Mandorlini dal primo mattino a Pegli. Alle 10 circa è arrivato il Presidente Preziosi a conoscerlo e colloquiare con il tecnico e altri dirigenti. Alle ore 13 il Joker ha lasciato Pegli mentre arrivavano i calciatori.

Alle 15 Mandorlini in campo con tutti gli elementi della rosa a disposizione eccetto Izzo e Cataldi impegnati con lo stage della Nazionale a Coverciano. Gentiletti e Veloso in palestra.

Fabrizio e Mario Donatelli sul terreno di gioco con i loro inseparabili stili. Donatelli nuovamente in pista vedendolo da lontano, dopo l’esperienza con Sabatini a Roma e ultimamente come osservatore rossoblu sembrava che non ne fosse mai uscito come le statue che circondano il Pio Signorini.

Distacco è la parola che viene in mente vista l’accoglienza dei 50 spettatori e 18 operatori di Tv, radio e web. Nessun mugugno per i 5 gol incassati, nessuna contestazione nessun applauso d’incoraggiamento per Mandorlini al suo primo impatto con il pubblico rosso blu, che erano i soliti abituè.

Subito è saltato agli occhi di tutti che Ntcham e Taarabt lavoravano con il gruppo, tante le supposizioni non gentili della tifoseria qualcuno diceva con il sorriso che era l’acqua miracolosa del Varenna a riportarli subito in campo dopo l’uscita di Juric. Da cronisti non sappiamo se i due avevano fatto sabato e ieri le variazioni di percorso ed avevano avuto l’ok per rientrare in gruppo. Senza sé e senza ma Ntcham e Taarabt sarebbero serviti a Pescara se fossero stati bene. L’altro infortunato Biraschi ha iniziato con il retello ed ha continuato il lavoro atletico con i compagni.

Riscaldamento a secco per mettere in moto il tecnico. A seguire gruppo diviso in tre parti ad effettuare un torello finalizzato allo stop e transizione. Allunghi e scatti il continuo del lavoro che hanno preceduto giochi di posizione 6 contro 6, a tre colori, 4 contro 4 tutti finalizzati al pressing collettivo e alla pressione individuale.

I giocatori del Genoa durante l’allenamento al Pio Signorini

Per finire una partita a campo ridotto su una metà campo dalla palestra 11 contro 11 con i portieri. Protagonista proprio Mandorlini, che fermava il gioco e più che una partita era una esercitazione del 4 3 3 marchio di fabbrica del nuovo tecnico rossoblu. La giornata di oggi è stata impegnata a dislocazione in diagonale con copertura reciproca.  Le indicazioni potrebbero essere che Mandorlini ha utilizzato da una parte Ntcham e dall’altra parte Cofie come play bassi, ai lati un mediano e una mezzala (Rigoni e Ninkovic con il francese, Hiljemark e Morosini con il ghanese), Le difese a quattro non hanno dato spunti particolari essendo con calciatori fuori ruolo e due giovani primavera. Le prime punte da una parte Simeone e dall’altra Pinilla, interessante i quattro esterni d’attacco da una parte Taarabt dall’altra Pandev e dall’altra Palladino e Lazovic più portati a fare le due fasi di gioco.

Mandorlini per far funzionare il Vecchio Balordo oggi ha tastato le condizioni fisiche e atletiche dei calciatori a disposizione visto il lavoro aerobico da domani (allenamenti a porte chiuse al mattino e al pomeriggio), giovedì e venerdì porte chiuse, dovrà cercare il bandolo a centrocampo, il vero nodo dei problemi.

4 3 3 a rombo, 4 3 3 lineare, 4 3 3 con libero in difesa. Sulla carta il più semplice per fare punti nelle prossime gare potrebbe essere adottare il motto di Chapman, il “Safety first” (innanzitutto sicurezza) che in italiano significa ‘primo non prenderle’, utilizzando il sistema a freccia: 4 5 1 un sola punta affiancata da almeno due giocatori.

Buon Lavoro Mister!

Da sinistra: Roberto Murgita, Alberto Maresi e Andrea Mandorlini