Nel dopogara della sfida tra Roma e Genoa (clicca QUI per leggere la cronaca) è intervenuto mister De Rossi ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni, che partono dalla fine della partita nel rispondere alle domande da studio, che sorvolano clamorosamente sul rigore non dato al Genoa a fine primo tempo. “Ho riassaporato vecchie emozioni, vecchi sapori – esordisce De Rossi – Sarei voluto andarci con un altro umore, meno arrabbiato. Era dovuto lo avevo detto prima della partita che il risultato non sarebbe importato rispetto a quello che avrei fatto a fine partita. Li avrei salutati. Non sono riuscito a salutari bene l’ultima volta. Dovevo andare lì sotto, quella Curva sono quasi cent’anni che è piena e si è svuotata una volta sola, per protesta quando sono stato mandato via. Glielo dovevo un saluto, mi hanno sempre trattato in maniera incredibile. Mi dispiace esserci andato col volto scuro, ma mi conoscono e non potevo andare lì a saltellare perché sono abbastanza dispiaciuto del risultato”.
“Si sono fermati sia i giocatori della Roma sia del Genoa a vedere questa scena? Li ho visti. I ragazzi sono stati fantastici, anche per quelli della Roma è stato uno shock quando me ne son andato. Mi lega affetto ai giocatori, che siano del Genoa, della Seal e della Roma. Ho visto i ragazzi del Genoa che sono rimasti ad aspettarmi. Ho un gran rapporto coi giocatori della Roma, un grande amore non solo per i tifosi, ma soprattutto per i giocatori. Sono stati 8/9 mesi molto belli ed emozionanti. Sono stati superiori a noi oggi, ma ho apprezzato che siano stati qui a salutarmi. Non ce n’era bisogno perché so quello che è il nostro rapporto, so cosa ha significato per me e so cosa abbia significato per alcuni di loro”.
Cosa dirà ai suoi ragazzi dopo questa partita dopo tre risultati negativi?
“I giocatori approcciano come approccia l’allenatore. Se mi sono preso i complimenti dopo Atalanta e Inter, oggi ho fatto qualcosa in meno anch’io. Oggi non mi è piaciuto, non sono i risultati che ci fanno oscillare. Le altre due prestazioni le avevo accompagnate con complimenti e affetto nei confronti dei giocatori. Abbiamo commesso errori con l’Atalanta e con l’Inter, ma oggi è una maniera un po’ diversa di commettere errori, un po’ più leggerezza e meno aggressivi. E questo mi dispiace. Come ci prendiamo i complimenti, se una squadra gioca meno bene, la responsabilità me la prendo io. Cosa mi porto via da questa partita? Di questa notte mi porto via una grandissima amarezza e la voglia di dare un grande gioia ai trentamila del Ferraris contro il Pisa, uno scontro diretto. E soprattutto un’altra immagine: non è stata fatta una partita disastrosa, ma una partita moscia, cosa che a me non piace. Non è il fatto di giocare fuori casa e che non ci fossero i tifosi, ma bisogna migliorare tutti quanti da questo punto di vista. Non mi porto a casa punti, non mi porto a casa niente che non sia quello di cui abbiamo parlato, un saluto all’amore di una vita. Ma io sto cento per cento dentro questo lavoro e già sono proiettato al video di domani, all’allenamento di domani e alla prossima partita del 3 gennaio“.
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