Il Genoa 2017/2018, visti i primi 4 allenamenti al “Pio Signorini”, sarà un altro esperimento del pensiero di Juric, una sintesi di hard rock e metal che rispetto allo scorso anno potrebbe essere votata a un linguaggio e interpretazioni diverse: meno rigidità dogmatiche, più verticalizzazione, pressing e esaltazione delle esercitazioni.

In questi giorni in Val Stubai mister Juric cercherà un’altra idea di calcio totale, meno retorica e più pratica, considerato anche che Preziosi lunedì in una sorta di conferenza stampa ha detto che il meglio del calcio mercato deve ancora arrivare (“i pezzi importanti di questo mercato devono arrivare e credo che questa settimana possa essere quella giusta” aveva detto Preziosi nella recente intervista rilasciata a Telenord). Con gli elementi a disposizione in Austria ci sarà la ricerca di una squadra che si muova a testuggine ma non con lentezza, cercando di lasciare libertà di inventiva ai singoli.

Juric non rivoluzionerà nulla di quello visto lo scorso anno a Neustift – e a seguire a Bardonecchia – in particolare negli aspetti fisiologici che hanno permesso alla squadra la scorsa stagione di ben figurare fino alla fine del campionato. I soliti “dotti” del calcio nostrano continuano a dire che effettivamente quando non arrivano i risultati è colpa della preparazione.

C’erano una volta la preparazione, le corse a perdifiato nei boschi. Salire in montagna nel passato era un passaggio fondamentale dell’intera stagione. Bisognava mettere “fieno in cascina” lavorando con blocchi di lavoro: prima la parte aerobica, dopo la forza e per finire la velocità.

Alla giornata d’oggi il principale protagonista della preparazione fisica è il pallone. Gli small sides games ad alta velocità, già comparsi nei primi quattro giorni di lavoro a Pegli, saranno gli altri padroni della scena austriaca. Tanto possesso e intensità e poco lavoro con i singoli reparti, questo perché prima Ivan vorrà adattare tutti al suo sistema di gioco con concetti chiari e metodi naturali.

Tutto ciò non sarà una novità. Il croato già a Mantova e Crotone ha sempre ripetuto nelle interviste che il problema nel calcio è quello di fare allenare tutti i giorni i calciatori con il proprio sistema di gioco. Per quanto concerne i moduli e i numeri tattici, Juric ha sempre predicato “esistono vari momenti in un partita. L’Idea principale? Mantenere il possesso, rubare subito il pallone quando si perde, nessun possesso sterile se si ruba il pallone alto bisogna castigare, se invece si ruba basso bisogna costruire da dietro“.

Col materiale giunto in questa campagna acquisti, la curiosità è in difesa e nella qualità di un centrocampo che attende gli innesti di Cecchini e Bertolacci (speranza concreta). Su Radovanovic c’è da ieri qualche perplessità in più perché i Pandoro del Chievo costano abbastanza. Juric potrà provare a lavorare su una difesa a quattro di base e già a Neustift cercherà equilibrio: in tal senso la sua prima esperienza in Serie A risulterà utilissima nel prossimo campionato.

Juric, tecnico che si documenta a tutto spiano, avrà seguito l’evoluzione del Crotone, portato per la prima volta in Serie A, e quella del suo tecnico Nicola. Sono partiti alla Juric e Gasperini con 3 centrali dietro e 2 esterni. I pitagorici nelle prime giornate di campionato accettavano dietro l’uno contro uno ma ballavano (la differenza tra la B e al A è la qualità dei singoli) costringendo gli esterni a fare i terzini, per la forza degli avversari, perdendo molto in fase di attacco. Quello che è successo qualche volta pure al Genoa del girone di ritorno. Nicola ha cambiato e ha trovato la direzione giusta, pur perdendo all’inizio del cambio tattico ma facendo poi un filotto di risultati. Sarebbe ingiusto dire che i guai del Genoa dello scorso campionato siano colpa del modulo perché il Pirata ha provato tutte le strategie e i numeri per uscire dalla crisi.

Juric capirà dai primi allenamenti se i nuovi arrivati in difesa saranno tanto combattivi da giocare uomo contro uomo nella zona e saranno in grado di vincere la maggior parte dei tackle o scontri individuali, essendo in alcuni casi (clicca qui per saperne di più) alle prime armi con la difesa a tre dopo una carriera in quella a quattro. La forza di Juric, dalla Primavera del Genoa in avanti, è stata quella di perfezionare e perfezionarsi. Del resto il calcio ha – e avrà sempre – due fattori fondamentali: tempo e spazio.

Capitolo Genoa, società e calciomercato: aspettare comincia ad essere doloroso, perché nessuno ha capito quale sarà la decisione di Preziosi. Importante che tutti coloro che attendono con ansia non si aspettino né tanto né poco. In chiave calciomercato invece arrivano solo spifferi, ad esempio quello secondo cui Bertolacci ieri avrebbe salutato la compagnia dopo la gara con il Lugano.

C’è un soffio che, come il temporale che ieri ha colpito Genoa, se vero, è in arrivo anche da Dimaro, dopo i primi allenamenti del Napoli. Pavoletti con gli azzurri soffre a fare la terza punta, per di più in corso di partita, e ha confidato ad un genoano in Trentino: “perché in ValStubai Lapadula e non io?“. Attenzione: non è uno “sgobb”. Meglio essere come Didimo .