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Un capriccio di DDR per ripetere il bis (non alla Paganini)

Trovarsi a giocare 90’ in inferiorità numerica per molti poteva essere un colpo fatale. La reazione, però, ha detto altro: tutto può diventare la molla per la gara di domani sera contro la Roma, un capriccio del destino per De Rossi nella sua città contro la sua squadra, con l’obiettivo di ripetere la prestazione fatta contro la Dea.

La band di De Rossi non si è arresa all’ennesima gara iniziata male nei primi minuti di gioco, come almeno altre quattro o cinque. Partire con l’handicap nel campionato italiano porta quasi sempre a fare poca strada.

Il Vecchio Balordo, nelle giornate di questo campionato fino a oggi, non è mai caduto male: tutto è avvenuto per colpa di errori singoli e di squadra, non per atteggiamento, carattere, intensità, corsa o tattica. Provarci sotto il Cupolone con le stesse prestazioni potrebbe impensierire anche Gasperini.

Operazione non facile, perché quando Gasperini – lo conosciamo bene – sbaglia una gara difficilmente concede il bis in quella successiva.

Insomma, per come si è sviluppata la partita con la Dea, si può dire con forza che la band di De Rossi c’è. Con i suoi pregi e i suoi difetti, certo, ma c’è, anche se la sconfitta pesa per come è maturata.

È vivo il Vecchio Balordo e il suo destino resta da scrivere. Per scalare la classifica serviva qualcosa di più e tuttora servirà ancora di più, dopo aver visto i difetti emersi dall’inizio della stagione, già dal 2 gennaio prossimo con l’apertura del calciomercato.

Il Genoa, con l’arrivo di De Rossi, non ha nessuna intenzione di perdersi nelle lacrime. Al Pio Signorini, in vista della trasferta romana, non ci saranno pessimisti e nessuno vedrà nero: De Rossi, nella sua Roma, non ha nessuna intenzione “di fare delle carceri in aria”. Vuole giocarsela e se la giocherà, anche se la strada è in salita. Tanto basta: servirà un’altra impresa come otto giorni prima.

La strategia tattica non cambierà: il portiere sarà Sommariva, il secondo Lysionok (classe 2007) e il terzo Mihelsons (2008), due giganti che devono maturare. Østigard e Thorsby (TT2) hanno recuperato a tempo di record: il loro peso fisico potrebbe essere utile sui calci di punizione diretti, indiretti e sui corner, dove i giallorossi usano molto la fisicità.

In avanti ballottaggio tra i tre attaccanti Colombo, Ekuban ed Ekhator. Sarà un’altra gara di catenaccio e contropiede: non sono vocaboli dispregiativi. Prima non prenderle e, se non lasci spazi e tiri in porta all’avversario, quando questo si sbilancia e perde palla può farsi male con la corsa.

Chi si ricorda i vecchi film western sa che per il Genoa è sempre una lotta tra il bene e il male, appassionante per il Popolo genoano, che non potrà scendere all’Olimpico. Il Grifone non sarà mai solo: arriveranno tifosi da tutte le parti d’Italia, pronti a gridare ancora a fine gara: “Vi vogliamo così”. Come sempre, formazione alle 19.30 di domani su Buoncalcioatutti.

La Roma di Gasperini ha subito preso lo stile di gioco del tecnico di Grugliasco, unico nel campionato italiano, che in molti pensano di scimmiottare, anche coloro che si credono suoi discepoli. Non è solo un’idea quella di Gasperini di riportare la Lupa ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Dopo sedici giornate di campionato la Roma alberga al quarto posto in classifica con un tabellino non da Gasperini: 10 vittorie, 0 pareggi e 6 sconfitte contro squadre della parte destra della classifica, soprattutto con soli 17 gol fatti, la metà dell’Inter capolista e cinque in meno del Napoli terzo. La differenza con le tre squadre che precedono la Roma sta nei gol incassati: 10 quelli dei capitolini, di cui due contro la Signora nell’ultima gara.

L’handicap di Gasperini è non avere un centravanti, e per lui è una disgrazia non da poco, abituato a portare i suoi attaccanti ai vertici delle classifiche cannonieri. Il lavoro sotto il Cupolone si vede, ma ogni gara ha mostrato il bisogno di una vera punta di peso. Il trio Dybala, Soulé e Baldanzi, quando schierato, ha Soulé come capocannoniere con quattro reti, tutte da fuori area.

È un attacco “da sottomarino” per altezza e fisico. L’unico che potrebbe dare soddisfazioni sarebbe Fergusson, grande e grosso, che mette prestanza ma sembra già sull’uscio di Trigoria nel prossimo mercato. Dovbyk è sempre infortunato.

Gasp, come sempre senza peli sulla lingua, nelle conferenze stampa ha dichiarato di non essere contento di alcuni nuovi calciatori. Le sconfitte con le squadre della parte sinistra della classifica pongono la Roma un gradino sotto e chiede alla società di costruire a gennaio una rosa più forte, non per vincere lo scudetto ma per centrare la qualificazione in Champions.

La Roma che affronterà il Grifone è reduce da tre sconfitte su quattro gare giocate, contro Juventus, Cagliari e Napoli, con sole due reti realizzate. Migliora il possesso palla, ma c’è fatica in fase offensiva, dentro e fuori dall’area, e poca qualità nel servire chi deve fare gol.

Tatticamente nulla di nuovo: 3-4-2-1, il modulo preferito. La difesa a tre Gasperini l’ha messa in moto già ai tempi del Genoa 2008: difesa forte, centrocampo dinamico e attacco mobile senza prima punta, senza rinunciare al pressing alto e alle transizioni veloci.

La sconfitta con la Juventus, per le cronache, è dovuta a poche idee e poco coraggio: con il falso nove Dybala hanno sempre sofferto.

Contro il Genoa potrebbe confermare la stessa formazione vista con la Juventus, con una difesa da sistemare grazie al recupero di Hermoso, spagnolo arrivato dal Bayer Leverkusen, e due assenze pesanti per la Coppa d’Africa: Ndicka e El Aynaoui.

Contro la Juventus si è affidato a Rensch (classe 2003) a sinistra e a Ziolkowski (2005) centrale, spostando Mancini a destra. Esterni Celik e Wesley. Pellegrini è uscito per infortunio al 23’ del secondo tempo, sostituito da Bailey, uscito dopo tre minuti per un altro infortunio, con l’ingresso di El Shaarawy. Soulé alle spalle di Dybala, poi sostituito da Baldanzi.

Altra tegola per Gasperini: Pellegrini fuori 3-4 settimane. Dovrà rivedere la fase offensiva abbassando Dybala, facendo giocare Ferguson, oppure avanzare Cristante e inserire Pisilli a centrocampo. Anche per la Roma la formazione sarà ufficiale un’ora prima della gara.

Arbitra Di Bello di Brindisi (1981), bancario, arbitro dal 2000, debutto in Serie A nell’aprile 2012, internazionale dal 2018 al 2024. Ha diretto 182 gare in Serie A, cinque in questa stagione.

La Roma è la squadra diretta più volte da Di Bello: 31 gare, 18 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. La penultima nel 2024, 22 dicembre, 5-0 sul Parma; l’ultima vittoria nel maggio 2025 a Torino. Con il Genoa: 14 gare, 3 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte. Celebre per il Grifone il rigore non fischiato nel dicembre 2018 per fallo di Florenzi su Pandev in zona Cesarini.

Assistenti: Costanzo (Orvieto) e Dei Giudici (Latina).
Quarto uomo: Dionisi (L’Aquila).
VAR: Prontera (Bologna). AVAR: Manganiello (Pinerolo).

Diffidati Roma: Cristante, Mancini, Hermoso, Wesley. Diffidati Genoa: Østigard.


Roma-Genoa | De Rossi: “Squadre di Gasperini si affrontano con grande rispetto, ma senza paura”

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