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Genoa, finito il ritiro a Moena. Le considerazioni

Per la seconda volta in 30 anni ho saltato un ritiro del Genoa per problemi personali.

Ho visto Genoa-Mantova, al di là del risultato, un buon Grifone che ancora non vola alto, ma sta seguendo il programma che Vieira e lo staff si saranno proposti in queste tre settimane di lavoro, compresa quella di Pegli prima di salire a Moena.

Rispetto alle altre volte, la Redazione di Buoncalcioatutti, presente a Moena con Semino e Cavo, ha fatto un buon lavoro per raccontarlo a me e a tutti coloro che ci seguono – che ringrazio – e che aumentano giorno dopo giorno.

Idee! Probabilmente è la parola più importante che arriva da Moena sul lavoro fatto da Vieira e dallo staff. Vieira cerca di sfruttarle studiando la rosa portata in Val di Fassa.

Da quello riportato si capisce che Vieira e lo staff sono bravi nel proporre, ma anche nel saper leggere ciò che succede durante gli allenamenti.

Tutto con l’adattamento: qualsiasi proposta a livello tecnico, tattico, fisico, di personalità sembra tenere sempre conto delle capacità di risposta tecniche, tattiche, fisiche, di personalità dell’individuo.

Vieira, dopo le peripezie dello scorso anno dovute agli infortuni, ha programmato un lavoro predisposto non in modo estraneo per coloro che sono stati vittime nella scorsa stagione.

Tutto è successo in ogni allenamento ad alta intensità, con il sorriso e la comunicazione anche singola, con allenamenti che facevano divertire staff, pubblico e media.

I cambiamenti, le rivoluzioni quotidiane, gli adattamenti per allenare che ogni tecnico deve trovare con lo staff sono determinanti per tutto il gruppo.

L’undici iniziale di Vieira in ogni gara ha dimostrato che si trasforma in 16 elementi. In questo momento c’è tempo per capire chi saranno i titolarissimi tra calciomercato in entrata e in uscita.

Le idee di Vieira partono sempre da un’attenta analisi del contesto in cui operare, passano per le esperienze vissute da calciatore e allenatore, e dallo studio dei comportamenti di alcuni colleghi con cui ha lavorato.

A Moena 2025 ha colpito l’utilizzo di Fini all’altezza dei difensori durante le partitelle.

Per Vieira, imparare dalla Premier, la Serie A, la Champions, dall’Europa, osservando le scelte non solo di gioco ma anche della preparazione fisica e tecnica, è una strategia per far crescere il suo gioco.

Certo, ci vuole tempo. A farla breve: dovrà adattarlo alla situazione del momento, alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, alla società al lavoro sul calciomercato.

Un lavoro lungo e impegnativo iniziato lo scorso anno da dicembre, ma indispensabile dopo il ritiro 2025 per migliorare.

Vieira ha fatto vedere a Moena di avere un metodo e una logica, indagando sulla rosa a disposizione. Prima di ogni cosa, esaminando, suddividendo e analizzando tutto sotto due punti di vista: il momento in cui la squadra è in possesso del pallone (fase di attacco), e il momento in cui non è in possesso del pallone (fase difensiva), indipendentemente da quale zona del campo si trovi il pallone, per cercare di trovare le soluzioni migliori in futuro e in particolare gli equilibri necessari.

A Moena si saranno insegnati i principi elementari e basilari di entrambe le fasi di gioco, pressoché simultaneamente, sulla base delle reciproche funzioni.

Per Vieira, il calciatore deve solo ragionare immediatamente: siamo in fase di attacco o di difesa? Questo potrebbe essere il succo degli allenamenti ad alta intensità.

Per Vieira, un calciatore deve essere in grado di risultare sempre utile alla squadra, indipendentemente dalla zona di campo occupata.

Il calcio, per Vieira, è considerato e analizzato sotto l’ottica dei suoi fattori fondamentali: tempo e spazio, con il calciatore vero protagonista in ogni momento ed in ogni fase della gara. È lui che decide sempre cosa fare, come fare in quell’istante, in funzione di quanto percepisce ed interpreta nella situazione.

Gli allenamenti di Vieira, già raccontati al Pio Signorini a fine conferenza stampa prima delle gare, si sono visti a Moena: allenamenti di un’ora e mezza al massimo dell’intensità. La novità: gli allunghi dopo la seduta. Lavoro in palestra, meno e mirato alle singole esigenze del calciatore, soprattutto tanto pallone abbinato alla tecnica.

Più riposi, meno allenamenti doppi rispetto al passato. Hanno una loro strategia, come vivere con la squadra un feeling non solo parlando molto, ma anche con attività che hanno poco da dividere con il calcio: escursioni sulle vette, rafting.

La forza di Vieira è l’empatia, non solo con i calciatori, ma anche con i media e il pubblico, spiegare quello che sta succedendo.

Quello che emerge da Moena, raccontato da Alessio e Emanuele, in sintesi potrebbe essere, collegandolo a Vieira:

Calciomercato Genoa. Mentre ai botteghini del Genoa aumenta il numero degli abbonati con la vendita dei ticket liberi, nelle code davanti a Palazzo Gio Batta al Porto Antico non serpeggia il malumore, ma il mugugno. Non solo per l’uscita di Bani, ma anche per l’arrivo di Colombo, quando gli abbonamenti vanno a gonfie vele.

Per molti è preventivata l’uscita di De Winter e Frendrup, come anticipato dalla società per mettere in sicurezza l’autogestione e il bilancio. Ma tutti pretenderebbero che la società avesse i sostituti sull’uscio del Pio Signorini, e non succedesse come nel passato – anche recente – di aspettare la fine di agosto per sostituirli.

Non è una critica quella scritta da parte del cronista, consapevole che al Pio Signorini, dopo tre buoni campionati, non si dorme sugli allori, ma si continua a lavorare per ottenere altro successo nel prossimo campionato.

Una grande soddisfazione del popolo genoano per i due prossimi arrivi annunciati dal D.S. Ottolini alla presentazione della squadra. I nomi sono sulla bocca di tutti. Soddisfazione della tifoseria perché tutto si è sbloccato con l’arrivo di Sucu a Moena.

Altra soddisfazione della tifoseria per l’ennesima sentenza del Tribunale di Genova sulla querelle imbastita da A-CAP nei confronti della nuova proprietà, permettendo di lavorare tranquillamente a favore del Vecchio Balordo.

Il Genoa era attendista in questo momento del calciomercato, in particolare per il ruolo del centravanti. Sono tutti consapevoli – il primo è Vieira – che occorre qualcuno che veda e senta la porta, in grado di arrivare come minimo in doppia cifra.

Tra quelli nominati e quelli accostati al Vecchio Balordo, attualmente l’unico – basta sbloccarsi – è Ekhator, giocando da centravanti. Gli altri in rosa, in carriera – compreso l’ultimo arrivato – difficilmente hanno riempito il tabellone della classifica marcatori. Per alcuni in rosa, con la cura Vieira vista nel ritiro, la speranza è che la sfortuna dei disturbi fisici sia rimasta nel passato.

Per Colombo, arrivato dal Milan, negli ultimi tre anni in Serie A con Lecce, Monza ed Empoli, con l’80% di gare giocate nei tre team, ha realizzato in ogni stagione 6 reti nell’ultima stagione e altri 9 in precedenza. Lorenzo Colombo, 23 anni, buon calciatore, buona tecnica. Ad oggi poco bomber. Si muove molto, corre come un centrocampista, il piede sinistro è importante quando batte a rete.

I genoani over 40 sperano che si ripeta la storia, in partenza quasi uguale, la stessa favola di quando arrivò a Pegli Marco Borriello in prestito dal Milan dopo 6 campionati in Serie A, 8 presenze, solamente 11 reti. Nel campionato 2007/2008 mise a segno 19 reti.

Capitolo De Winter e Frendrup: la società, ad oggi, comunica che le richieste sono fantomatiche e nessuna è arrivata a Pegli, eccetto solamente un interessamento. Arriva dal Portogallo l’interesse per De Winter da parte del Porto.

Il Genoa non vuole più, come in passato, vendere i calciatori monetizzando e non fare come al Supermercato: 3 per uno. La società e i giocatori sarebbero contenti di crescere ancor di più nel Genoa, pronti a fare i conti con la proprietà per accrescere il futuro bilancio.

Capitolo Bani: difficile capire, dopo aver conquistato e meritato la Serie A, perché abbia scelto di scendere di categoria a Palermo. Può darsi problema di ingaggio e lunghezza del contratto – solamente un anno in più rispetto a quello proposto dal Genoa? Un caso, quello di Bani, meno male risolto in questa prima parte di ritiro. Chissà se Bani spiegherà le sue ragioni di questa scelta? Si aspetta il suo sostituto: in pole position c’è Ostigard.

Mancano 36 giorni alla fine del calciomercato, ma anche 28 all’inizio della stagione. Partire con il piede giusto sarà fondamentale, considerando che le prime due gare si giocano dentro il Tempio, due giorni prima che finisca la “Samarcanda” dei saldi, con Lecce e Juventus.


Calciomercato Genoa | Le prime immagini di Østigard in città

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