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Nazionale e Genoa a braccetto

Nazionale e Genoa vanno a braccetto. Stesso problema per Mancini e Ballardini: il cuore del gioco. Il cuore come nella vita nelle persone è la stoffa che quando si lacera per rammendarla occorrono strumenti giusti, cambiando o avendo le giuste valvole da innestare, mancanti in questo momento sia al selezionatore che al tecnico ravennate.

Un rigore salva l’Italia. La voglia e la grinta di Chiesa e Belotti subentrati a Balotelli, fuori forma per i soli 75′ giocati, e Insigne, che l’azzurro scuro non lo vede bene, hanno dimostrato per l’ennesima volta che non è questione di talento ma di palle. Donnarumma – meno male – ha salvato per una volta la baracca della nazionale all’esordio dei tre punti. Una Nazionale priva di idee. E quelle poche che c’erano, erano confuse.

Non hanno funzionato gli schemi per ragioni quasi naturali dal momento che sono mancate la qualità e, per forza di cose, le idee nel centrocampo degli invisibili, aggiungendo poi la poca tecnica. Una Nazionale del resto non può vivere solo di corse a vuoto.

Tutto preoccupa non solo gli italiani ma anche Mancini viste le espressioni in televisione. Tutti nel pallone all’inizio gara: troppo timidi e senza spunti per essere una nazionale di calcio che dovrebbe esprimere i migliori di un campionato.

Come scritto in precedenza, nulla funziona senza il cuore del gioco e Lewandowski e compagnia rimpiangeranno di non aver dato un’altra lezione al calcio italiano. Domani sera  il Portogallo a domicilio. Nessuno si illuda sull’assenza di Cristiano Ronaldo: quelli che giocheranno vorranno far vedere che non sono CR7 dipendenti.

Mancini ci proverà ma non potrà fare miracoli: per quelli dovranno intervenire nelle stanze della FIGC, altrimenti sarà difficile fare risultati.

A proposito di FIGC, CONI e compagnia continua il caos nel calcio italiano come già scritto in altri pezzi su Buoncalcioatutti. Nessuno vuol decidere sul campionato a 19 squadre. Venerdì scorso si doveva decretare e stabilire il nuovo format della cadetteria, se a 19 oppure a 22 squadre. Tutto rimandato a domani o dopodomani: altra commedia. Quando si scrive una commedia, un individuo o una federazione sono responsabili dei propri atti, ma tutto ciò non sembra appartenere al calcio italiano e alla FIGC.

Singolare la motivazione sulla mancata decisione da parte del Presidente del Collegio di Garanzia del CONI, Franco Frattini, il politico nel momento sbagliato: “Non sarebbe stato serio decidere in un’ora il destino della Serie B“. I ministri passano gli uomini restano. Come Totò, il Presidente Frattini avrà studiato musica per corrispondenza, considerato che il problema della cadetteria va avanti, se va bene, da prima di Ferragosto.

Slitta dunque la B e per questo motivo anche la composizione dei gironi e l’inizio del campionato di serie C.

Sfruttando questo handicap di brutte figure, le squadre di Serie A e gli allenatori, invece di fare partitelle in famiglia che lasciano il  tempo che trovano, perché non rimettono in piedi le vecchie partite del mercoledì contro le squadre di C al posto degli allenamenti a porte chiuse? Allenamenti che risultano un boomerang, perché non vedendo il lavoro di allenamento e i calciatori all’opera, le cattiverie tornano indietro.

Una partita più seria, oltre provare schemi, moduli, tattiche e calciatori, potrebbe essere l’occasione far vedere non solo alla critica ma anche alle trombe accordate cosa passa il convento. Per il Genoa l’appuntamento va a domani. Il paragone iniziale nasceva dall’aver visto la nazionale venerdì e il Grifo dal vivo ieri ad Alessandria.

ERRATA CORRIGE: nel pezzo di Venerdì, “Passa lo straniero“, ho scritto Fulvio Ballardini invece di Bernardini, il dottore, che fu anche il primo giocatore ad essersi laureato.


Alessandria 0-4 Genoa, test positivo al “Moccagatta”. Bene Medeiros e Lisandro Lopez

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