In zona mista, al termine della gara persa in casa del Cagliari alla Sardegna Arena, a parlare è Davide Biraschi, all’esordio dal primo minuto nella Serie A 2019/2020. Queste le dichiarazioni, in sintesi, del difensore del Genoa“Nel primo tempo abbiamo fatto una grande partita, con tante occasioni: saremmo dovuti riuscire a concretizzarle maggiormente. Sicuramente, dal punto di vista mentale, dovevamo entrare più concentrati. Quel gol ad inizio secondo tempo ci ha tagliato un po’ le gambe, poi siamo stati molto bravi a riprenderla verso la fine. Nel finale è stato un fattore mentale: da questo punto di vista dobbiamo crescere, doveva finire 1-1.”

Con il passaggio del Cagliari al 4-4-2 avete cominciato a capirci di meno

“Sicuramente loro, con questo cambiamento, ci hanno messo in difficoltà. È stato più un fattore mentale: quando la partita è sul risultato di 1-1, deve finire così. Un punto ora sarebbe stato fondamentale prenderlo. Oggi dico che dobbiamo crescere mentalmente”.

Cosa scriveresti se dovessi fare un articolo su questa partita?

“Ci vediamo mercoledì: sicuramente ci rifaremo davanti al nostro pubblico, faremo vedere che abbiamo voglia di rivalsa. Domani è un altro giorno, ora testa a mercoledì: quelle sono le partite, in casa davanti al nostro pubblico, che ci portano alla salvezza, che per adesso rimane l’obiettivo. Coraggio a venire a parlare? Siamo una grande squadra, ci metto la faccia volentieri: questa squadra merita di essere difesa perché ci mette il cuore.”

Sulla voglia di far bene con la maglia del Genoa

“Il mister fa delle scelte: bisogna farsi trovare pronti. È giusto non essere contenti quando non si gioca, devo farmi trovare pronto quando trovo l’opportunità. Non passano tanti treni, quando passano devi farti trovare pronto.”

Su Kouamé, che fino ad oggi sta segnando con continuità:

“Lo vedo molto bene, lavora tantissimo per la squadra: per noi è un giocatore fondamentale. Ha trovato più fiducia, speriamo continui a segnare e speriamo di prendere meno gol. Vincere la prossima al 95esimo? La ruota gira.”

Sull’autogol di Zapata:

“Quella era una palla difficilissima: se non ci fosse stato lui l’avrebbe buttata dentro un altro.”


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