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Tutti Balilla dentro e fuori dal campo del Ferraris

Arriva la Lazio al Ferraris, che da una settimana viene presentata senza centrocampo, viste le squalifiche e gli incidenti muscolari.

Vieira non si fiderà dei piagnistei dei biancocelesti e vorrà la prima vittoria dentro il Tempio della stagione, non solo per colorare la classifica anemica, non per colpa dei suoi ragazzi.

Il calcio non è una scienza esatta, anche se i numeri hanno un peso specifico, però non raccontano tutto quello che è successo sul prato verde.

Già nelle prime 4 gare di Serie A — meglio ricordare che ne conta 38 — sul campo il Grifone ha fatto vedere identità calcistica fino alla trequarti, dove tutto non ha funzionato nella fase offensiva, con pochi tiri e pochi gol. Tutto, migliorando, dovrà confermare che il Vecchio Balordo può aspirare a un’altra classifica.

La partita di Coppa Italia ha fatto vedere che chi sta seduto in panchina si allena bene e cerca spazio.

Le sconfitte con Juventus e Bologna non rendono merito a quanto seminato dalla band genoana.

Quello visto nelle ultime tre gare, anche se non è stato il miglior Genoa che si aspettavano i critici per via del gol, è stato un Grifone con coraggio, giocando con le proprie armi e con la voglia di superare gli avversari.

L’identità tattica di Vieira e del suo staff c’è stata; adesso cercheranno di cambiare a livello strategico per utilizzare le armi a disposizione dal centrocampo in su, con un attacco più presente e pesante.

Nelle gare giocate, i rossoblù a quarti hanno dimostrato che il fiato non è mancato fino al fischio finale.

Vieira sfoglia la margherita tattica fino al risveglio muscolare di lunedì mattina. Sarri, con la Lazio, non avrà il centrocampo, ma difesa e attacco saranno presenti.

Sarri come li schiererà? 4-4-2 o 4-2-3-1, con Cataldi unico superstite del centrocampo. Dipende se Lotito farà una riabilitazione di Basic (fuori rosa) da fare entro le ore 12 di oggi, domenica, scegliendo chi levare: Lazzari stirato o Dele-Bashiru stirato e in partenza per la Coppa d’Africa a dicembre. 4-2-3-1 o 4-4-2, il perno in tutti gli allenamenti è stato Pedro.

Domani sera il Grifone, a posto, sembra esserci. I conti si faranno alla fine, dimenticando che almeno altri due punti meritati non sono arrivati nelle prime 4 di campionato. Formazione e tattica domani sera un’ora prima dell’inizio della gara.

Lazio. Non digerita dai tifosi laziali e da Sarri la sconfitta nel Derby dell’ultima giornata di campionato.

Duro Sarri a fine gara: “Lazio anarchica e superficiale. Spero che questo KO faccia male ai calciatori come lo ha fatto a me”.

Gli errori in difesa e in attacco hanno fatto la differenza nel derby della Capitale.

Il derby perso, oltre a portare problemi psicologici, ne porterà anche a livello pratico.

Contro il Genoa domani sera mancherà quasi tutto il centrocampo titolare: squalificati Guendouzi e Belahyane, fuori per infortunio Dele-Bashiru, e Rovella in attesa di capire come curare la pubalgia (altri consulti, non vuole farsi operare).

Unico disponibile: Cataldi. Sarri spera di recuperare Vecino, che non gioca da due mesi, e far rientrare in gruppo il croato Basic, sacrificando un altro calciatore della rosa.

La Lazio avrebbe dovuto essere in questo inizio di campionato più amalgamata, considerato che non ha fatto calciomercato e sono rimasti gli stessi.

Dopo un’estate passata nel segno dell’indice di liquidità, con il ritorno di Sarri nessuno si aspettava un’Aquila che non volasse.

Sarri potrebbe vivere una situazione da psicoanalisi dopo aver accettato la Lazio e non essere stato informato che non si poteva intervenire nel calciomercato estivo.

Il mister-banchiere è tornato al passato, al posto di Baroni, dopo aver rassegnato le dimissioni nel marzo 2024, sostituito da Tudor.

È tornato a Formello, voluto da Lotito, e in queste 4 giornate di campionato ha fatto fatica a mettere in campo il “sarrismo”, poco capito, mettendo da parte il 3-5-2 del passato da parte dei giocatori.

Sarrismo? Fraseggio costante e mantenimento del possesso palla, senza buttare via un pallone. Senza la pressione avversaria, al gioco devono partecipare anche i difensori centrali, e in fase offensiva fare pressing feroce: tutto difficilmente visto dal ritorno del suo profeta.

In settimana ne ha provate tante per continuare a giocare con il 4-3-3, ma probabilmente con il Genoa dovrà arrendersi, giocando con il 4-2-3-1 o 4-4-2.

Non con la solita difesa, se Gila sarà spostato accanto a Cataldi davanti alla difesa, inserendo il danese Provstgaard tra i centrali, con tre di peso dietro Castellanos: Cancellieri, Pedro, Zaccagni. Fuori in difesa anche il portoghese Tavares dopo l’errore-gol nel derby, dentro Pellegrini. Nel 4-4-2 inserimento di Hysaj o abbassando Zaccagni sull’esterno sinistro e Pedro a giostrare dietro la prima punta.

Arbitra Ayroldi di Molfetta, 1991, debutto in Serie A nel gennaio 2020. È figlio di Stefano e nipote di Nicola, entrambi arbitri alla CAN negli anni passati. 54 gare in Serie A, comprese le ultime due in questa stagione.

Le sue ultime due prestazioni con il Genoa hanno lasciato il segno: il rigore su Barella nel campionato 23/24, anche se non garantito dal VAR, e le giustificazioni del designatore arbitrale il giorno dopo alla società rossoblù a quarti. Tornato ad arbitrare il Grifone lo scorso anno ad aprile, la stessa partita in programma domani sera, persa per due a zero: rosso a Otoa per ultimo uomo al 21’ del primo tempo, rosso anche a Belahyane per fallo su Thorsby, ammonito dal fischietto pugliese ed espulso dopo il richiamo del VAR.

6° incrocio con il Genoa: due vittorie e quattro sconfitte. 8 gare con i capitolini: 5 vittorie, 3 pareggi. Primo assistente Cecconi (Empoli), secondo assistente Zingarelli (Siena), quarto ufficiale Zanotti  (Rimini), VAR Abisso (Palermo), AVAR Dionisi (L’Aquila).

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