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Genoa, un altro cin cin in Coppa Italia

Il Genoa brinda per la seconda volta nella triste Coppa Italia Frecciarossa, triste per come è organizzata, ancora di più pretendendo di giocare alle ore 18.30 di un giorno feriale che ha causato ingorghi e non ha neanche riempito il Tempio, gremito nella Nord con le sue famiglie e giovani, e con la Zena dove era presente lo zoccolo che l’ha formata.

Vince per 3 a 1 il Genoa una partita che qualcuno può considerare facile. Il Vecchio Balordo, in particolare nel primo tempo, non si è divertito con i toscani.

Consapevole dello scarto tecnico, mister Pagliuca ha provato a blindare la difesa con 5 uomini, cercando, appena recuperata la sfera, la ripartenza in verticale per sorprendere la fase difensiva genoana portata ad attaccare.

Vieira dopo 15’ ha messo la “museruola” a Saporiti, un 2001 che l’Empoli ha prelevato dalla Lucchese e che giostrava da trequartista, grazie a Vásquez.

A proposito di Saporiti, c’è da chiedersi come mai, con i piedi che si ritrova, continui a giocare in Serie B: tutti Fabregas i direttori sportivi, gli allenatori e lo scouting italiani della massima categoria? Pensano davvero che non ci siano giovani validi nei campionati inferiori?

Saporiti ha fatto anche gol su punizione, con il pallone che ha girato intorno alla barriera. Grønbæk è stato accusato di averlo fatto passare essendo l’ultimo uomo della barriera: saltando con le braccia vicine al corpo, il movimento può aver dato questa sensazione. Non si è tolto, ma la paura di creare massime punizioni è ormai presente in molte situazioni dentro l’area di rigore. In discussione anche Leali, buggerato.

Meno male che il Genoa ha pareggiato dopo 2’: assist di Colombo e gol di Frendrup. La differenza tra il Genoa e l’Empoli nel primo tempo sono state le ripartenze: quelle dei rossoblù a quarti, tutte con passaggi all’indietro per cercare il varco giusto, un possesso sterile; quelle empolesi, appena recuperato il pallone, tutte in verticale e velocemente, tanto da procurarsi 4/5 calci d’angolo.

L’allenatore dell’Empoli aveva in testa, dopo 3 sconfitte in 4 giornate di Serie B, le prossime tre gare in una settimana: Carrarese, Monza, Südtirol. I suoi ragazzi — 6/7 titolari rimasti a Empoli, in campo con il più vecchio classe 1995 e tutti gli altri dieci nati dopo l’anno 2000, incluso il centravanti del 2007 — hanno cercato di mettere paura al Grifone, senza però far compiere una parata a Leali.

Nel secondo tempo, Vieira dentro lo spogliatoio ha preso le giuste misure all’Empoli e dopo i cambi ha fatto la differenza: Venturino, Thorsby, Ekhator sono entrati in campo con la voglia di mangiarsi l’erba. Venturino, appena entrato, con un tiro a giro rientrando da sinistra ha sfiorato il gol che tanto piace in Europa, ha causato tre calci d’angolo e ha servito l’assist del raddoppio a Marcandalli. Thorsby, con il suo pressing a tutto campo, ha fatto saltare la bussola empolese.

Per Ekhator finalmente un gol di un centravanti, con ricerca della profondità, qualcosa di desiderato dai presenti al Ferraris.

Questa è la cronaca. Vieira, però, ha tentato anche qualcosa di diverso dividendo la coppia Frendrup e Masini: un tempo per uno affiancandoli a Stanciu. Vieira cerca un play di movimento, in precedenza con Malinovskyi a Bologna, per dare qualità e velocità alle ripartenze.

Operazione non facile trasformare mezzali e trequartisti in metronomi: ci vuole tempo, ma entrambi sono in grado di poterci riuscire vista la qualità. Acquisendo sia nella prestazione individuale, sia in quella collettiva nelle due fasi di gioco davanti alla difesa, cercano di assimilare due fattori fondamentali del gioco: Tempo e Spazio.

Stanciu e Ruslan possono arrivarci a metterlo in moto. In particolare, più che lo spazio sarà il Tempo la chiave principale in quel ruolo voluto da Vieira: tempo di marcamento, di battuta, di passaggio, di presa di posizione, tutto fatto in velocità nelle due fasi di gioco.

Tempo e Spazio sono l’ABC del calcio, ma a fare la differenza è la tecnica e, quando sono in possesso del pallone, entrambi hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione.

Bene, oggi brindiamo in Coppa in attesa di giocare gli ottavi a dicembre in casa dell’Atalanta. Passare ai quarti di finale della competizione — non ricordo da quando manchi negli almanacchi genoani — sarebbe un altro step verso il futuro.


Stadio Luigi Ferraris | Iniziati lavori per recupero di posti aggiuntivi. Le foto

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