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Nazionale, Vernazza (Gazzetta): “Mancini ha bisogno di giocatori giovani” – AUDIO

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Alle ore 20.45 scende in campo la Nazionale Italiana, impegnata al Tardini di Parma contro il Liechtenstein nella seconda gara del Gruppo J, girone che decreterà le prossime partecipanti ad EURO 2020. Come di consueto, a pochi giorni dal 2-0 inflitto alla Finlandia per mano di Barella e Moise Kean, ci siamo affidati ai nostri punti di riferimento per gli Azzurri: Enrico Currò (Repubblica) e Sebastiano Vernazza (Gazzetta dello Sport). Queste le dichiarazioni di Vernazza:

Che Nazionale abbiamo ritrovato sabato sera? 

“Adesso perlomeno c’è un’idea sulle cose da fare. Mancini ha spalancato le porte ai giovani, ha tenuto Chiellini e Bonucci perché in quel ruolo l’Italia in questo momento sconta una mancanza: non ci sono ancora giocatori più forti di questi due, però in altre posizioni, soprattutto a centrocampo, questi giocatori ci sono, e lui ha tracciato la via. Ha fatto quello che andava fatto: ha dato un’idea di futuro, c’è un progetto. Non credo che questa squadra sarà competitiva per vincere l’Europeo nel 2020, di sicuro ci andrà perché il girone di qualificazione è oggettivamente facile, però penso che in chiave Mondiale 2022 ci sia qualche possibilità, qualche speranza.”

È una Nazionale giovane con tante prospettive: l’altra sera hanno esordito Zaniolo e Kean. Mancini ha spesso lanciato dei giovani, come giudichi la prestazione di chi è stato buttato nella mischia? Mancini è il primo allenatore che è riuscito a far convivere Jorginho e Verratti che lì in mezzo non si pestano i piedi 

“Devo dirti che nella partita dell’altra sera quella coppia (Jorginho e Verratti, ndr) è quella che mi è piaciuta meno. Secondo me non vi era una grandissima integrazione tra loro perché sono due registi nello stesso pollaio, per cui credo sul lungo periodo una dei due non ci sarà e credo che il futuro centrocampo della Nazionale non sia quello: vedo più Zaniolo interno, poi Tonali che sta venendo fuori molto bene in Serie B nel Brescia, per cui uno tra Verratti e Jorginho ritengo che sia un po’ di troppo. C’è anche Barella, per cui in prospettiva credo che si vada verso un centrocampo formato da Zaniolo-Barella-Tonali. C’è anche Pellegrini della Roma. Verratti è un grande giocatore, ha alle spalle tante partite di Champions ma gli è sempre mancato qualcosa per fare trentuno. Io penso che il tempo migliore per lui sia andato, ci sono giocatori dietro che spingono e sono destinati a prendere il suo posto. Si vede chiaramente un’ossatura giovane: Donnarumma in porta, Zaniolo, Barella, Chiesa, Bernardeschi, Kean, che l’altra sera ha giocato fuori ruolo, ovvero ala sinistra per permettere ad Immobile di fare il centravanti. La coppia non ha granché funzionato, lasciamo stare che poi l’assist gliel’ha fatto proprio Immobile, però prima non c’era stata grande intesa tra i due. Sul lungo periodo presumo che Kean sia destinato a rubare il posto ad Immobile, anche ha un problema: non è titolare nella Juventus e questo non è salutare. Mancini ha bisogno giocatori giovani che giochino nelle rispettive squadre. Quello che si intravede è un’ossatura giovane: finalmente c’è una prospettiva di diversi giovani forti, e questo fa capire come da qui a 4/5 anni si possa arrivare ad una Nazionale competitiva.”

Adesso arrivano impegni per la Nazionale più abbordabili sulla carta, in un periodo dell’anno dove in Serie A quei pochi obiettivi e traguardi ancora aperti entrano nel vivo, e forse un’indicazione ce l’hanno data le molte assenze. C’è in qualche modo un legame che stride tra il campionato e queste pause, che a volte cadono in periodi chiave. Penso ad Insigne e Chiesa che arrivano già con degli acciacchi o lo stesso Florenzi che è tornato a Roma. Che idea ti sei fatto?

“Questo è un problema che chiama in causa le società, la nostra Nazionale ma anche tante altre nazionali sono mal sopportate dai club perché vedono nelle nazionali un attentato alle integrità dei loro giocatori che vengono pagati per giocare e vincere nei club. Questa dicotomia c’è, è inutile negarlo. Si andrà sempre più verso un calcio in cui ci saranno 2/3 finestre annuali per le nazionali e in cui le società faranno sempre più resistenza: saranno sempre più restie a concedere i propri giocatori e al minimo dolore e sentore di infortunio saranno sempre più rapide a richiamare i giocatori alla base così come è successo in questi giorni, dove tanti giocatori sono tornati indietro dopo le visite fiscali delle varie nazionali. Questo è un problema serio per il calcio per questo dualismo tra i club, la ricchezza della gente, i Mondiali, l’Europeo. Se parliamo del Mondiale e dell’Europeo nella fase finale c’è grande interesse, volano soldi, diritti televisivi al massimo livello, per non parlare delle sponsorizzazioni. Il problema sono le partite di qualificazione: Ronaldo che va a giocare contro l’Ucraina in una partita di qualificazione può diventare un problema per la Juventus.”

È vero che ci sono delle società che preferiscono che alcuni giocatori restino a casa, ma ci sono anche squadre e tifoserie che discutono in merito alle mancate convocazioni di alcuni giocatori. Ha stupito il fatto che Criscito non abbia avuto una chance, con un Mancini che non ha grandissime alternative. Secondo te è un giocatore che Mancini potrà richiamare? 

“Io lo considererei in ottica difensore centrale, non soltanto più come terzino o esterno basso. Ha fatto bene anche in quel ruolo, può essere un’alternativa a Bonucci e Chiellini però come altri sconta il limite dell’età: parliamo di giocatore nato negli anni ’80 ma Mancini ha fatto altre scelte. È vero che ha chiamato Quagliarella, però alla fine non l’ha fatto giocare titolare: è entrato ad un quarto d’ora dalla fine. Come discorso di prendere respiro, Criscito si può convocare così come Quagliarella, ma è chiaro che se il progetto è lungo termine Criscito non ci rientra per una banale questione di età. Penso più a Pellegri, che bene o male sta venendo fuori nel Monaco e credo sia monitorato. Davanti l’Italia in questo momento ha centravanti che fanno fatica: è una generazione di centravanti nati negli anni ’90 come Bellotti e Immobile che non hanno fatto il salto, che non riescono ad incidere più di tanto in Nazionale. Per questo Mancini ha guardato a Kean e forse guarda con interesse anche a Pellegri.”


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