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Il diario della Partita del Cuore: dal tutto esaurito al blitz di Salvini – VIDEO

Lo schema più bello è il 45527”. Lo dirà Bruno Conti giocando con parole e numeri di telefono, quelli per donare un euro alla ricerca, prima della partita. Lo ribadirà a gran voce il pubblico genovese, che riempirà l’intero “Luigi Ferraris” per un obiettivo nobile e superbo, come del resto è l’aggettivo che definisce la città della Lanterna: finanziare i progetti di ricerca dell’AIRC e dell’Ospedale “Giannina Gaslini”.

In campo scendevano soprattutto queste importanti cause, anche se presto l’extracampo, la triplice telecronaca di Fabio Caressa (Sky), Sandro Piccinini (Mediaset) e Alberto Rimedio (Radio Rai) e le schermaglie di gara avrebbero lasciato spazio ad una buona dose di sorrisi e divertimento. La serata della Partita del Cuore comincia già dalle 18,30 quando, fra una premiazione e un’altra, cantano anche “I Trilli” e i “Buio Pesto” o risuona la chitarra di Mirko e Il Cane. Poi c’è il ricordo di Fabio Frizzi, ricordato con un video comparso sui tabelloni luminosi e poi con una coreografia allestita nei Distinti che strapperà un lungo, sentito e grande applauso a tutto lo stadio. In campo dunque c’è il ricordo, c’è la beneficenza, ci sono Carlo Conti e Antonella Clerici assieme alla madrina Penelope Cruz. E a qualcuno non sarà sfuggito nell’intervallo l’ex tennis Andrè Agassi portare sotto braccia una pochette appena consegnatagli dalla stessa attrice spagnola. Oltre tutto ciò, c’è anche la partita: una partita che parte con un brivido quando Jack Savoretti resta a terra privo di sensi a causa di un contrasto col portiere avversario, quel Benji che, idolo delle ragazzine assieme al compagno Fede, avrebbe fatto assiepare i parterre di ragazze e fan dal primo all’ultimo minuto di gara. 

Da una parte a contendersi la vittoria c’era la Nazionale Cantanti, allenata da Gianni Morandi e Max Biaggi, rimpolpata dalle presenze di Sorrentino, QuagliarellaCassano (per alcuni tratti di gara fischiato) e Totti, seguito da un folta rappresentanza di tifosi giallorossi che al grido di “Un capitano, c’è solo un capitano” hanno fatto avvertire la loro presenza in Gradinata Nord. Dall’altra la Nazionale del Sorriso, allenata da Teo Teocoli e dal suo “vice” Gasperini e composta dal capitano Luca Bizzarri, diversi personaggi dello spettacolo, dal presidente FIFA Gianni Infantino, dal rossoblu Bertolacci e dai colleghi PuggioniJavier Zanetti, da un Vincent Candela reinventato portiere e, in ultimo, dalla coppia pugliese tanto acclamata dal pubblico, quella di Pio e Amedeo. Assieme ad Aldo del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo”, sicuramente hanno vinto il premio dei decibel al Ferraris.

In campo ne sarebbero successe di tutti i colori, con la doppietta di Moreno, la rete nel “sette” di Pio e l’esultanza alla Messi di Amedeo, che avrebbe svestito la casacca e la avrebbe mostrata alla Gradinata Sud. Presto però, almeno dagli spalti, è in tribuna d’onore che si sposta l’attenzione: presumibilmente non atteso, ecco che poco prima del fischio d’inizio fa la sua comparsa Matteo Salvini, mai tanto agli onori delle cronache come nelle ultime 72 ore. Con lui il governatore Toti, il sindaco Bucci, gli assessori regionali Rixi e Ilaria Cavo. Andrà a sedersi in compagnia di altri illustri personaggi, dal presidente del Livorno Aldo Spinelli a quello della Virtus Entella Gozzi, dal già citato Andrè Agassi alla campionessa paralimpica Bebe Vio.

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La presenza di Matteo Salvini scuote la partita e a molti addetti ai lavori, da quel momento in poi, premerà più la ricerca del leader del Carroccio nei meandri del “Ferraris”, dove sparirà dall’intervallo in poi, che non la gara. Anche se in campo fioccano i cambi e fioccano i siparietti. Addirittura Paolo Belli, capitano della Nazionale Cantanti, chiede l’ausilio del VAR per una presunta simulazione di Conticini in area di rigore. Per Manganiello, che in campionato non aveva rivisto al VAR una troppo generosa espulsione a Pandev contro la Fiorentina, non ci sono gli estremi. E pensare che quella telecamera volante lungo tutto il campo avrebbe assicurato un’ottima visuale. Non ci saranno polemiche ad accompagnare il risultato, ma soltanto la gioia di aver riempito il Ferraris e dimostrato, chi con la propria presenza e chi con un sms, che la beneficenza unita al divertimento che racchiude in sé una partita di calcio possono coesistere. Non sono passate inosservate nelle file della Nazionale del Sorriso le presenze in panchina dei massaggiatori e magazzinieri di Genoa e Sampdoria, che si sono resi disponibili a sottoporre alle loro cure eventuali infortunati. Altro gesto che evidenzia come Genova, senza distinzioni fra rossoblu e blucerchiati, abbia sostenuto la manifestazione attivamente anche grazie al contributo delle due società che condividono, ad oggi, la struttura del “Ferraris”. Sul campo vincerà la Nazionale cantanti per 6-3. Sugli spalti vince però tutta Genova.

IL TABELLINO DEI MARCATORI

https://www.buoncalcioatutti.it/2018/05/28/da-60-anni-ludito-prima-di-tutto/

 

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