Il giro di boa del campionato 2017 conferma termini marinareschi. Il Napoli campione d’inverno e la Juventus ad un punto hanno issato le vele scegliendo il momento più opportuno per darsi alla fuga. Qualcuno si è illuso , ma sarà ancora Napoli e Juventus fino alla fine: e qualcuno sa già come andrà a finire rivedendo il campionato 2015/2016.

Napoli campione d’inverno per la seconda volta in tre anni. A Napoli, patria della cabala, tutti toccano i cornetti rossi. Nel campionato 2015/16 avvenne lo stesso risultato alla fine del girone di andata e la Juventus non fece fatica a mettere la freccia. Napoli e Juventus giocano male in casa di Crotone ed Hellas Verona ma vincono. La prima con il suo leader Hamsik-gol che da quando ha superato il record di Maradona non si ferma più, la seconda con la Joya ritrovata. Dybala assente per largo tempo decide tutto in pochi minuti con due splendide reti.

Il Napoli vince contro il Crotone confermando una caratteristica non vista lo scorso anno: incassare pochi gol. La Juventus vince al Bentegodi con la nuova strategia di Allegri. Nuova non tatticamente ma per comportamento: la panchina fa bene, fa riflettere e ricarica visto il successo ottenuto in 19 giornate con Higuain e Dybala.

Dopo Napoli e Juventus, tutte le altre squadre “barcheggiano” nell’affrontare il campionato con alti e bassi. Inter-Lazio era la sfida dei bomber ma è finita 0 a 0.  Spalletti ha provato a vincere facendo vedere i dati statistici ai calciatori e dimostrando la bontà dei risultati fino a prima dello stop, delle tre battute d’arresto, dimenticandosi che nel dicembre nero il Biscione ha fatto un gol in 6 gare abbandonando primato e Coppa Italia. Anche Simone Inzaghi fa i conti con i numeri dichiarando che “la tecnologia, il VAR, ci ha tolto 7 punti. Non ci sto più: era giusta la nostra vittoria”. Nella gara di fine anno a San Siro sarebbe stato meglio che tutti si fossero accontentati del brodino.

VAR Sport, gli episodi del 19° turno

La Roma e Di Francesco: il secondo beffato dal suo passato, la prima dal VAR. In gol anche un ex protagonista, Pellegrini, in estate tornato alla Roma dopo il prestito al Sassuolo. Alla Roma, oltre Dzeko rimasto all’asciutto per tutto dicembre dopo l’ultima rete segnata alla Spal, manca l’imprevedibilità dello scorso anno portata da Salah. La forza fisica dei tre nel mezzo (Nainggolan, De Rossi e Strootman) diventa pesante e rallenta il gioco senza la condizione fisica.

La Sampdoria intanto si insedia al sesto posto. Giampaolo se la prende con il terreno del Ferraris, giustamente, mentre Quagliarella con una doppietta si sbarazza della Spal. La serie positiva blucerchiata continua grazie a Quagliarella che dopo 90’ di gioco cancella la crisi, durante la quale si era raccolto solo un punto in 5 giornate. Quagliarella alla Cesarini, allo scadere del tempo, realizza le due reti ed aggiunge un altro record alla carriera: aver fatto gol a tutte le squadre della serie A. La Spal si è difesa con i denti bucando troppo davanti a Viviano.

A 27 punti un gruppetto di tre squadre che inseguono l’Europa. La Fiorentina che produce molto ma conclude poco contro il Milan. L’Udinese dei miracoli, con Oddo in panchina 5 vittorie su 5 gare. I friulani riemersi dal fondo della classifica con il cambio dell’allenatore sono la sorpresa di fine anno, vincono  anche contro il Bologna di Donadoni sotto le Torri pendenti. Infine l’Atalanta, che viceversa è la inaspettata sorpresa negativa di fine anno.

Per la caduta della Dea contro il Cagliari a domicilio l’unico a non essere preoccupato sarà  Gasperini: già successo in passato perdere con cenerentole della A in altri campionati. Gaspe e gli orobici finiscono l’anno godendosi il buon cammino del 2017 non solo in Italia ma anche in Europa.

A 25 punti Torino e Milan. Mihajlovic invece di giudicare il comportamento degli avversari dovrebbe cercare di capire come mai con il materiale a disposizione non riesce a sollevarsi dalla mediocrità. Sabato chi è uscito con i fischi dall’Olimpico sono stati lui e il Torino e non il Genoa, che ha raggiunto l’obiettivo del pareggio. Per sua fortuna Ballardini non ha insistito troppo a far vedere le banderillas rossa al Toro davanti alla  porta di Sirigu. Per tutti il Torino è sbattuto contro Perin che le para tutte. Ma Perin, del resto, è un giocatore del Genoa!

Il Milan ha solo altra linfa con Gattuso in panchina: la grinta. Anche il pareggio in casa della viola è brutto. Tutti si consolano perché non hanno perso.

In fondo la copertina è del Benevento, che fatto il primo punto con il gol del portiere ha riempito la casella delle vittorie con l’ultimo colpo di Coda battendo a domicilio il Chievo di Maran. L’anta, l’età superiore ai trenta della rosa veneta a metà campionato, si fa sentire. E  rispetto agli altri anni tutto è arrivato in anticipo e i clivensi a 21 punti sono preoccupati. I due risultati del Benevento sono opera degli stregoni sanniti fuori dal campo e fanno credere ai tifosi giallorossi un altro miracolo salvezza modello Crotone.

De Zerbi se ci riuscirà farà a nuoto da Venezia a Genova: troppo facile da Crotone a Torino in bicicletta. Il Sassuolo (21 punti) coglie un buon pareggio con la Roma in trasferta: la squadra neroverde ha ingranato la marcia di Iachini semplicemente come è successo a Ballardini con il Genoa: modificando la mentalità dei calciatori. Confermando che salire dalla B alla A pur esprimendo un ottimo calcio in cadetteria è difficile su ogni panchina.

Abbiamo quindi rivisto completamente tutta la 19 giornata di campionato e abbiamo capito che in testa come in fondo alla classifica sarà un campionato da brividi. In fondo, poi, nessuno si deve illudere di fare meno di 40 punti per salvarsi.

Il Genoa ha lasciato il 2017 con la tenuta difensiva. La roccia rossoblu ci sarà sempre. Adesso per Ballardini è arrivato il momento di risolvere i problemi di gioco in fase di costruzione visti con Benevento e Torino. I cinque gol realizzati in 7 gare (2 su rigore) testimoniano che dovrà esserci un cambiamento. Balla e il suo staff dovrebbero già essere sulla strada giusta per rendere meno monotono e prevedibile il gioco del Vecchio Balordo, trovando una formula organizzata di fantasia e ispirazione anche dal centrocampo in su.

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