La settima giornata di campionato annuncia: Benvenuti al Sud. Il Napoli di Sarri è da solo in testa alla classifica dopo un anno. Macchina perfetta di gioco e di record: 25 reti segnate in 7 giornate di campionato dalla mini “valanga azzurra”. Peccato il “sarrismo” continui a piangere : “gli  avversari sono sempre più riposati”. Vero se si riferisce all’assenza di ammonizioni vista l’eccesiva passività del Cagliari.

La Lazio uno spettacolo di gol anche se Immobile segna solamente su rigore non sbagliandone uno. Strano che gli allenatori avversari non abbiano ancora preso le contromisure alle reti realizzate su palloni inattivi  dalla squadra di Simone Inzaghi: su 19 totali sono 8. L’ultima vittima del tennis-Inzaghi è stato il Sassuolo di Bucchi, in balia di Luis Alberto. Neroverdi in vantaggio ribaltato da due prodezze dello spagnolo. Bucchi come tanti altri allenatori che provengono dalla B non ha capito la differenza con la serie A.

La Roma di Di Francesco non è ancora il Sassuolo degli scorsi anni ma sbanca Milano. Alla Roma mancano  gli interpreti dell’idea tattica del tecnico però come l’Inter; anche se non ha ancora un gioco, ha calciatori che possono risolvere da soli una gara. Buona la classifica con una gara in meno da giocare contro la Sampdoria.

Milan invece ancora senza gioco. Gioca da provinciale con lanci lunghi sperando in Kalinic. Reggono un’ora poi crollano contro la “Rometta”. Montella fa finta di non saperlo ma sulla  sua panchina alleggia Carlo Ancelotti. L’unico ostacolo è lo staff di amici e parenti che si vuol portare dietro Mister Lambrusco, viste le vigne  a Parma.

A Benevento l’Inter vince, sempre brutta e fortunata.Buon Bro…zovic (2 gol) fa brodo. Spalletti  ha rischiato forte in Campania. I giallorossi ultimi in classifica hanno preso un palo, una traversa e si sono lamentati per un gol regolare annullato. Spalletti alla fine ha anche avuto il coraggio di affermare filosoficamente: “Fortunati? Provate ad affrontarci”.

Tra le prime della classe non ci siamo dimenticati della Juventus. La Signora se la prende con il  VAR, nel male, dimenticandosi che gli ha servito su un piatto d’argento all’85esimo un rigore sbagliato da Dybala. Gli dei della classifica dopo essere andati in vantaggio di due reti  incartati dalla Dea Gasperini. Altra prova di carattere degli orobici che dopo  il peso di 7 gare in 21 giorni hanno ribaltato  tutto con consistenza  tattica e tecnica nonché con cambi azzeccati.

Allegri si lamenta del VAR ma dovrà fare un tagliando, dopo Higuain, anche a Buffon visto l’errore sul primo gol. L’ottava rete subita in 4 trasferte preoccupa il livornese, se si considerano anche la disfatta di Barcellona.

Il ritorno al campionato sarà da psicanalisi non solo sportiva per le squadre nella parte alta, a sinistra della classifica, escludendo il Milan. Il calendario propone:  Juventus-Lazio, Roma-Napoli, Inter-Milan. Un banco di prova per tutte.

Le altre gare giocate non regalano invece nulla di nuovo. La Fiorentina non guarisce dal mal di trasferta, perde per la seconda volta consecutiva contro un Chievo che sarà anche over 30 ma corre meglio e di più degli avversari. Autunno viola: solo un punto nelle ultime tre gare.

Il Torino con 12 punti in classifica contro l’Hellas Verona sogna l’aggancio, o quasi, alle prime 5 della classifica. Da non crederci: i granata in vantaggio tengono fino all’uscita di Belotti (distorsione al ginocchio), ma dopo crollano non avendo più sostituzioni da fare per una doppia sentenza del VAR: rigore pesante al 47’  del secondo tempo per mani di Molinaro, visibile anche ad occhio normale.

Buon punto  di Nicola e del Crotone in casa della Spal: i calabresi rompono il digiuno fuori dallo Scida. La Spal perde Borriello al 30’ del primo tempo, entra Paloschi e ritorna al gol dopo 623 giorni.

Il sabato, non del villaggio, è tutto rossoblucerchiato. La Samp salva la panchina di Del Neri, perde l’imbattibilità dopo 283’ e fa a gara a chi fa meno il difensore. Delneri incassa 6 punti in classifica grazie a Samp e Genoa che all’ex Friuli sono andate in vacanza.

Capitolo Genoa.Juric confermato alla guida del Genoa. Sarà la sosta dei numeri dei moduli per il Vecchio Balordo perché il patto o clausola di riservatezza tra Preziosi e Gallazzi difficilmente si romperà. Importante a questo punto tacere. Per il bene del Genoa mettere da parte il “tamburo” a percussione, una grancassa che da sola  non fa musica.

Juric e il 3-5-2. Se non ha cambiato idea dopo il 3 a 3 dello scorso gennaio in casa della Fiorentina quando dichiarò: “ho snaturato le caratteristiche del gruppo, di sicuro non lo farò mai più così rinunciatario”, con Izzo  in campo play davanti alla difesa. Disse la verità, tornò al 3-4-3 e perse tre gare consecutive con Sassuolo, Napoli e Pescara che gli costarono la panchina.

Adesso alla ripresa dovrà fare come Paganini non ripetersi o concedere il bis? Paganini nei concerti non si ripeteva perché improvvisava. Juric anche se rientreranno Izzo, Taarabt, Omeonga – e vediamo in settimana a che punto è Lapadula – non potrà farlo visto il calendario difficile fino alla fine del girone di andata, non solo per gli avversari.

Tutte le squadre  della parte sinistra al Ferraris (Napoli, Roma, Atalanta più derby). E ancora Cagliari , Spal, Crotone, Hellas Verona fuori dal Tempio. Il Grifo non troverà un red carpet sul suo cammino.

Nessuna dimenticanza sulle altre gare in trasferta con Milan, Fiorentina e Torino. L’unica sulla carta  da pallina da albero di Natale il 23 dicembre con la visita del Benevento.

Il calendario di Ottobre di Frate Indovino annuncia: “È proprio quando si pensa che tutto sia finito , che in realtà tutto comincia”. Quello che auspicano dal 15 ottobre tutti quelli che amano il Vecchio Balordo.

Il bicchiere del Genoa in questo momento è vuoto ma il grande equilibrio nella parte destra della classifica che vede coinvolte 8 squadre si potrebbe riempire. Ad oggi le possibilità di salvezza del Vecchio Balordo sono intatte. Importante cambiare marcia lavorando più che sui moduli sui cali di tensione esterni, sulle motivazioni e soprattutto sugli errori individuali. Importante analizzarli con la collaborazione di tutti mettendo sempre più attenzione, facendo un analisi su quanti sono i gol presi, dove centrano poco numeri tattici e moduli.