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Lapadula smentisce l’episodio della maglia. “Mai lanciata con disprezzo, orgoglioso di indossarla”

Oltre alla sconfitta che ha interessato il Genoa a Torino e tutte le preoccupazioni legate ad una classifica che si fa sempre più pericolosa, dalla sala stampa dello stadio “Grande Torino” veniva sollevata una nuova polemica intorno a quello che è stato definito un lancio con disprezzo della maglietta rossoblu da parte di Gianluca Lapadula a fine partita, davanti alla panchina. Noi di Buoncalcioatutti, presi dal marasma del post partita in tribuna stampa, ammettiamo di non averlo notato e, soprattutto, di esserci limitati a riportare quella che è stata la risposta di mister Murgita in conferenza. Ci ricordiamo, però, che i gesti che appartengono al calciatore sono di ben altro tenore, come ad esempio l’aver donato soltanto l’estate scorsa la propria maglietta del Genoa alla 12enne Manon, bimba tifosa del Montpellier affetta dalla rara sindrome di Rett. Gesto spontaneo da parte dell’ex Milan, Pescara e Teramo.

Oggi, attraverso la pagina Instagram dell’attaccante rossoblu, è arrivata comunque quella che si potrebbe definire la secca smentita del giocatore, che ha ricondiviso un messaggio di un amico, il quale a sua volta ha spiegato come sarebbero andate realmente le cose. Come la maglietta fosse destinata a lui. “Quella maglia che dite Gianluca abbia lanciato con disprezzo, era destinata a me” spiega G.C. affidando le sue parole a Facebook. “Conosco Gianluca da tempo e abbiamo giocato assieme a calcio quando eravamo ragazzini, me l’ha promessa a fine partita“.

Il messaggio dell’amico è stato prontamente rilanciato anche dallo stesso Lapadula, che ha voluto aggiungere un pensiero personale sulla vicenda. “Prima di essere un professionista sono un uomo e certi gesti non mi appartengono. Non ho mai lanciato una maglia con disprezzo, sono orgoglioso di indossarla e voglio pensare che i commenti cattivi siano stati d’impulso, perché chi mi conosce anche solo un po’ è consapevole che non l’avrei mai fatto“. L’attaccante, che nega dunque il gesto, passa infine a parlare del momento della squadra. “Ora servono concentrazione e testa per le prossime due partite: vogliamo riscattare la sconfitta di ieri“.


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