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Genoa 2-1 Lazio: capitan Criscito regala una vittoria all’ultimo respiro

Genoa e Lazio si affrontano allo Stadio Luigi Ferraris nella 24esima giornata di Serie A. Ieri le doppiette di Pavoletti e Piatek, entrambi con un passato più o meno recente in maglia rossoblu, questo pomeriggio la gara d’apertura fra SPAL e Fiorentina. Oltre alla sfida di Genova, scendono in campo in contemporanea anche Empoli-Sassuolo e Udinese-ChievoVerona. Sarà la prima di Cesare Prandelli contro Simone Inzaghi, che non potrà contare su nove elementi della prima squadra. “Abbiamo già passato un momento simile le scorsa stagione” sono state le parole del tecnico laziale in conferenza stampa. Correva l’anno 2018, il mese era quello di maggio.


LE FORMAZIONI UFFICIALI – Ciro Immobile parte titolare, così come l’ex di giornata Romulo Caldeira. Prandelli conferma la formazione scesa in campo nel secondo tempo dell’amichevole infrasettimanale contro il Mignanego. Di seguito le scelte dei due tecnici:

GENOA (4 3 3) Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager, Radovanovic, Rolon; Lazovic, Sanabria, Kouamé

LAZIO (3 5 2) Strakosha; Patric, Acerbi, Radu; Marusic, Romulo, Badelj, Cataldi, Lulic; Correa, Immobile

Genoa-Lazio, le formazioni ufficiali. Immobile dall’inizio


NOTIZIARIO – 14° ed un cielo terso fanno da cornice a Genoa-Lazio, sfida per la quale sono attesi 623 tifosi biancocelesti. “Vicini a Gian con Davide nel cuore” e “Piccolo Mattia lotta da Grifone, la Nord è con te” sono o due striscioni che campeggiano in Gradinata a pochi minuti dall’inizio della partita. Lucas Leiva effettua il riscaldamento con i compagni, provando scatti e lasciando da parte il pallone. Le squadre fanno il loro ingresso in campo a tre minuti dallo scoccare delle ore 15. Nel corso del primo tempo viene esposto anche uno striscione con la scritta “1999-2019: Mau ovunque”.


PRIMO TEMPO – Il Tucu Correa tocca il primo pallone del match, immediatamente recuperato dal Genoa. La difesa laziale capitola su un lancio diretto a Kouamé sulla fascia sinistra: deviazione provvidenziale e primo calcio d’angolo al primo minuto di gioco. Calcia capitan Criscito, il pallone viene rimbalzato fuori dall’area di rigore prima di tornare sui piedi dello stesso Kouamé, che prova a destreggiarsi ma è fermato dal guardalinee per  fuorigioco. La Lazio prova a ripartire, Romero chiude in maniera vincente ed il Grifone può tornare ad impostare. Al 2′ arriva il primo fallo di giornata; a commetterlo è Romulo, l’ex di giornata. Ancora Genoa, ancora Romero: il difensore argentino recupera in maniera brillante e serve Lazovic sul filo della linea di bordocampo adiacente alle panchine. L’ala in maglia rossoblu prova a servire Sanabria sulla corsa, ma Acerbi amministra ed allontana.

Al 5′ rimessa in zona d’attacco per la squadra di casa, conquistata da Kouamé. L’azione si conclude con un nulla di fatto, così come un lancio tentato da Romulo sul ribaltamento di fronte. Primo rinvio dal fondo per Andrei Radu, che poco dopo intercetta con sicurezza uno spiovente di Romulo sulla fascia destra. Il Genoa prova a sfondare con Lazovic, Lulic e Radu fanno buona guardia. Milan Badelj, in fase di possesso laziale, si riscopre difensore aggiunto alle spalle di Patric ed Acerbi. Al minuto numero 8 è Ciro Immobile (il secondo ex di giornata, non il più fresco) a provare il tiro dal limite, innocuo e fermato dal numero uno in maglia nera. Qualche minuto dopo è il solito Acerbi a cercare di allontanare un pallone pericoloso, che prende un giro particolarmente preoccupante per tutta la difesa laziale ma non viene sfruttato a dovere dall’attacco genoano. Tutto è bene quel che finisce bene, ma che rischio per la formazione di Simone Inzaghi.

Il Genoa continua a spingere e conquista una punizione invitante sull’asse Biraschi-Lazovic-Lerager. Il calcio piazzato si chiude con un nulla di fatto e la Lazio riparte con Marusic: l’esterno si accentra, serve Lulic dall’altra parte del campo e comincia un’azione ben orchestrata dagli ospiti in maglia bianca. Radu blocca senza problemi il tiro di Romulo, servito da Correa al limite dell’area. Al 15′ Biraschi è deciso e decisivo su Correa, che non riesce a sfondare e tocca per ultimo il pallone. Il Genoa si abbassa, la Lazio prova ad affondare sulle corsie laterali e mister Prandelli prova a guidare la difesa rossoblu con gesti e applausi d’incoraggiamento. Inzaghi si affida spesso ai rilanci di Strakosha, freddo ma poco preciso.

Al 20′ non viene considerato falloso un contrasto tra i fisici di Zukanovic e Marusic, caduto per terra. Sull’azione successiva Patric rischia grosso sulla pressione di ben tre avversari, ma la Lazio è abile a uscire dalla pressione offensiva e conquistare con Badelj una punizione nel cuore del centrocampo. Al 24′ squillo di Christian Kouamé: il tiro scoccato dalla freccia ivoriana termina alto sopra la traversa. Al 26 gli ospiti ci provano su punizione, battuta verso l’area di rigore da Cataldi ma respinta dalla difesa rossoblu. A proposito di vecchie conoscenze. Al 27′ Acerbi cade a terra lamentando una manata dall’avversario Esteban Rolon, che si scusa poco prima che il gioco possa riprendere regolarmente. Banti attende, non c’è bisogno di alcuna consultazione al VAR.

Alla mezz’ora miracolo di Strakosha sullo stesso Rolon, che si butta su un traversone deviato da Sanabria riuscendo a spizzare il pallone in spaccata. Il portiere della Lazio è abile a respingere in corner. Il Genoa sarà pericoloso anche dalla lunetta, senza trovare la porta, e protesta per un contatto nei pressi dell’area di rigore. Sanabria non arriva in tempo sul pallone, cosa che farà un minuto dopo Romulo su uno spiovente; il colpo di testa dell’italo-brasiliano non crea grattacapi a Radu. Ancora Sanabria, ancora decisivo il portiere della Lazio: l’attaccante paraguaiano si libera della marcatura e si accentra, tutto solo, dal lato sinistro del campo vedendosi respingere il tiro rasoterra. Sull’azione successiva ci prova Kouamé, poi è nuovamente Strakosha a dover fare gli straordinari per allontanare un’incursione sulla sinistra. La gara si accende definitivamente al 35′, quando Radu salva tutto su Correa involatosi verso la porta. Pochi istanti dopo si alza la bandierina del guardalinee, con Immobile avventatosi sulla respinta.

Il portiere rumeno del Genoa è superlativo a 5′ dal termine, salvando a tu per tu con Marusic su un’azione poi stoppata dall’intervento tardivo del guardalinee. La rete sarebbe stata annullata, non il brivido corso sulla schiena dei tifosi di casa. Proseguono i tentativi ravvicinati ed i continui ribaltamenti di fronte: Kouamé non trova Sanabria a due passi dal portiere per pochi centimetri, Biraschi sventa con eleganza un’azione laziale prima di vedere Badelj scambiare di prima intenzione con Ciro Immobile e poter battere comodamente Radu. I giocatori in maglia biancoceleste si abbracciano, i difensori del Genoa si guardano attoniti. Partito come al solito da posizione arretrata, il centrocampista croato ha avuto tutto il tempo per smarcarsi centralmente e trovare la combinazione decisiva a 2′ dal termine del primo tempo. Il Genoa prova a reagire, ma nel minuto di recupero assegnato da Banti si segnala solamente un intervento preciso di Radu, che allontana al volo un traversone piovuto quasi dal cielo. Squadre al riposo sul punteggio di 0-1 per la Lazio: decide la rete di Badelj al 43′. Decisive e provvidenziali anche le parate di Strakosha.

SECONDO TEMPO – Pronto ad entrare in campo Daniel Bessa, che già nel corso dell’intervallo aveva intensificato il riscaldamento già senza pettorina. Il numero 23 del Genoa sostituisce Darko Lazovic e batte il calcio d’inizio della ripresa al Ferraris. Nessun cambio invece tra gli ospiti, che possono subito usufruire di un calcio di punizione per fallo di Romero su Marusic. Il primo calcio piazzato in favore dei padroni di casa è invece calciato da Radovanovic: la difesa avversaria allontana il pallone dal secondo palo, vano il tentativo di intromettersi da parte di Kouamé. Lo stesso attaccante del Genoa poco dopo entrerà duramente su Lulic, senza ricevere alcun cartellino dal direttore di gara.

Radu è superlativo, con una mano, sul tiro piazzato da Correa al minuto numero 8 della ripresa. Servito comodamente al limite da Immobile, il trequartista della Lazio ha il tempo di guardare la porta e trovare l’angolino basso, protetto in tuffo dal portiere del Genoa, che resta a terra per qualche secondo e viene applaudito da gran parte dello stadio. Un minuto dopo esce Ciro Immobile, sostituito da Caicedo e fischiato dalla stessa parte di stadio. Il secondo tentativo da fuori di Kouamé finisce largamente a lato.

Al 10′ dentro Goran Pandev, fuori Radovanovic. “Vamos Genoa” è il coro che prova ad accendere il Genoa, arrivato al tiro con Biraschi e Bessa ma mai davvero pericoloso come accaduto a più riprese nel primo tempo. Romero chiude in grande stile su un traversone di Romulo diretto in area di rigore, con un giocatore pronto a ricevere. Sul corner laziale è Zukanovic ad allontanare la sfera, sfera che viene recapitata dal solito Milan Badelj e sbattuta con prepotenza sulla traversa. Che brivido per Radu. Al 19′ secondo cambio deciso da Simone Inzaghi: dentro l’acciaccato Lucas Leiva, fuori Romulo.

Il Genoa aggredisce, la Lazio ripiega e riparte con ordine. Al 23′ proteste per un fallo da dietro di Radu su Sanabria, che aveva però commesso un’infrazione qualche istante prima, motivo per cui il gioco era stato fermato. Al 24′ giallo per Patric, che spinge e stende Kouamé nel cuore del centrocampo (si tratta del primo cartellino sventolato da Banti nel corso della partita). La squadra di Prandelli si affaccia con prepotenza nei pressi dell’area di rigore, ma i tentativi di sfondamento si concludono in un nulla di fatto. La Lazio perde proprio Radu, che si accascia al suolo e chiede il cambio dopo l’intervento dello staff medico. Entra così Bruno Jordao, all’esordio in Serie A e subito pronto a deviare un pallone di testa e quindi a piazzarsi a centrocampo nel ruolo di Lucas Leiva, arretrato nella posizione di difensore centrale. Ritorno alle origini, ai tempi del Liverpool con Jurgen Klopp.

Al 28′ il corner di Rolon è facile preda della difesa avversaria, ma non lo sarà il successivo: a calciare è Criscito, a sfruttare un rimpallo e piazzare il pallone in rete è Tonny Sanabria, ancora a segno sotto la Nord. Lo stesso Leiva aveva cercato di allontanare la sfera, centrando l’attaccante del Genoa. Al 29′ il risultato cambia: al Ferraris di Genova è 1-1. La prima palla gol dopo il pareggio è ancora dei rossoblu, quando un colpo di testa da posizione defilata, tentato da Bessa, sorvola la traversa. A 12′ dal termine giallo anche per Romero. Ci prova anche Kouamé, per la terza volta da fuori area e per la terza volta senza trovare la porta. Capitan Criscito conquista un prezioso calcio piazzato al 36′ di gioco, Kouamé e Lerager si piazzano davanti al pallone per non farlo vedere fino all’ultimo ai difensori avversari ma il tentativo di Zukanovic è fuori misura.

Lulic è decisivo nel deviare un tiro di Pandev diretto, probabilmente in maniera fortuita, nei pressi dell’accorrente Sanabria. Rolon getta al vento un altro corner, la Lazio può rifiatare. Genoa sulle ali dell’entusiasmo: al 40′ è un difensore, Davide Biraschi, a cercare la botta da fuori area senza centrare la porta per pochi metri. La Lazio riparte con rapidità, complice una fascia sinistra lasciata completamente libera dai giocatori del Genoa: è ancora Romero a cacciar via un pallone di Jordao, diretto a Correa a due passi da Radu. Terzo cambio voluto da Prandelli: a due giri d’orologio dal termine dei minuti regolamentari esce Biraschi ed entra Pedro Pereira. Il terzino portoghese viene subito superato da Lulic, il cui traversone è liberato con qualche problema dal solito Cuti Romero.

Il Grifone riparte affidandosi alla tecnica di Sanabria, abile a stoppare e gestire un pallone poi affidato sulla corsa a Goran Pandev, steso da un avversario. Criscito cerca Pedro, Pedro trova Romero, Romero pesca Zukanovic ma il colpo di testa è bloccato da Strakosha. Al 45′ il macedone Pandev reclama un calcio di rigore ma viene ammonito per simulazione da Banti, che ne assegna altri 4 di recupero. All’ultimo respiro, quando meno te l’aspetti, è il capitano Criscito a regalare un urlo immenso al cuore dello stadio genovese, con un tracciante rasoterra di sinistro su cui nulla può Strakosha, fino a quel momento davvero insuperabile. La sua prima rete con la maglia del Genoa, a quasi 10 anni di distanza dall’ultima, vale tre punti d’argento. Radu, in uscita, protegge l’ultimo pallone di una sfida senza esclusione di colpi, ribaltata con un secondo tempo coriaceo. La Lazio paga a caro prezzo l’infortunio di Radu, il Grifone torna a vincere al Ferraris. Quel “fortino che deve incutere timore agli avversari”, parola di Prandelli.

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