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Il Genoa “tedesco” raccontato da Elmar Bergonzini (Gazzetta dello Sport)

Elmar Bergonzini, giornalista della Gazzetta dello Sport e di Kicker con una lente d’ingrandimento puntata prevalentemente sul calcio di Germania, ci ha un po’ raccontato il nuovo Genoa a forti tinte tedesche con Mister Blessin e Johannes Spors come General Manager.

Alexander Blessin e il General Manager Spors si sente dire che sono appendici della RedBull sbarcate in Italia. Cosa ne pensi?

“La RedBull ha una filosofia molto chiara e precisa: si pensa al presente, dando la priorità alla qualità, ma si pensa anche al futuro. Ma si pensa anche al futuro, a costruire giocatori, formarli, rivenderli e strutturare la società in modo tale da individuare i giocatori più giovani che possano aiutare la squadra da un punto di vista tecnico e qualitativo. È una filosofia che ha portato grandi risultati sia al Lipsia che al Salisburgo. Il Lipsia è partito dalle serie dilettantistiche arrivando alla semifinale di Champions League. Il Salisburgo è l’unica squadra a rappresentare il calcio austriaco, ciononostante l’Austria nel Ranking FIFA è più avanti alla Russia, per esempio, paese di 120 milioni di abitanti. Questo per l’organizzazione stessa del Salisburgo. Con Rangnick, oggi al Manchester United, quando la RedBull ha iniziato il proprio percorso, aveva come giocatore più costoso mai venduto da una squadra austriaca era Janko, pagato appena 6 milioni. Con l’arrivo di Rangnick sono stati venduti giocatori come Upamecano, Manè, Keita. Ce ne sono veramente tanti. Facile dire che Lipsia e Salisburgo o successo grazie ai soldi della RedBull: in realtà, se si analizzano le finestre di mercato, si scopre che sono più i soldi che riescono a incassare dalle cessioni che non quelli che spendono nelle finestre di mercato. Questa è lungimiranza. Se Blessin e Spors dovessero veramente importare la mentalità RedBull nel Genoa, allora per i rossoblu, nel presente e soprattutto a lungo termine, sarebbero una svolta e un cambio di passo non indifferenti”.

Il calcio italiano potrebbe accettare questa nuova modalità di fare calcio per come la sta gestendo Spors?

“Secondo me il calcio italiano deve incominciare a ragionare così. Negli ultimi mesi si è cominciato a discutere e aprire gli occhi su alcuni trasferimenti un po’ sospetti, con plusvalenza abbastanza sospette. In Germani, dove molti ragionano così, questo genere di trattative non ci sono e le società hanno tutte il bilancio a posto. Ora dovrebbe cambiare anche la regola dell’indice di liquidità, che tra qualche anno se non sarà in ordine non ci si potrà iscrivere al campionato. Ed ecco lì che questo genere di filosofia può aiutare soprattutto squadre che non sono tra quelle che incassano decine di milioni di euro dai diritti televisivi. Affidarsi a questa mentalità farebbe bene a 360 gradi”. 

Lo conosci Blessin? Fa parte di quella categoria alla Rangnick, alla Klopp, alla Tuchel. Qui si è presentato alla grande, aggredendo a parole e sl campo e facendo lavorare i giocatori come matti in allenamento

La filosofia del calcio tedesco, tatticamente e in campo, è ormai questa. È il famoso Gegenpressing, il recuperare palla il più velocemente possibile per colpire gli avversari immediatamente, a freddo. In Germania sono ormai tanti i tecnici a ragionare così: Klopp, Tuchel e Nagelsmann sono i più famosi e quotati, ma ci sono anche Domenico Tedesco, che aveva preso lo Schalke 04 arrivando secondo in classifica e ora è tornato al Lipsia. Mi immagino di vedere un Genoa prettamente tedesco”. 

Nel mirino di Spors è finito Nadiem Amiri. Cosa ne pensi tu da grande conoscitore del calcio tedesco?

“Era una buona promessa, non un fiore all’occhiello del calcio tedesco ma una promessa su cui tanti puntavano parecchio anni fa. Non è riuscito a fare il salto di qualità, si è un po’ perso. Sul piano tecnico è indiscutibilmente un bel giocatore, bravo con la palla fra i piedi, bravo a saltare l’uomo e con buona visione di gioco. Deve trovare continuità. Il fatto di aver fatto un passo “indietro” rispetto al Bayer Leverkusen, società che ha fatto tante volte la Champions League negli ultimi anni, gli deve fare capire che non tutto è scontato. Ha avuto un inizio carriera molto rapido, ma in campo bisogna rendere. Credo che questo sia un trasferimento che lo possa svegliare, facendogli capire che deve anche essere concreto”. 



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