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Prandelli: “Voglio un Genoa molto coraggioso. VAR? Siamo la squadra più penalizzata” – AUDIO

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Il tecnico del Genoa Cesare Prandelli si è presentato nella sala stampa di Villa Rostan per presentare la gara contro la Juventus, in programma domenica alle 12.30 al Ferraris. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore rossoblu.

Sulla partita di domani:

“Affrontiamo una squadra forte, fortissima. Inutile descriverne le qualità. In una partita ci sono due fasi: quando hai il pallone e quando non ce l’hai. Si può cercare di fare qualcosa di importante. Potrà essere una partita che potrà darci la consapevolezza di fare qualcosa di importante. Per noi, per la nostra gente, per tutti. Quindi soffriremo tanto, ma quando avremo il pallone voglio vedere una squadra molto, ma molto coraggiosa.”

Hai chiesto qualcosa di particolare? A Parma avevi detto che la squadra deve rischiare, deve avere coraggio di attaccare:

“Non mi è ancora passata quella di Parma, perché abbiamo la supremazia e la giusta sensazione, non solo la percezione, di poter vincere la gara. Quello che ho fatto vedere ai giocatori è che siamo andati solo due volte in area di rigore, e poi non lo abbiamo più fatto. Abbiamo la qualità e la capacità di poterlo fare, quindi paradossalmente preferisco prendere un contropiede che non pensare di portare a casa un risultato che in quel momento non ci soddisfava. Tornando alla partita di domani, ripeto, per me il tema è difendere molto compatti e molto aggressivi, poi quando abbiamo la palla dobbiamo essere una squadra che ha la voglia di andare ad attaccare la profondità e questa squadra. Una squadra che sembrerebbe invincibile, ma nel calcio non c’è mai una squadra perfetta, bensì ci sono dei momenti della gara dove ti possono concedere qualcosa. Se stiamo in partita, quei momenti dovremo sfruttare.”

Sull’arbitro Di Bello: 

“Diciamo che non è questione di avere flemma, ma è questione che non ho mai visto una decisione cambiata, quindi è inutile essere plateale nelle rimostranze. Il dato è che siamo la squadra più penalizzata col VAR: è uno strumento democratico, è uno strumento molto, molto interessante, va rivisto nei particolari. Per ora i i dati sono questi.” 

Ha in mente qualche novità rispetto a quello che abbiamo visto giovedì?

“Le novità stanno nell’interpretazione, non negli interpreti. Kouamè più vicino ai sedici metri? In quelle partite del giovedì ci sono situazioni provate, perché magari in altre partite decidiamo di metterci in altro modo. Non confermo nulla, perché la posizione di Kouamè non è stata ancora decisa.”

Quanto sarà importante domani in mezzo al campo?

“Nel complesso è una partita molto, molto difficile. Come dicevo prima dobbiamo portare col nostro entusiasmo un clima straordinario. Dobbiamo portare la nostra voglia di fare, se portiamo già questo possiamo dire di essere rimasti in partita fino alla fine.”

Come ha visto questa settimana Biraschi dopo averlo tenuto fuori per scelta tecnica a Parma?

“Diciamo che stanno lavorando tutti bene: se io decido di far giocare Pereira è perché voglio trovare la profondità sulla corsa, e non a caso abbiamo fatto tanti cross. Se guardiamo le statistiche, siamo una delle squadre che è finita di più in quelle zone del campo. È chiaro che poi manca l’ultimo passaggio, però la scelta è sicuramente di ruolo.”

Sull’importanza dei tifosi domani:

“Per noi sono il nostro patrimonio, che ci teniamo stretti. A loro vogliamo avvicinarci ancora di più, ma dipende molto da noi: sappiamo cosa chiedono e cosa vogliono, e dobbiamo andare in campo e fare quello che vogliono loro. Dobbiamo avere grande attenzione, aggressività, ripartenze, furore: sono qualità che il nostro popolo ha e non dobbiamo pensare di proporre situazioni differenti.”

Sugli indisponibili:

“Favili purtroppo non è ancora in gruppo. Da lunedì rientrerà in gruppo. Radu recuperato. Altre assenze non ce ne sono.”

Avete pensato qualcosa di particolare per Cristiano Ronaldo?

“Se ingabbi un giocatore, se nel libera un altro. È tutto molto complicato. Tornerei al concetto di squadra. Il segreto è sempre mantenere reparti corti, le distanze, dove si piò raddoppiare. Ingabbiare un giocatore o pensare di farlo è impossibile per ogni squadra.” 


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