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Uno per tutti, tutti per uno

Non lasciate ogni speranza, voi che entrerete dentro il Tempio domani sera. Negli allenamenti di questa settimana al Pio Signorini tutti sono convinti di fare un’altra gara con la Signora rispetto a quella con il Lecce.

Sarà la Juventus a fare la partita, ma nessuno penserà che arrivi al Ferraris Attila, il flagello di Dio, dove passa non cresce più l’erba. È un’altra Juventus, con tanti problemi dentro e fuori dal campo, e la prima di campionato non li ha lasciati tranquilli vista l’inconsistenza del Parma. Una Juventus che si riduce al calciomercato dei saldi è difficile da ricordare.

Tocca al popolo genoano, non solo delle gradinate, scatenare i calciatori già dal riscaldamento, incitandoli ad andare fuori e scatenare l’inferno. Lasciate, o voi che entrate, il mugugno e anche qualcosa di più.

Sotto accusa la mediana a due, non in grado di effettuare ripartenze, dimenticandosi quante gare abbia giocato Vieira con Frendrup e Masini (in coppia 26 gare, e Masini titolare in 16 dal primo minuto), molte senza Badelj lo scorso anno, suscitando commenti favorevoli. Contro il Lecce ha fatto fatica Stanciu ad abbassarsi nel cuore del gioco, marcato a uomo, non aiutato da Carboni e Gronbaek nella fase di non possesso, difficilmente visto nelle gare della preparazione non contro il Roccapepe.

Altro brontolio: il ruolo della prima punta. Per questi due problemi abbiamo chiesto a Vieira, nella conferenza stampa prima della partita con la Juventus, e bisogna leggere e ascoltare le sue parole.

Contro la Juventus non sarà il Grifone visto contro il Lecce: in difficoltà nei duelli, più preoccupato a non concedere spazi che a cercarli, in affanno nelle ripartenze e nelle chiusure. Dovrà essere un Grifone imprevedibile, con la qualità di chi giocherà scambiandosi le posizioni come già visto. Tutto non sarà una questione di modulo, visto variare più volte, e bene, da parte di Vieira dalla scorsa stagione. Operazione non riuscita alla prima di campionato.

Vieira e lo staff, in questa settimana che sta per finire, avranno lavorato più sugli errori contro i salentini che sulla strategia tattica studiata e imparata dal primo allenamento a Moena.

Difficile sapere cosa uscirà da là dentro, il Tempio, domenica pomeriggio alle 18.30. Solo una cosa: se tutti saranno uniti, tra campo e spalti, qualcosa potrebbe succedere, come è già accaduto altre volte contro la Signora del calcio italiano.

La fiducia è il bisogno profondo per avere lo spirito tranquillo, condizione essenziale in tutte le attività. La Juventus arriva al Ferraris con il sorriso stampato sulla bocca di Tudor e della dirigenza, forte della vittoria contro il Parma alla prima di campionato.

La Signora sorride, ma resterà un grande rebus fino a lunedì sera alle ore 20 la posizione di Vlahovic in bianconero, in particolare se il Paris S. G. accetterà le proposte di Chiellini per Kolo Muani. Il serbo ha poche pretendenti, visto l’ingaggio; anche il Milan di Allegri si è ritirato, e a questo punto potrebbe restare. Venduto Savon all’ultimo minuto per fare cassa.

Nella vittoria della Juventus contro il Parma, senza tirare su di morale nessuno dei genoani, non si è tenuto conto che i ducali sono durati un’ora. Un’ora di battaglia con la Signora, con il fortino davanti a Suzuki, tutti dietro la linea del pallone. La svolta per Tudor è arrivata con i cambi, che hanno aumentato la differenza tecnica evidente, oltre al calo fisico del Parma.

La Juventus, ad oggi, ha ingaggiato Joao Mario, Jonathan David, Daniele Rugani, Filip Kostic, Fabio Miretti (ai box per infortunio contro il Genoa). Sono usciti Alberto Costa, Samuel Mbangula, Timothy Weah, Kolo Muani, Renato Veiga, Douglas Luiz.

Fatto fuori Giuntoli, altra rivoluzione con l’arrivo del nuovo direttore generale Comolli. La Signora, alla ricerca della grandezza del passato, oberata da 302 milioni di debiti tanto da far riflettere la proprietà sulla vendita, ha promosso Chiellini in dirigenza, al lavoro per un progetto stabile in particolare sul lato tattico e tecnico.

Tudor, confermato sulla panchina bianconera, ha continuato a giocare nelle amichevoli del precampionato e contro il Parma con il 3-4-2-1, il suo totem tattico, con la speranza rispetto allo scorso anno di non adattare calciatori in posizioni non abituali. Scelta, rispetto a Thiago Motta, di una circolazione del pallone più verticale e di una marcatura quasi a uomo in fase difensiva.

Contro il Genoa, Tudor è intenzionato a mettere in campo la formazione che ha battuto i ducali: 3-4-2-1, con sorpresa due difensori, Kalulu e Cambiaso, sulle corsie laterali.

In porta Di Gregorio; in difesa Gatti, Bremer, Kelly, Kalulu; a centrocampo Locatelli, Thuram, Kostic o McKennie per sostituire Cambiaso; davanti Conceição e Yildiz alle spalle di David.

Le sostituzioni hanno avuto ragione del Parma: fuori Locatelli, dentro Koopmeiners; esce Gatti, entra Joao Mario a destra con Kalulu in difesa; fuori David, dentro Vlahovic; Nico Gonzalez per Conceição.

Arbitra Chiffi di Padova, nato nel 1984, internazionale dal 2022, esordio in A maggio 2014, 105 gare in Serie A. Poca fortuna per il Genoa con il padovano: solo una vittoria su 13 gare, di cui 9 sconfitte e 3 pareggi. Ultima gara: sconfitta casalinga con la Fiorentina nell’ottobre 2024. Con la Juventus: 17 gare, 12 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte.

1° assistente Mondin (Treviso), 2° Fontemurato (Roma), 4° Fourneau (Roma), VAR Paterna (Teramo), AVAR La Penna (Roma).


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