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Serie A, l’analisi della 4° giornata

La quarta giornata di campionato ha messo in evidenza il Milan di Allegri, vincitore a Udine anche senza Leao grazie alla forza del centrocampo. Non avendo coppe europee da giocare, i rossoneri sperano di ripetere il campionato del Napoli dello scorso anno.

Il Napoli tenta la prima fuga. Inseguono la Juventus, la Roma di Gasperini e la Dea di Juric. Cremonese, Cagliari e Como hanno un punto in più dell’Inter. Nella parte destra della classifica sono in crisi Lazio e Fiorentina: difficile il ritorno di Sarri dopo l’anno sabbatico e di Pioli dopo un anno lontano, già entrambi contestati. Male anche il Lecce. Al Genoa mancano due punti, non per colpa propria.

Allarme rosso per il prosieguo del campionato: arbitri e VAR in tilt. Serve trovare soluzioni subito. A pensarci devono essere FIGC e UEFA, con Rossetti sempre pronto a sperimentare protocolli discutibili come quello scritto per il VAR alla categoria arbitrale italiana.

Sostituire gli arbitri con ex calciatori o allenatori al VAR non cambierebbe nulla: al primo errore si finirebbe ad analizzare la loro carriera piuttosto che la decisione. L’UEFA deve intervenire e mandare arbitri esteri al VAR, anche con interprete: è l’unica soluzione per far giocare una partita di calcio come accade negli altri campionati europei.

Il VAR deve intervenire seguendo il principio per cui è nato: aiutare l’arbitro ed entrare in gioco solo sugli errori clamorosi. L’arbitro, all’estero, resta l’unico giudice.

Sul rigore concesso contro la Juventus si sono scritte pagine intere; su quello assegnato contro il Genoa soltanto Il Sole 24 Ore ha preso posizione. I giornalisti vicini al Bologna, invece, hanno dato spazio a Collu e al VAR, riportando le sue parole: “rigore per extra-movimento“. Ma cosa significa?

Solamente i giornalisti vetrinisti della società felsinea, corrispondenti locali, è stato dato spazio su Tuttosport, Corriere dello Sport, Resto del Carlino, Corriere della sera, Repubblica di Bologna, hanno dato ragione a Collu e al VAR, mettendo in evidenza le parole del giovane arbitro: “rigore per extra-movimento”. Cosa significa?

La differenza tra i due rigori del sabato è che il Genoa non ha santi in paradiso sulla carta stampata nazionale, mentre il Bologna sì. Entrambi erano rigori da non concedere, secondo tutti i moviolisti ed ex arbitri in TV.

Gli arbitri, per tornare ad essere davvero direttori di gara e giudici unici, devono imparare anche a smentire il VAR. Da anni, quando vengono chiamati davanti al monitor, finiscono quasi sempre per confermare la decisione. Ma un conto è vedere un’azione dal vivo, un altro al rallentatore. Altrimenti, su ogni corner o punizione, ci sarebbe sempre un rigore da fischiare viste le trattenute. Ma non è mai successo. Perché?

Lecce–Cagliari 1-2
Troppo presto per definirla sfida salvezza, ma la vittoria dei sardi vale doppio: rimonta dopo lo svantaggio e personalità con il debuttante Pisacane in panchina. Per Di Francesco è un campanello d’allarme. Belotti protagonista con una doppietta: 350ª partita in Serie A e 116º gol.

Verona–Juventus 1-1
Frena la Signora al Bentegodi dopo tre vittorie consecutive. Un buon Verona poteva vincerla, graziato dal VAR su un rigore inesistente. Punto prezioso per i veneti, ritmi alti contro una Juventus affaticata dalle coppe. Tudor furioso a fine gara: “Quel rigore è una vergogna del VAR”.

Udinese–Milan 0-3
Nessun problema per Allegri, che si impone nettamente. Pulisic show sotto la regia di Modric, autore di una doppietta. Allegri abbandona il “corto muso” e sale in classifica. Friulani mai in partita.

Lazio–Roma 0-1
Scacco matto di Gasperini a Sarri. Pellegrini, discusso a inizio stagione, rientra dopo 5 mesi e decide il derby. Terza sconfitta in quattro gare per la Lazio, in crisi. Solo rabbia calcistica e due espulsioni (Belahjane e Guendouzi).

Cremonese–Parma 0-0
Pareggio senza reti ma intenso. Poche emozioni, ma utile per muovere la classifica. Nicola difende l’imbattibilità, i ducali colpiscono un palo e tirano in porta 15 volte.

Torino–Atalanta 0-3
La Dea cancella la sconfitta di Champions e torna al gol con Krstovic (doppietta) e Lookman. Juric, da ex, domina un Toro spento: Zapata sbaglia anche un rigore. Polemiche dei tifosi granata contro Cairo.

Fiorentina–Como 1-2
Il Como espugna Firenze con merito. Viola avanti ma puniti nel recupero. Fabregas azzecca i cambi, Pioli no: squadra spenta e contestata. Kean non segna da 4 giornate. Il VAR corregge Bonacina e annulla un rigore ai lariani.

Inter–Sassuolo 2-1
Decidono i terzini: Di Marco e Carlos Augusto in gol. L’Inter domina ma non chiude, e soffre nel finale dopo la rete neroverde. Martinez salva il risultato tra i pali.

Napoli–Pisa 3-2
Vittoria sofferta degli azzurri. Due rigori negati al Pisa, uno concesso con le stesse caratteristiche delle decisioni contestate del weekend. Conte sottovaluta la sfida e deve inserire i titolari al 60’. Gilardino esce soddisfatto: buoni segnali per il futuro.

Bologna–Genoa 2-1
Titoli roboanti per il Bologna, ma la gara lascia dubbi. Italiano dichiara: “Questi ormai sono rigori”. Collu, giovane arbitro, resta intrappolato dal VAR: convinto da un fermo immagine dopo 4 minuti d’attesa. Cartellini gialli distribuiti in modo poco uniforme, graziato Bernardeschi, non punito Castro per la testata a Østigard.

In campo, il “Cavallo di Troia” di altre gare di Vieira (inserire attaccanti e trequartisti dopo il vantaggio) non ha funzionato. Forse era meglio spostare Ellertsson a centrocampo e Thorsby sulla corsia, o usare il quinto cambio. Vieira semina dal primo giorno di ritiro: i semi sono caduti ovunque, ma non tutti hanno dato frutto. Forse per questo continua a schierare quasi sempre la stessa formazione, vivendo da vicino tutti gli allenamenti con lo staff.


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