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Genoa, parla Shomurodov: “Qui voglio crescere sempre di più”

Eldor Shomurodov si racconta, in diretta video dal cuore di Villa Rostan, ai microfoni dei colleghi russi di TeleSport. L’attaccante uzbeko, che nell’ultima sessione di calciomercato ha salutato Rostov sul Don per approdare in Italia, ha segnato il primo gol in Serie A nella partita persa contro il Parma. Il numero 61 del Genoa a inizio intervista sottolinea come non abbia festeggiato il gol nella speranza di arrivare a conquistare il pareggio. “Abbiamo perso la partita per un gol. Molti miei compagni si sono congratulati, ma io sono rimasto deluso dal fatto che la squadra abbia perso e non ho prestato molta attenzione al fatto di aver segnato. Spero che i miei prossimi gol portino la vittoria alla squadra”.

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Eldor spezza anche una lancia in favore del telecronista che, proprio in occasione del suo gol lo ha definito per errore kazako. Qualche connazionale uzbeko si è risentito, ma Shomurodov risponde con un sorriso: “Non fa niente, tutti sbagliamo. Correggeranno l’errore e la prossima volta non accadrà più: non importa, è tutto a posto”.

Sulla sua vita a Genova: “Ad essere onesti, difficilmente esco a causa della pandemia. Attualmente dedico metà della mia giornata agli allenamenti nel centro sportivo del Genoa, poi prendo lezioni di italiano nel pomeriggio tutti i giorni della settimana. Passo il mio tempo libero al telefono, a parlare con i miei genitori. Sempre a causa della pandemia sono stato costretto a stare lontano da loro per buona parte dell’anno: nel 2020 li ho visti solamente una volta, quindi cerco di parlare il più possibile con loro. Nei primi giorni qui è venuto il mio agente e mi ha aiutato nell’adattamento. Ora vivo da solo. Appena arrivato sono andato in palestra (a Pegli, ndr) e ho cominciato gli allenamenti”. 

Eldor parla anche di cucina e ammette di averne parlato con alcuni compagni di squadra: “Non ci sono ristoranti uzbeki qui e io non so cucinare bene, quindi mangio cibo italiano. Mi piace, anche perché pure a Rostov andavo nei ristoranti italiani. Un po’ mi mancava il pilaf (piatto tipico dell’Uzbekistan, ndr) ma lo mangerò quando verranno qui mia moglie o i miei genitori. Cosa ho detto ai miei compagni? Gli ho detto che il pilaf uzbeko è il piatto migliore al mondo. Festeggerò il capodanno da solo in Italia ma ci sono partite importanti, prima di tutto devo prepararmi per quelle. La mia famiglia verrà più tardi”.

Shomurodov e il suo rapporto con lo staff: “Gli ho chiesto di parlarmi nella loro lingua di modo che possa esercitarmi, poi se non capisco uso l’inglese. All’inizio è stato molto difficile, ma ora sto cominciando lentamente a capire. Quando sono arrivato non sapevo una parola di italiano. Adesso ho capito alcune cose: imparerò. A Rostov tutto era come in Uzbekistan, in Italia invece è tutto diverso. La mentalità è completamente diversa. Devo abituarmi a tutto ma ho sempre sognato venire qui. Il mio obiettivo ora è giocare bene e crescere sempre di più”. 

Sul suo rapporto con mister Maran: “Per il momento non parliamo molto, ma il motivo è che non capisco ancora bene l’italiano”. Una domanda finale è anche per il capitano Criscito, che i giornalisti sportivi in Russia non hanno dimenticato per via dei tanti anni trascorsi a San Pietroburgo con la maglia dello Zenit. Anche Mimmo, da buon capitano, sta aiutando Eldor ad ambientarsi in Europa? “Sì, ma tutti nel club cercano di aiutarmi e mi spiegano le cose che non ho capito. Da parte mia sto cercando di parlare sempre di più in italiano per imparare più velocemente la lingua”. Con un grazie finale a tutti i tifosi che stanno sostenendo lui e il Genoa a distanza.

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