Era stata in qualche modo annunciata già attraverso il sito ufficiale, in tarda mattinata, l’assenza di mister Juric prima della delicata gara contro il Chievo. Il tecnico rossoblu non si è dunque presentato a parlare con gli organi di stampa presenti a Villa Rostan. Al suo posto ha parlato invece Miguel Veloso. Queste sono state le sue dichiarazioni.

Cosa è cambiato tatticamente e strategicamente rispetto al Genoa dello scorso anno?

Ma niente. Il mister e noi abbiamo preparato la gara contro la Lazio, che è squadra fortissima, in un certo modo. Quando Centurion è uscito siamo tornati al modulo originario. Però è stata una strategia: penso che siamo tutti d’accordo nel dire che abbiamo giocato contro una squadra che ha obiettivi diversi da quelli del Genoa e che è davvero forte. Alla fine siamo anche riusciti a far loro male: peccato aver preso l’ultimo gol, ma sono cose che fanno parte del calcio.

Non discuto la gara con la Lazio, perché dopo c’è anche la sfortuna: discuto solamente che è la prima volta, da quando c’è Juric, che gli avversari tengono cinque minuti il pallone tra i piedi. Vuol dire che pressing lo fate solo tu e Cofie…

Non posso essere tanto d’accordo con te. Direi che su queste quattro partite possiamo discutere la prima mezz’oretta a Udine perché come mentalità non siamo stati come ci vuole il mister. Tutte le altre gare, anche dieci contro undici, abbiamo dimostrato che sappiamo giocare a calcio e che possiamo essere competitivi. Ti capisco, ma non sono d’accordo: a parte quella mezz’oretta con l’Udinese, che non è stata la nostra immagine e ciò che vogliamo dimostrare ai tifosi (e ne siamo consapevoli tutti in squadra), penso che a Sassuolo, con la Juventus, contro la Lazio abbiamo fatto una buona prestazione. Adesso è già importante mercoledì la partita col Chievo.

Non marcate più a uomo a centrocampo o sbaglio? Lo fate o lo fanno solamente i difensori?

Giochiamo allo stesso modo. Il mister è molto chiaro su come vuole che la squadra giochi: dipende solo da noi dimostrarlo in campo.

Col Chievo sarà già fondamentale?

Sarà una partita in cui dobbiamo dare una risposta a noi stessi, come giocatori. Siamo noi che giochiamo e dobbiamo capire cosa vogliamo fare quest’anno.

L’apporto del pubblico quanto sarà importante?

Importantissimo. Non c’è niente di più bello per noi che giocare a Marassi, che giocare per i nostri tifosi. Perché alla fine quando giochiamo in casa sono loro che ci danno la carica: dovremo dare una bella risposta contro il Chievo.

Pellegri ha appena sedici anni: in campo si nota o sembra come gli altri?

Secondo me non ha sedici anni. Ha veramente tante qualità: è maturo, per come si allena e gioca. Davvero un bravo ragazzo. Non so se sia troppo giovane, ma è dall’anno scorso che si allena con noi e sa bene ciò di cui abbiamo bisogno e cosa vuole il mister da lui. Ci potrà dare una mano se il mister deciderà di farlo partire dall’inizio.

Qual è l’errore da non fare col Chievo? Come metterlo in difficoltà?

Sappiamo che sono una squadra tosta, che da anni viene a dimostrarlo anche qui. Anche l’anno scorso abbiamo perso contro di loro. Penso che non possiamo davvero sbagliare: giochiamo a casa nostra e dobbiamo avere grinta e giocare principalmente come vuole il mister. 

Non viene Juric, ma viene l’allenatore in campo. Giochiamo con un altro centrocampo muscolare che non fa giocare gli altri: gli affronteremo sempre alla stessa maniera?

Noi è dall’anno scorso che siamo con Juric e sappiamo . o almeno io parlo per me stesso – so benissimo cosa vuole e dice il mister. Gli piace che la squadra giochi da dietro, faccia un bel calcio e riprenda palla quando la perde. Vogliamo avere il controllo della partita. Principalmente col Chievo dobbiamo avere il controllo e far loro male.

Potete crescere tu e Bertolacci insieme?

Penso che non dipende solamente da noi due. Siamo undici più quelli che entrano. Ognuno sa cosa deve fare nel suo ruolo. Siamo una squadra e dipendiamo l’uno dall’altro. 

Dentro lo spogliatoio questa bollitura di presunta vendita o non vendita la sentite o no?

Quelli sono discorsi che vanno fatti con la società. Se il presidente vuole vendere, giusto che venda. Noi dobbiamo giocare e fare il meglio per la società. Poi se la vendono non dipende da giocatori o allenatori: loro non possono decidere.

Che differenza c’è tra Veloso e Busquets? I compagni di squadra?

Ma no. Già da quando sono tornato dico che faccio del mio meglio per aiutare i più giovani e i miei compagni. Non è neppure giusto come stanno andando le cose, pur con un po’ di sfortuna: anche per come lavoriamo tutti i giorni, io e compagni.

Mister in bilico dopo queste sconfitte. Lui dice “può capitare”. Come la vedete voi?

Alla fine chi va in campo siamo noi e abbiamo delle responsabilità. Conoscete tutti bene il mister e sapete che ci ha dato molto l’anno scorso: penso che non sia meritato avere già questa discussione sulla possibilità che vada via. Noi col mister lavoriamo tantissimo e ci prepara benissimo per ogni gara. Queste voci non fanno bene ad allenatore, giocatori, società. Capiamo i tifosi perché le cose non vanno bene, ma pure noi lo siamo: ci prendiamo le nostre responsabilità e già mercoledì proviamo a cambiare.

Il nostro sbaglio è stato fin qui mezz’oretta a Udine. Con il Sassuolo c’è stata una bellissima gara, con la Lazio nel primo tempo le cose sono andate così, ma penso che la sconfitta non sia stata giusta visto quello fatto. Il calcio però è così. L’anno scorso avevamo iniziato bene e poi era andata come era andata: speriamo che quest’anno iniziamo meno bene e finiamo meglio.

Sei stato il capocannoniere del precampionato. Come sta il tuo sinistro per domani?

Provo sempre a fare del mio meglio per aiutare i compagni. Ma l’interesse sono i tre punti: chi fa gol poi in questo momento è indifferente. 

Vi fate un mazzo colossale agli allenamenti e poi durante le partite, in molti, non esce quella grinta. Perché? Merito degli avversari o c’è dell’altro?

Penso che si possa dire: a volte quando le cose non vanno bene, per un po’ di tempo hai un blocco. Ma quando vanno bene siamo capaci di andare oltre. Adesso non serve tanto pensare a quello che è successo, ma a mercoledì.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MIGUEL VELOSO:

 

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Publié par Buon Calcio a Tutti sur lundi 4 septembre 2017