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Genoa, Prandelli fa 350 panchine in Serie A. Quinto allenatore più vincente dell’attuale Serie A

Chievo-Genoa non sarà solamente “la gara più importante della stagione“, come l’ha definita Prandelli in conferenza stampa, ma pure quella che consegnerà al tecnico rossoblu la 350° panchina da allenatore in Serie A. Da tecnico del Genoa, club del quale ha più volte dichiarato di essere orgogliosamente allenatore. Cesare Prandelli, dunque, con la gara del “Bentegodi” raggiungerà un traguardo tutt’altro che banale. Traguardo corroborato dal fatto che, alla luce delle sue 350 panchine, il tecnico bresciano risulta ancor più saldamente il quinto tecnico in attività più vincente della Serie A. In termini di punti conquistati si colloca solamente dopo Ancelotti, Spalletti, Allegri e Mazzarri.

Foto TanoPress

PROSSIMI OBIETTIVI – Per numero di panchine, Cesare Prandelli è vicino a raggiungere, entro la fine della stagione viste le altre tredici partite da disputare: Eraldo Monzeglio (355, vincitore del Mondiali del 1934 e 1938 con la maglia della Nazionale azzurra), Zdenek Zeman (357), Luigi Simoni (358, vincitore della Coppa UEFA 1997/98 con l’Inter e 265 panchine in rossoblu), Giuseppe “Gipo” Viani (358, vincitore di due scudetti col Milan tra 1956 e 1959) ed Hermann Felssner (363, allenatore che portò alla vittoria di 4 scudetti il Bologna “che faceva tremare il mondo” e conquistò la Coppa Italia del 1936/37 col Genoa). Ancora lontano lo storico allenatore del Genoa CFC William Garbutt, fermo a 368 panchine.

PRANDELLI COME GUIDO ARA – Oltre agli obiettivi futuri, con la sua 350esima panchina il tecnico bresciano raggiungerà intanto Guido Ara (1888-1975), allenatore di origine vercellese che allenò soprattutto tra gli anni Venti e gli anni Quaranta. Quel Guido Ara che, tra 1941 e 1945, fu anche allenatore del Genoa (66 presenze totali). Fu alla guida del Genoa che raccolse il quarto posto nel campionato 1941/42. Ara viene peraltro ricordato dalle cronache calcistiche come un tecnico amante del bel calcio, grande perfezionista dal punto di vista atletico e colui che coniò l’espressione “il calcio non è uno sport per signorine“. Nel 1922 avrebbe portato la Pro Vercelli alla vittoria del suo settimo scudetto nel campionato di Prima Divisione.


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