A margine della trasmissione radiofonica di Radio Nostalgia è intervenuto Stefano Messina, Presidente del Gruppo Messina S.p.a., Vice Presidente Esecutivo della Ignazio Messina & C. S.p.a. e Presidente di Assarmatori, attualmente è anche Vice Presidente di Conftrasporto e Consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).
Nel corso dell’intervento, oltre ad un commento alla partita del Sinigaglia, si è ritornati anche sull’evento di giovedì sera al Palazzo della Borsa. Evento che ha coinvolto il Presidente rossoblù Dan Sucu.
“É stata una bella partita, il mister ha in mano la squadra. Siamo partiti ordinati, abbiamo preso il gol di Nico Paz e Leali ha fatto un miracolo. Noi siamo stati sempre solidi e compatti, si avvertivi che avresti potuto pareggiare. A volte capisci che non lo farai, qui invece se dura altri dieci minuto vinciamo 3-1“, inizia Messina parlando della partita.
Il Como ha una cifra tecnica altissima…
“Ha investito parecchie decine di milioni, ma noi atleticamente siamo stati fortissimi. Nel secondo tempo siamo saliti, con ripartenze e possesso: mi sono piaciuti Masini e Malinovsky, un po’ sottotono Frendrup. Dietro siamo stati solidi. Se vogliamo essere critichi, forse un filo leggerini davanti. Se oggi fosse finita 1-0, ci saremmo lamentati avremmo detto che mancava una punta”.
Eri presente giovedì sera alla presentazione del programma di Sucu: che idea ti sei fatto del presidente del Genoa che si è messo di fronte agli imprenditori genovesi per la prima volta? E su quello che ha detto sul Genoa? Penso sia importante e interessante il tuo pensiero, quando sei uscito sembravi contento…
“Il calcio è un mondo in cui è difficile fare impresa, ci vuole una solidità finanziaria molto elevata. Mi è piaciuto molto, è un imprenditore singolo e familiare. Ha aziende produttive. Ancora oggi faccio fatica a capire come i fondi, non solo gli americani, vedano un ritorno nel prodotto calcio, soprattutto in Italia dove c’è un deficit strutturale elevato. I costi sono superiori al fatturato, mettendo anche dentro i proventi delle televisioni. Ho visto un uomo solido, umile e ambizioso. Essendo un imprenditore vorrà anche valutare le opportunità, è giusto che sia così. Nessuno di noi imprenditori genovesi si è preso la responsabilità negli ultimi venticinque anni di prendere la proprietà del Genoa e non possiamo far altro che appoggiarlo e cogliere le opportunità che possono nascere per farlo lavorare bene. Non c’è sempre correlazione tra l’investimento finanziario e quello sportivo, questo è uno degli elementi di imponderabilità e forse di fascino del calcio”.
Genoa | Il resoconto dell’intervento di Dan Sucu al Palazzo della Borsa – VIDEO

