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Genoa, Gilardino: “Ambizione, desiderio, necessità di mantenere gli aspetti visti con la Juve”

Ale ore 12 da Villa Rostan è intervenuto in conferenza stampa mister Gilardino per commentare i temi della vigilia di Sassuolo-Genoa. Conosco molto bene Dionisi, abbiamo avuto modo di fare assieme il corso a Coverciano. Conosco le sue capacità e qualità. La squadra che andiamo ad affrontare domani ha grandissime qualità tecniche, ha giocatori che fanno la Serie A da tanto tempo, ha giocatori come Berardi che alzano a livello qualitativo la squadra con estro e uno contro uno. Hanno Laurentiè, Castillejo, Boloca, Mateus Henrique, tutti grandi palleggiatori. Sanno giocare a calcio, sanno quello che devono fare, e sicuramente come squadra il Sassuolo sta raccogliendo meno rispetto alle qualità tecniche sulle quali era stata costruita in estate”. 

In settimana avete recuperato Strootman, che può darvi ulteriore fisicità in mezzo contro una squadra che alla qualità abbina anche la fisicità. Domani, tra l’altro, Dionisi ha svelato che a sinistra giocherà con un destro e potrà cambiare qualcosa tatticamente…

“Sì, ha già proposto questo tipo di situazione con un destro a sinistra. Oltre qualità tecniche hanno giocatori di struttura, non soltanto in difesa. Thorstvedt in mezzo porta inserimenti senza palla. Noi recuperiamo Strootman, che non ha ancora 90’ nelle gambe ma è un recupero importante per il gruppo e verrà con noi. Retegui e Messias sono ancora fuori, valuteremo nei prossimi giorni quando e come ci sarà possibilità di recupero. Abbiamo ambizione, desiderio, necessità di mantenere gli aspetti fatti vedere contro la Juventus. Aspetti mentali di altissima lucidità e altissima concretezza difensiva. Dovremo essere molto determinati in tutte le fasi di gioco e nei momenti della gara: sarà determinante nella gara di domani. Ci sono volontà e desiderio da parte mia e della squadra di andarci a prendere quello che nelle ultime quattro gare fuori casa non abbiamo raccolto. Il desiderio è quello”.

Dopo la gara con la Juventus ha parlato di boccata d’ossigeno. Forse è stata anche qualcosa di più? Cosa vi ha dato quel pareggio?

“Sì, avevo detto boccata d’ossigeno perché ti permette di assaporare in quel momento, nella bravura dei ragazzi ad interpretare la gara, certi tipi di sentimenti e valori che questa squadra ha e che ha fatto vedere, anche nelle sconfitte. Ci ha permesso di lavorare a livello mentale focalizzati sull’obiettivo di domani, sempre con grande disciplina e armonia dentro gli allenamenti, ma focalizzati sulla prestazione e sull’obiettivo. La prestazione deve essere quella che noi sappiamo, e che soprattutto vogliamo e desideriamo”. 

Ekuban può essere un’idea e una possibilità visto come è entrato bene con la Juve?

Sì, può essere un’idea. È un giocatore che sta ritrovando la sua condizione fisica ottimale, ci vorranno sicuramente partite e allenamenti per poter raggiungere il massimo della sua condizione. Ha bisogno di minutaggio, di allenamenti, di sentirsi bene, ma da lui mi aspetto molto. So quali sono le sue qualità e cosa può dare a questa squadra. Se sarà titolare o entrerà, dovrò fare la differenza perché su di lui conto moltissimo”. 

Rispetto ad inizio stagione, state utilizzando ultimamente sempre lo stesso modulo. Ad inizio stagione aveva cambiato di più. Quanto visto nelle ultime partite è la fisionomia del suo Genoa o ci sarà la possibilità di vedere altri cambiamenti?

“Bisogna essere molto elastici, in base alle caratteristiche dei giocatori, in base alle squadre avversarie, ma soprattutto in base a quanto vogliamo creare e proporre. Non sono più numeri, ma è il collocamento dei giocatori all’interno dello spazio e del campo. Si può costruire a tre, si può costruire a due, si possono proporre quattro o cinque difensori centrali. È poi come uno determina all’interno della gara. Non sono tanto i numeri, ma come ogni singolo giocatore impatta sulla gara. Con la Juventus abbiamo fatto una partita solida e concreta agli occhi di tutti, quindi farò delle valutazioni in base a questo e in base a dove possiamo interpretare la partita e creare presupposti per fare male all’avversario”. 

Gudmundsson ha ritrovato il gol contro la Juventus. Quanto è importante per voi averlo ritrovato? E quanto è importante per la sua squadra questo giocatore? 

“Albert deve essere bravo come lo è stato fino ad oggi a mettersi nelle condizioni migliori e la squadra è stata brava a supportarlo in questo percorso. Lui ha trovato gli spazi liberi per ricercare l’uno contro uno, per cercare la palla in conduzione con velocità, per trovare le giuste situazioni e andare al tiro in porta o fare passaggi-gol. Diventerà determinante domani, quando incontreremo una squadra che, vista anche nell’ultima gara di Udine, tiene un baricentro medio-alto. Dovremo quindi essere bravi sia ad attaccare la profondità sia ad allungarli il più possibile”. 

Su Malinovskyi, il ruolo ricoperto contro la Juventus e dove nasce l’idea di farlo giocare in quel ruolo: “Per le sue caratteristiche, per la sua duttilità tattica credo che in questo momento sia un giocatore che può determinare molto in quel modo di pensare. Forse sì, è un po’ più distante dalla porta, ma ha visione e calcio e ha grandi attitudini anche nel difendere, non solo quando ha la palla. Se mantiene questo tipo di livello, è un giocatore importante per noi”. 

in settimana l’hanno chiamata Robin Hood perché ha portato via punti a tutte le grandi del campionato. Adesso si dovrebbe mettere questo puntale sull’Albero di Natale. Il Sassuolo prende gol da aprile e la sua fase difensiva non è registrata alla grande: potresti pensare tatticamente a qualcosa di differente?

“Inizialmente sto facendo delle valutazioni, anche in base a quanto visto nel nostro primo tempo contro la Juventus. Non voglio toccare troppo rispetto all’ultima partita, per la solidità e la coesione che ho visto nella squadra. Secondo me i cambi potranno fare la differenza nella partita di domani, variare all’interno della partita alcune caratteristiche dei giocatori potrà fare la differenza. Il Sassuolo se è lì con noi naturalmente qualche imperfezione la può avere, come d’altronde qualche imperfezione la abbiamo anche noi: inizialmente sarà una partita molto equilibrata. Poi chi sarà più bravo a difendere bene e trovare più soluzioni nella metà campo avversaria, allora lì si determinerà la gara. Credo molto nei calci piazzati, noi abbiamo la possibilità a livello tecnico e fisico di portare qualità nel calcio. Dal canto loro, il Sassuolo ha calciatori che calciano molto bene. Dovremo mantenere l’attenzione molto, molto alta”. 

È passata una settimana dal presunto fallo di mano di Bani, che è stato smentito anche da Rosetti, e sul fallo di Malinoskyi. Ci vorrebbe un po’ di rispetto per te, i calciatori e la società. Siccome tutti gli allenatori piangono, mentre lei è una persona serie, sa che queste differenza ci sono sempre state…

“Sapete che a me non piace mai creare alibi o discussioni su questi argomenti perché penso che sia già talmente difficile fare l’allenatore che penso lo sia anche fare fare arbitri, collaboratori e VAR. Ci sono state decisioni anche riguardo al Genoa che potevo discutere pubblicamente, ma mai mi sono permesso. Non voglio entrare in un ginepraio che non mi appartiene e che non mi piace. Chi vuole parlare, giusto lo faccia a modo suo e in base a quello che pensa lui. Io penso alla squadra, ai miei giocatori, a quanto c’è da migliorare. E solo a questo”.

Visto che abbiamo parlato di Ekuban: lei si è fatta un’idea se sia più una prima punta o una seconda punta, viste anche le sue doti di esplosività? 

“Caleb ha margini di miglioramento nei movimenti: ne ho visti pochi attaccare così ferocemente e velocemente la profondità. Ha margini di miglioramento, ci abbiamo lavorato prima che si infortunasse. Ora è rientrato e c’è necessità di allenarsi e preparare le partite. Da lui mi aspetto che, se sarà in partita dall’inizio, giochi per la squadra, che poi è quello che chiedo ai miei attaccanti. Un attaccante che gioca per la squadra fa già un grande lavoro. L’attaccante non si deve soltanto focalizzare sul gol, perché quello poi arriva: è fondamentale. E lui in questo momento può darci una grande mano. Lui e tutti i ragazzi, da Gdmundsson a Malinovskyi passando per Puscas, Mateo e Messias, che domani non ci saranno, ma mi aspetto che quando rientreranno staranno bene. Ci vorrà ancora un po’ di tempo: questi intoppi frenano ogni volta la loro condizione ottimale, ma tutti ci auguriamo di poterli vedere insieme al cento per cento della condizione”.  

Infine, una chiosa sulla decisione dell’Europa in merito a Superlega e UEFA: “Nel concreto voglio vedere cosa potrà succedere. Sono curioso, sinceramente non lo. È una evoluzione totale, che tocca il calcio a livello mondiale. Sono curioso di capirlo come voi”. 


Rassegna Stampa del 21 Dicembre, Genoa si prepara all’esame Sassuolo. Intervista a Gudmundsson

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