, del calciomercato invernale: altro bolle in pentola, però un conto sarà girare a 14/15 punti (se non di più), un  altro a undici.

Il Vecchio Balordo in fondo alla classifica non si vedeva da molti anni. Il 2019 è stato un anno horror e da domani bisogna ripartire per abbattere oroscopi e anno bisestile.

In un momento così difficile e delicato, come racconta la classifica, e per cercare di uscire dalla crisi il prima possibile ci sarà bisogno di tutti e Nicola, vecchio cuore rossoblu che qualche situazione del genere l’ha già passata, avrebbe fatto volentieri un allenamento a porte aperte il giorno primo dell’anno. Peccato che, per caricare la squadra, non sia ancora possibile al Pio Signorini per i lavori ancora non finiti per le passate condizioni atmosferiche. Sarebbe andato bene anche Begato rossoblu.

Per uscire dalla crisi non solo Nicola, ma la squadra dovranno darsi la scossa. Anche la società è obbligata a muoversi alla svelta per potenziare la rosa a disposizione del tecnico visti i limiti nelle 17 partite giocate, in primis dal reparto offensivo.

Perin, Behrami e Destro possono dare la scossa in campo e soprattutto nello spogliatoio. Inutile criticarli a priori. Come tanti sconosciuti arrivati a Pegli, non sono scommesse per quello che hanno fatto nel passato, anche se non recente. Anche dalla loro condizione fisica passerà la salvezza del Grifone.

Nicola, se potesse, sbranerebbe tutti e come tutti gli altri allenatori vorrebbe dominare il gioco, giocare alto con un pressing a non far ragionare gli avversari. Purtroppo poi ci sarà la realtà.

Contro il Sassuolo per fare una buona figura bisognerà essere bravi ad occupare o liberare gli spazi e per fare tutto questo occorrerà l’abilità individuale di dominare il pallone con più tecnica rispetto al passato. Anche la velocità del pallone in verticale potrebbe essere un’altra medicina anti Sassuolo. Da capire in una settimana di lavoro quali sono stati i meccanismi imparati dalla truppa genoana.

Mentre tutti parleranno di numeri e moduli, Nicola parlerà di occupazione degli spazi nelle due fasi di gioco. Nicola predisporrà il maggior numero di tattiche possibili in modo da determinare i tempi e gli spazi opportuni. Importante che tutto non vada all’aria come successo a chi l’ha preceduto per errori individuali nelle due fasi di gioco.

A qualche esteta della tattica e del gioco la partita potrebbe non piacere, ma per una volta, di fronte alle tante emozioni di un risultato, bisognerà lasciare stare i giudizi. Il Genoa vuole vincere e per farlo dovrà segnare un gol in più degli avversari.

Non si vedranno in toto i verbi che in questo momento coniugano il calcio: pressare, raddoppiare, marcare, anticipare, ripartire e fare gol, ma si vedrà la volontà di giocare in modo veloce, aggressivo, compatto con una barriera a centrocampo – e non al limite dell’area. Togliendo l’iniziativa agli emiliani con o senza pallone qualcosa potrebbe succedere.

In difesa Criscito e compagni dovranno fare attenzione alle combinazioni veloci, centrocampisti e attaccanti dovranno cercare di impedire di attivare la qualità degli uomini avanzati con connessioni rapide, pronti a sfruttarle e attuarle con la difesa avversaria fuori posizione. La maggior parte dei gol del Sassuolo continuano ad arrivare dall’interno dell’area di rigore al termine di azioni elaborate.

La formazione al buio degli allenamenti la lasciamo alla consegna delle distinte o ai social  cercando di capire qualcosa in più dalla prima conferenza stampa di Nicola e dalle convocazioni. Difficilmente sarà rischiato Zapata, pronto per Verona. I nuovi arrivati come Destro, da tesserare entrò domani, andranno almeno in panchina?

 

La garanzia dopo le uscite di Lirola, Sensi e Demiral – proficue solo per il bilancio – è il tecnico De Zerbi. Il Sassuolo dopo 17 giornate con la classifica che recita 19 punti (5 vittorie, 4 pareggi, 8 sconfitte), 29 gol fatti e 29 subiti, ha dimostrato che il sapersi destreggiare al meglio nelle scorse sessioni di mercato, ad oggi, non ha dato il risultato sperato, ossia quello di rimanere dalla parte sinistra della classifica. Diciannove punti ottenuti con tre pareggi della Dea Eupalla alla quattordicesima, quindicesima, sedicesima giornata in casa di Juventus, Cagliari e, infine, a domicilio e a S. Siro con il Milan. Migliore in campo nelle tre gare miracolo Pegolo tra i pali.

La stella è sempre lui, Domenico Berardi: tutti lo vogliono e nessuno lo prende in ogni calciomercato. Con otto reti realizzate sta cercando di far vedere di togliersi di dosso l’etichetta nell’ennesima promessa.

In neroverde si sta confermando il giovane Jeremie Boga, ala guizzante con dribbling che hanno già ubriacato parecchi difensori.

Chi invece sta facendo la vera differenza è Ciccio Caputo e non solo per gli 8 gol realizzati, ma anche per il suo modo di interpretare il ruolo di centravanti atipico , quasi perfetto per il modo di giocare originale di De Zerbi che prima di lui ha sempre sfruttato Boateng falso nueve.

Il calcio di De Zerbi è passato ultimamente dal 4-3-3 al 42-3-1. È un calcio tutto ambizione e possesso alla ricerca di un gioco ricercato, sofisticato, che pretende la costruzione da dietro, nonostante tutti i rischi vista e la differenza di qualità e di tecnica della difesa e di quelli davanti.

Il Sassuolo come lo scorso anno va in campo per praticare il suo gioco, per imporre i ritmi e certe dinamiche, indifferentemente dalla forza dell’avversario e dalle sue scelte tecniche.

Cercano di prendere campo partendo da dietro in maniera graduale, in modo che la squadra provi e cerchi di salire in blocco con l’obiettivo di tenere quanto più possibile il pallone tra i piedi dei propri calciatori. La scelta di De Zerbi è coraggiosa, che qualche volta paga ma anche comporta sacrifici e gol incassati.

Anche per la formazione del Sassuolo bisogna attendere le convocazioni del pomeriggio considerato che Berardi è a mezzo servizio e Defrel, Marlon, Chiriches hanno lavorato dalla ripresa dei lavori sempre  parte.

Arbitra Irrati di Pistoia, fischietto internazionale dal gennaio 2017. Arbitro dal 1996, è alla Can A da luglio 2013. Avvocato a Pescia nella vita di tutti i giorni, è stato il principale VOR ai Mondiali Russi.

Irrati, se l’Aia metterà in campo la sala VOR nazionale a Coverciano, il prossimo anno potrebbe appendere il fischietto al chiodo ed essere il responsabile di tutto il Var del campionato italiano. In stagione vanta 110 gare dirette nella massima categoria in parità tra rigori e cartellini rossi.

In stagione sono 7, con un rigore e 2 rossi sventolati. Mai diretto Genoa e Sassuolo.

In carriera con il Grifone 11 gare (5 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte). Con il Sassol 10 gare:  2 vittorie, 6 pareggi, 2 sconfitte.

Primo assistente Manganelli di Valdarno, 2° Macadino di Pesaro. Quarto uomo Fourneau di Roma. VAR Di Paolo di Avezzano, AVAR Ranghetti di Chiari .

Diffidati Genoa: Ghiglione. Diffidati Sassuolo: Berardi, Djuricic, Magnanelli, Locatelli.