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Juventus-Napoli, le parole del presidente bianconero Agnelli

foto ph.FAB / Shutterstock.com

Juventus-Napoli andrà in archivio con un 3-0 a tavolino, anche se l’ultima decisione sarà rimessa in mano al Giudice Sportivo che si esprimerà martedì prossimo. Ad accrescere il treno delle dichiarazioni intorno alla sfida che si sarebbe dovuta giocare questa sera, dopo aver presenziato allo stadio, con un rapido sopralluogo delle formazioni e degli arbitri sul campo, è stato il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, accompagnato dal responsabile medico della società bianconera, Luca Stefanini. Ecco il loro intervento ai microfoni di Sky Sport.

È indispensabile fare un minimo di chiarezza perché abbiamo protocolli molto chiari per situazione come quelle che stiamo vivendo, che era prevedibile si sarebbero verificate. Il Protocollo FIGC, per quanto riguarda le gare in Italia, rimanda ad una circolare del Ministero della Salute approvata dal CTS, e si sa esattamente cosa fare: si deve andare in isolamento fiduciario presso una struttura concordata con l’ASL. Nel nostro caso si va in isolamento fiduciario presso una struttura concordata con l’ASL: per noi è il centro tecnico, in altri casi sono strutture terze. Questo ci permette di continuare ad allenarci e giocare le partite. Noi oggi avremmo giocato col Napoli, mercoledì verosimilmente in Europa e domenica un’altra gara di campionato.

Devo quindi dire che c’è molta chiarezza: era stato un lavoro molto importante svolto dalla Federazione, col Ministero della Salute e sentito il CTS. SI sa cosa succede e da questo punto di vista anche ieri ci siamo isolati per metterci in bolla e venire a giocare questa partita dopo aver sentito di due positività. Se sono arrabbiato per quanto successo e se credo che il protocollo sia stato di fatto superato? Non è una questione di Governo o sistema calcio: il protocollo è stato studiato tra dalla Federazione assieme al Governo e rimanda a una circolare del Ministero della Sanità. È un documento “vivo” e andando avanti scopriamo una serie di sfaccettature non ipotizzate a tavolino. Importante è sempre avere lo spirito di lealtà sportiva e di voler giocare che sta alla base  Le casistiche volta per volta verranno scoperte e il protocollo perfezionato. Chiaro che la priorità è la tutela della salute pubblica: nel nostro caso il protocollo ci permette di continuare a svolgere il nostro mestiere”. 

In merito all’ultima circolare del Comitato Tecnico Scientifico diffusa in serata, si esprimerà invece il responsabile medico della Juventus, Luca Stefanini. “Non contiene nulla di nuovo. Quanto sappiamo dalle indicazioni della Federazione è che rimandano alla circolare del Ministero della Salute. Nel caso specifico, riscontrata una positività al Covid-19, deve crearsi immediatamente la bolla. Ieri abbiamo richiamato i calciatori appartenenti al gruppo-squadra, i tecnici, lo staff medico e creato questa bolla. A ciò seguono le indicazioni dei vari protocolli, quali l’esecuzione dei tamponi, che oggi hanno dato esito negativo. Così, avendo rispettato tutti i passaggi, siamo stati in grado di disputare la partita. A Napoli questo non è successo? Io mi sono limitato ad applicare strettamente il protocollo, sinceramente non so cosa sia successo a Napoli”. 

Torna poi a parlare il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, a cui viene chiesto se il collega De Laurentiis lo avesse contattato per chiedere un rinvio della gara. “De Laurentiis mi ha scritto un messaggio e gli ho risposto che la Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti. Il messaggio era di rimandare la partita? Sì, era teso sicuramente a rimandare la partita: una richiesta che può anche essere legittima, ma abbiamo norme e regolamenti che ci dicono come dobbiamo comportarci. Ogni industria ha le sue particolarità e i suoi regolamenti: se non ci atteniamo ai regolamenti, il primo errore che commettiamo non è da sportivi, ma da cittadini”. 

Arriverà anche un commento alle parole di Spadafora e alla possibilità che venga rivisto il protocollo. “Questo non spetta a me dirlo. Se continuerà ad essere questo il protocollo e sarà perfezionato, ci rimetteremo a questo. Se sarà un altro, ci atterremo ad un altro protocollo. Evidentemente nessun settore della vita è immune: pensare di avere un intero comparto industriale immune da un virus è impensabile. Un protocollo viene scritto apposta per sapere come gestire un caso di positività. A me questo protocollo sembra ben fatto, ma mi rimetto alle autorità competenti per una piena valutazione. La salute pubblica viene prima di tutto: se vogliamo portare a termine le manifestazioni sportive, intese in senso generale, dovremo saper gestire i casi di positività. Casi che non possono che essere eclatanti per la nostra dimensione mediatica, ma che non possono che essere certamente individuati vista la frequenza del controllo a cui siamo sottoposti, che oggi è a 48 ore dal giorno della gara. Noi, però, abbiamo tre tamponi a settimana avendo aumentato la frequenza delle gare con le coppe. È evidente, non fosse altro per un mero calcolo statistico, che anche all’interno dei nostri gruppi qualcosa emerga. E come spesso accade sono tutti casi asintomatici, che non mi pare abbiano avuto complicazioni. Casi che, nel resto della società , avrebbero continuato a svolgere le loro attività professionali come se nulla fosse”.

E se la ASL avesse impedito alla Juventus di spostarsi da Torino a Napoli, il presidente Agnelli come si sarebbe mosso? “Sarei assolutamente partito – risponde ancora Agnelli – ma non credo che la ASL avrebbe emesso questo comunicato. La ASL interviene quando, verosimilmente, c’è stata una qualche inosservanza del protocollo iniziale, altrimenti ogni ASL ha come tutti noi a disposizione la circolare del Ministero della Salute a cui rimanda il protocollo federale che dice come comportarsi in caso di positività. La ASL di Napoli non doveva emettere quel comunicato? Una ASL non interviene se tutto il protocollo viene rispettato. Se io non lo osservo con meticolosità, attenzione, precisione, allora la ASL deve per forza intervenire. La ASL di Napoli non ha parlato di inosservanze? È verosimile, ma la ASL dipende dal Ministero della Sanità. La circolare è del Ministero, di conseguenza il cortocircuito è interno, non esterno“. 


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