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Chiappino: “Non dovrà mancare la genoanità”

“Un piano di programmazione triennale unito ad un gruppo di ragazzi molto forti”. Questa la chiave che nove anni fa ha permesso al Genoa Primavera di aprire in un colpo solo la porta sul retro per mettere le mani su Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa di categoria. Un percorso difficile da emulare, forse irripetibile di fronte ad un campionato “diventato sempre più difficile negli anni”. A farne le spese sono stati i grifoncini di Carlo Sabatini, retrocessi per qualche settimana, prima che il Palermo crollasse nel baratro; con lui anche tutte le sue componenti del settore giovanile.

“È stata una retrocessione non meritata perché eravamo sullo stesso livello di altre squadre che poi si sono salvate” puntualizza Luca Chiappino, sedutosi per la quarta volta in carriera sulla panchina del Genoa Primavera e pronto a prenderne le redini a partire dal 1 Agosto, quando ci si riunirà a Tavarone per una quindici giorni d’intensità e partecipazione. Il tecnico, emblema del settore giovanile rossoblu e reduce da una brillante annata da allenatore dell’Under 17, si è affidato ai colleghi del Secolo XIX per la prima intervista ufficiale (nell’edizione cartacea di questa mattina) nel nuovo ruolo. Che poi tanto nuovo non è. “Sono al Genoa da trent’anni, ma ogni volta è sempre un’emozione”. 

“Ora dobbiamo ricompattarci, ritrovare forza e morale per ripartire. Si riparte dalla certezza di giocare in Primavera 1 e di aver vissuto un’annata storta. Possiamo dire di aver vinto un campionato senza aver giocato: ora viene il difficile”. Con lui Jacopo Sbravati e Mattia Roselli, come sottolineato dallo stesso Chiappino. Un mix fra chi c’è sempre stato e chi merita un salto in avanti. Come quello di Rovella, che secondo il mister “tornerà arricchito dall’esperienza in prima squadra”. Vodisek e Zennaro si aggregheranno alla Primavera, in cerca di rinforzi e pronta a riaccogliere un paio di giocatori rientrati dai rispettivi prestiti. Qualche fuori quota partirà, ma a partire dalla stagione 2019/2020 il confine si allarga: “Da quest’anno si potranno schierare 5 fuori quota (precedentemente erano solamente 3, ndr), il livello del campionato quindi è ancora più alto. Dobbiamo essere cautamente preoccupati”. 

Non lo è affatto per Perin, allevato ed allenato per anni: “Mattia è un guerriero, sono certo che si riprenderà” ricorda chi a Macerata sollevava la coppa insieme a lui. Chiappino come il signor Wolf di Pulp Fiction o El Profesòr nella Casa de Papel, sempre in controllo della situazione se chiamati a risolvere problemi nel momento del bisogno. Il passato gioca a favore, quello più recente non può che spronare a cercare di far tornare il sereno. Che poi si può vincere anche sotto la pioggia, e questo chi vive a Genova lo sa senza ombra di dubbio. Spesso si dice che non esista il due senza il tre. Ed il quattro?


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