Nel corso della commemorazione per i 110 anni dalla morte di Luigi Ferraris (clicca QUI per il riepilogo completo) abbiamo avuto la fortuna di intervistare la signora Laura, nipote di Luigi Ferraris, che era suo zio.
Siamo qui in compagnia della signora Laura, che è la nipote di Luigi Ferraris, il cui striscione è alle sue spalle e che ho visto molto emozionata oggi perché ha ricevuto una targa celebrativa di suo zio e un documento che è il documento ufficiale di nascita del Genoa. Che emozione le lascia vivere una giornata come questa?
“La sento un’emozione grandissima perché tra l’altro è la prima volta che io vengo in questo stadio e l’ho sempre sentito nominare. Facevano parte della squadra iniziale sia mio zio Luigi Ferraris che mio padre il quale, quando Luigi è morto, era su un altro fronte a combattere. Ho visto due giovani uomini: uno ha dato la vita per e mio padre è diventato colonnello degli Alpini. Essere qui oggi per me è una gioia enorme anche perché ho molta parte della mia famiglia. Noi siamo una grande famiglia, purtroppo Luigi non si era sposato perché è morto giovane, mentre noi siamo quattro sorelle. Purtroppo oggi sono tutte mancate e sono io a rappresentare questo tutto, per cui sono estremamente orgogliosa di questo”.
Oggi ha ricevuto anche il calore di letteralmente centinaia di tifosi e diceva prima che aveva sentito parlare del calore di questa tifoseria, ma oggi ne abbiamo avuta un’altra testimonianza. Oggi tra l’altro lei vivrà anche la partita che cade in una data simbolica: il destino ha voluto che oggi, 110 anni dalla scomparsa di Luigi Ferraris, il Genoa esordisca anche in Serie A. Credo che il destino non sia casuale…
“Certo, e tra l’altro lo stesso giorno, il 23 agosto, è morta anche la sua mamma, in epoche diverse, ma è una coincidenza pazzesca, tutti e due. Poi, questo calore, questo insieme che ho trovato qui oggi, veramente…non so se dire che è stato inaspettato, ma sicuramente è stato meraviglioso. Sono grata a tutti per questo bene e questo buono che ancora nel mondo c’è. Un mondo purtroppo travagliato. Tutte le guerre, come ha detto Papa Francesco, sono comunque perdenti, si perdono questi uomini che sarebbero il futuro della vita del mondo, in queste cose inutili che non servono”
Oggi pomeriggio, poi, ci sarà questo momento, simbolicamente una delle cose più forti che si potranno vedere. Una porzione della terra del Monte Maggio, che ha ospitato per quattro anni le spoglie di Luigi Ferraris, prima che venisse poi riportato a Saluzzo, oggi verrà ricongiunta con la terra del Ferraris. Io la trovo una cosa bellissima…
“Terra che ha raccolto mio nipote da su, il 20 di luglio, e che oggi mi piacerebbe fosse lui a rimettere qui in questo campo e farci pensare che il mondo continua, che il mondo merita di essere vissuto e di vedere andare avanti queste giovani vite, che sono il futuro di tutto. Sarà magnifico e da non dimenticare”.
Luigi Ferraris, il ricordo del mondo Genoa a 110 dalla morte – FOTO

