La terza giornata di campionato va in archivio con 24 reti realizzate, il 60% da fuori area. Il duo, senza Milano, conferma Napoli e Juventus capolista con 3 vittorie, inseguite a 7 punti da Udinese e Cremonese. Si rialza dai blocchi il Milan, invece non partono Inter e Roma.
McTominay e Anguissa i carrarmati di Conte, Yildiz e Nico Paz creatività e inventiva da fuoriclasse. Zero vittorie per Genoa, Fiorentina, Hellas, Pisa, Parma, Lecce. Pisa, Parma e Lecce in zona rossa.
Il VAR dà una spiegazione ai tifosi, una piccola svolta, senza soluzioni anche se fa facili spettatori sul campo e davanti alla Tv. Gli arbitri ci hanno lavorato con l’aiuto di S. Rita da Cascia durante il ritiro, tra prove al microfono e selezione del repertorio linguistico.
Nelle tre giornate sono piaciuti nella valutazione dei falli di mano dentro le aree di rigore, in particolare non solo con la volontarietà di toccare il pallone intenzionalmente, ma soprattutto cercando di capire quando mani e braccia non sono posizionate in modo innaturale e non vogliono aumentare lo spazio occupato dal corpo.
VAR troppo presente: annulla un giusto rigore al Milan, tutto certificato dalle parole degli uomini della Commissione arbitrale. Fabbri al VAR, a riposo per le prossime due gare di campionato?
Cagliari-Parma 2-0
Prima vittoria del Cagliari in campionato e prima in assoluto di Pisacane allenatore. Cagliari più impassibile e Ducali troppo imprecisi. Protagonisti i portieri: Caprile para tutto, Suzuki stecca la prima parata e permette ai sardi di andare in gol. Morale: il Cagliari ha capitalizzato bene le poche occasioni, il Parma le ha sbagliate.
Juventus-Inter 4-3
Derby d’Italia pirotecnico con 7 reti. Tante magie: Calhanoglu, una doppietta d’autore; reti della famiglia Thuram, con papà Lilian godurioso in tribuna; gol di Yildiz, ma la magia al 92’ è di Adzic, il meno atteso, con un bolide da 30 metri. Juve a pieno regime con 9 punti, Inter a meno 6 e alla seconda sconfitta consecutiva. Chivu aveva trovato anche il sorpasso, ma dopo è andato in disordine tecnico-tattico, complici anche i cambi.
Fiorentina-Napoli 1-3
Il conto in panchina è troppo salato per Pioli e i viola. Prova di forza del Ciuccio che ha espugnato il Franchi contro una Fiorentina che, per tutelarsi, aveva cambiato anche il modulo. Segna anche Højlund per i partenopei, facendo dimenticare l’assenza di Lukaku. Primi quindici minuti di tarantella napoletana, primi 10’ della ripresa per chiuderla, ultimi quindici minuti con la porta del Napoli blindata, che permettono di far fiorire leggermente i gigliati illudendoli con il gol del terzino Ranieri.
Roma-Torino 0-1
Gasperini, alla prima sconfitta dopo due vittorie per 1-0, sente già nelle orecchie gracchiare le radio romane, non soddisfatte non solo della prestazione ma della formazione mandata in campo senza un centravanti di ruolo, con il falso nueve. Dybala, assente non giustificato, è uscito al 45’ per un altro infortunio muscolare. Il Torino cinico realizza un gol con Simeone nel primo tempo, gol che non arrivava dall’autunno del 2024, e dopo ha controllato la gara con facilità.
Atalanta-Lecce 4-1
È durato una ventina di minuti il Lecce con il suo calcio solo pressing, tanto fumo e poco arrosto. Al primo gol della Dea si è sciolto come neve al sole e la qualità di Juric ha fatto la differenza. Prima vittoria per Juric, atteso ora dalla Champions. Lampo N’Dri dei salentini nel finale. Secondo stop per il Lecce.
Pisa-Udinese 0-1
Basta un gol di Bravo per l’Udinese e a seguire Gilardino non è riuscito ad abbattere il muro di Runjaic. La differenza, come sempre, è stata fatta dal gol che i friulani sono riusciti a mettere a segno e il Pisa di Gilardino no, rimanendo ancora a secco. Troppi i rimpianti dei pisani per il gol non concretizzato, goduriosi i friulani che con un solo tiro nel primo tempo hanno portato la vittoria a casa.
Sassuolo-Lazio 1-0
Altro capitombolo della Lazio in casa del Sassuolo. Fabio Grosso incamera i primi 3 punti da allenatore di Serie A, Sarri invece incassa la seconda sconfitta in tre giornate di campionato. Partita equilibrata: partenza briosa dei capitolini, ma più pericoloso il Sassuolo con Pinamonti protagonista, che però non punisce Provedel. Nove gli ammoniti nella gara. Tremolada, direttore di gara, estrae un rosso per uno “step on foot” su Rovella, ma viene richiamato dal Var e annulla l’espulsione passando al giallo. Nel prossimo turno Derby della Capitale: se Atene piange, Sparta non ride, viste le prestazioni di Sarri e Gasperini.
Milan-Bologna 1-0
La classe non ha età: Modric ne è la prova, in campo oltre 90’ dopo aver giocato con la sua Nazionale. Realizza il primo gol nel campionato italiano e affonda il Bologna non solo con la rete ma con la sua qualità. Il Bologna di Italiano non ha mai tirato in porta; solamente l’imprecisione del Diavolo non ha aumentato il bottino, oltre ai tre pali colpiti. Felsinei a 3 punti in tre partite: dopo un primo tempo alla camomilla per entrambe le squadre, Modric ha preso il Diavolo per mano e per Italiano è stata una sgradita novità.
Verona-Cremonese 0-0
Non sono mancate emozioni e occasioni da gol. Cremonese salvata da Audero con almeno 9 parate, negando la rete a due nuove scintille scoperte dal Direttore sportivo Sogliano: Santana, giovane brasiliano del 2003 prelevato dal Corinthians, e Gift Orban, 2002, arrivato dall’Hoffenheim. Ha debuttato nella Cremonese Vardy, ufficialmente il 3° giocatore più anziano del campionato dopo Modric e Dzeko.
Como-Genoa 1-1
Genoa non solo tutto cuore, ma anche voglia di proporre il gioco che vedremo nelle prossime gare UEFA. Non solo cuore: tanto gioco, la “cazzimma” giusta, 5 falli nei primi 10’ di gioco. Ha permesso al Como, che ha speso 200 milioni nelle ultime tre sessioni di calciomercato, di godere solamente per la magia di Nico Paz, alla quale ha risposto un superbo Leali nell’altra e unica azione che lo ha impensierito. Il Genoa ha messo sotto pressione il Como di Fabregas, facendogli sbagliare il suo calcio spagnoleggiante.

