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Genoa, Thiago Motta: “Nel calcio si soffre sempre. Per stasera va bene così” – AUDIO

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI THIAGO MOTTA IN CONFERENZA https://www.buoncalcioatutti.it/wp-content/uploads/2019/12/thiago-motta-post-ascoli.m4a?_=1

 

Una vittoria risicata in Coppa Italia (CLICCA QUI), contro un Ascoli capace di rimontare un gol di svantaggio nel bel mezzo del secondo tempo prima di farsi recuperare dal Genoa grazie alla rete al sapore di rivincita per Criscito (che poco prima si era fatto autorete) e la seconda rete di Pinamonti, porta la squadra di Thiago Motta agli Ottavi di Finale. Il Grifone affronterà il Torino, ma alle porte ci sono sfide ben più importanti: domenica la trasferta a Lecce, il sabato successivo tempo di derby contro la Sampdoria. “Abbiamo Sofferto? Sì, ma si soffre sempre. Nel calcio non è mai facile vincere” sono le prime parole di Thiago in conferenza stampa. “In un momento non facile siamo stati insieme, lucidi e non ci siamo sbilanciati. Abbiamo dominato tutta la partita, potevamo farne anche altri ma per stasera va bene così. Io ho visto un primo tempo in cui abbiamo dominato senza creare pericolo e poi siamo stati molto meglio. Sicuramente possiamo far meglio di quanto fatto stasera, ma per stasera va bene così. Ci sono tanti spunti positivi che dobbiamo portare avanti ed altri in cui dobbiamo migliorarci”. 

Sull’esclusione di Schöne e sulle altre scelte: tutte tecniche? Che motivazione hanno? Segnali? “No, non devo dare segnali a nessuno. Ho scelto quei giocatori che potevo scegliere. Abbiamo una rosa ampia con giocatori di qualità e per stasera ho scelto quelli di cui avevo bisogno. Parli di Schöne perché è un giocatore importante per noi, ma ce ne sono altri ad essere rimasti fuori. I più importanti sono quelli che sono stati in campo, quelli in panchina ed anche loro in tribuna. Per la prossima partita anche sceglierò quelli che per me sono i migliori, per una gara importante come quella contro il Lecce”.

Ritorno alla difesa a 3 anche in campionato o è solo un passaggio necessario visto l’infortunio di Zapata? “No, non è solo un passaggio. Devo ripetere quanto detto prima: giocare a 4 o a 3 conta ma pochissimo. Quello che conta sono altre cose e soprattutto quello che ho visto io dal primo tempo al secondo. Possiamo, anzi dobbiamo dominare una partita perché abbiamo le condizioni per farlo. Pensiamo che questo gioco è fatto per andare a far gol: noi dobbiamo pensare a fare gol”. Nel secondo tempo, ad esempio, sono state davvero tante le occasione sciupate. “Ci sono momenti in cui sicuramente dobbiamo rallentare il gioco, perché non possiamo andare a mille tutta la partita, altrimenti prendi dei contropiede che alla fine paghi. Dobbiamo rallentare per poi accelerare, ma quando acceleriamo dobbiamo essere molto più cattivi. Possiamo fare meglio”. L’Ascoli patisce il 3 5 1 1? “Torno a dire, noi entriamo in campo e giochiamo in 11. Questa è l’unica che esiste, poi è vero che possiamo stare a parlare di tante cose e di tattica, però non è la cosa principale. Nel calcio contano molto di più altre cose”.

Nessun centrocampista senza pallone pronto a smarcarsi? Thiago ammette di poter migliorare sotto questo aspetto. “Vero. Siamo in tanti e negli allenamenti dobbiamo dare molta attenzione al giocatore che porta la palla, ma a volte non ne diamo abbastanza agli altri. Tante volte, quando un giocatore non dà la palla giusta, è perché il compagno non si è messo nella posizione e nella disponibilità giusta. Dobbiamo far meglio per come possiamo fare noi. Quando ci riusciamo possiamo fare tanti minuti, non dico 90, con un ritmo di gioco altissimo: ogni tanto dobbiamo rallentare il gioco ma poi possiamo accelerare per sorprendere”.

Su Pinamonti, che oggi ha fatto il centravanti e lo ha fatto alla grande: “Sicuramente ha fatto bene, ma non solo per i gol. Quando guardo un centravanti come Pinamonti, è vero che come numero 9 e come giocatore più vicino alla porta è quello che può fare più gol, ma non è l’unica cosa che conta. Il discorso vale anche per Favilli, oggi avevamo Klimavicius in panchina. Sono tutti ragazzi che devono saper uscire dal mezzo dei difensori e giocare con la squadra, uno-due e profondità, saper giocare negli spazi. Un attaccante si valuta anche per quello, quello gli dà valore: non solo per i gol che contano ma non sono l’unica cosa. I gol possono farli anche i centrocampisti, i difensori, i quinti di centrocampo”. Criscito: autogol e gol della rimonta nel giro di pochi minuti. “Mimmo è un giocatore di grande esperienza, che ha fatto una carriera enorme anche in precedenza con il Genoa e poi all’estero con lo Zenit ed in Nazionale. Un giocatore da cui mi aspetto tantissimo, non solo per quello che ha fatto e per quello che vedo in allenamento. Un giocatore che ci può dare tanto. Non dico che contro la SPAL ha fatto la miglior partita in carriera, ma ha fatto una partita corretta tornando da un lungo infortunio: ha cercato di fare del suo meglio giocando in una posizione dove magari non aveva giocato spesso. Lui ha esperienza e tecnica, conto molto su un giocatore e persona come lui, importante dentro e fuori dallo spogliatoio. Deve essere un esempio anche per i compagni. Giocare nel Genoa non è mai facile, ma io mi ricordo l’anno in cui ha fatto benissimo e noi siamo andati in Europa. Oggi è un momento diverso ma lui si sta comportando da capitano”.

Una chiusura su Rovella e Cleonise, giovanissimi alle primissime uscite fra i grandi: “Sono contento per i due ragazi perché se lo meritano. A livello individuale Cleonise può fare meglio di quanto fatto oggi. Per quel che vedo in allenamento, ha una forza e una qualità anche nel saper combinare con gli altri e a mio modo di vedere puo far meglio: deve essere comunque felice, ma deve continuare a lavorare. Rovella sinceramente prima non l’avevo visto molto, ho perso informazioni sul ragazzo e lo abbiamo portato in allenamento: si vede la qualità che ha e sono molto contento anche per lui. Sono giocatori che hanno un presente importante ma un futuro enorme: dipende solo da loro. Io li guardo in allenamento e sarà come oggi: se saranno bravi giocheranno, altrimenti no. Se uno è giovane e bravo deve giocare, se è giovane e non è bravo allora resta fuori”.

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