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Verso Genoa-Inter con Sebastiano Vernazza (Gazzetta dello Sport)

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In vista della gara di domani (ore 18) tra Genoa e Inter, abbiamo contattato telefonicamente Sebastiano Vernazza, firma de La Gazzetta dello Sport e occhio attento sulle vicende di casa nerazzurra.

Possiamo dire che Genoa-Inter sarà un po’ la gara del riscatto: l’Inter per riscattare il pareggio in Champions League, il Genoa per dimostrare di essere pienamente tornato dopo l’emergenza Covid?

“Sarà una partita fortemente condizionata dal virus perché Inter e Genoa sono e due squadre che hanno subito più di tutte questo ritorno del Covid. Ci sono giocatori sì negativi al tampone, ma evidentemente che non possono essere al meglio delle loro condizioni fisiche. Dovremo abituarci a questo calcio depotenziato da questa tragedia che un’altra volta ci sta colpendo. È anche difficile parlarne dal punto di vista tecnico della partita in presenza di due squadre così condizionate: diventa difficile fare ragionamenti. Comunque il Genoa viene da una prestazione eroica a Verona, strappando un punto importante e mandando un segnale di abnegazione e applicazione, mentre l’Inter arriva da una gara insoddisfacente in Champions League. Se fosse un tempo normale, ti direi che il Genoa potrebbe anche approfittare di questa situazione dell’Inter, che al di là del virus qualche difetto di fabbricazione ce l’ha. E ho l’impressione che Conte non sia più calato così tanto nella squadra e nell’ambiente Inter. Sotto l’aspetto del virus, credo che la gara sia alla pari. Vedo comunque l’Inter favorita, anche se non si può mai dire…”. 

La situazione di Hakimi: primo tampone negativo in attesa del secondo. Sarà difficile, credo, che parta per Genova…

“Hakimi mi sembra di capire che sia un caso limite: forse è stato un falso positivo e non mi stupirei se domani comparisse quantomeno in panchina a Marassi. È un gran bel giocatore, al momento la prima opzione e fonte di gioco per l’Inter, che costruisce poco e vive molto di fisicità e assalti. Si parla molto di Lukaku: ed è lui che fa giocare l’Inter. E non mi riferisco ai gol, ma alla squadra che tatticamente e fisicamente si appoggia a lui”. 

E come spieghi questa Inter che subisce così tanto? Otto gol subiti nelle prime quattro giornate dopo essere stata la migliore difesa dell’anno scorso.

“Il discorso della difesa, per me, è un fattore di uomini. Hanno preso Kolarov convinti che potesse reggere il ruolo di terzo centrale difensivo a sinistra. In realtà parliamo di un grosso giocatore, ma di un giocatore di 37 anni decisamente sul viale del tramonto. Deve adattarsi ad un ruolo che per larga parte della sua carriera non è stato il suo. L’Inter ha commesso il grande errore di fare partire Godin: ci poteva anche stare per sgravarsi di un ingaggio mostruoso, ma allora Kolarov non poteva essere il sostituto. Poi è vero che l’Inter ha cambiato pelle e filosofia e Conte è meno difensivo e teorizza una crescita felice, dicendo che bisogna attaccare e fare spettacolo. Mi pare, però, sia un po’ contro la sua natura e faccio ancora fatica a capire questo improvviso cambio di rotta da parte di Conte. In questo momento, il Genoa può approfittare di questa identità incerta dell’Inter“. 


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