L’episodio di Crotone-Genoa, con il tifoso pitagorico colpito da disabilità che è stato in qualche modo troppo superficialmente scambiato per un intruso in motorino all’interno di un stadio di calcio, ha fatto capire ancora una volta che la disabilità deve essere ancora compresa fino in fondo, immedesimandosi nei problemi di chi vive su una carrozzella o trova difficoltà nella vita di tutti i giorni. Un caso eclatante? Le barriere architettoniche che poco a poco andranno abbattute per venire incontro a chi trova ostacoli nella quotidianità.

Per questo siamo ben felici di dare voce alla neonata associazione PEBA, che domani verrà  presentata ufficialmente in un incontro alla Camera dei Deputati di Roma. All’associazione no profit e al progetto “Il mio paese è handicappato” ha aderito anche un membro della nostra redazione, l’ex rossoblu Mario Ponti. Aprendo il sito di PEBA (Piano di Eliminazione Barriere Architettoniche) è tutto molto chiaro fin da principio: l’obiettivo finale è finanziare, progettare e realizzare interventi di abbattimento delle barriere architettoniche sugli edifici pubblici di tutta Italia. Un obiettivo non facile, non a breve termine, ma che necessita del sostegno di tutti (clicca qui per saperne di più).

Domani la presentazione dell’associazione, ma già oggi la presa di coscienza dei problemi che questo Paese deve ancora risolvere. E le barriere architettoniche sono uno di questi.

#bastabarriere

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